lunedì 18 dicembre 2023
lunedì 5 giugno 2023
Primavera 2023: un riassunto
lunedì 5 dicembre 2022
Le cose preferite di ottobre e novembre
Il mese scorso ho saltato completamente il post sulle cose belle, quindi recuperiamo questa volta con una double feature, per unire tutto quanto di piacevole ho visto/sentito e amato in questo autunno.
mercoledì 24 agosto 2022
Redrumia summer compilation
Io lo so che questa pausa non l'avevo annunciata, ma nemmeno sapevo che avrei preso una pausa dal blog. Sono semplicemente stata inglobata da un'estate caotica e con molte più ore di lavoro di quante avrei desiderato farne. Quindi adesso mi ricompongo, tolgo le ragnatele da questo posto e parliamo di tutte le cose (che sono poche per i motivi di cui sopra) che ho fatto, guardato e ascoltato in questa frenetica estate.
il solo mare che ho visto quest'anno e se sentite vibrazioni nella Forza sono io che bestemmio per questo |
È un esclusiva Spotify a cura di Lorenzo Pregliasco e Lorenzo Baravalle.
martedì 26 aprile 2022
Preferiti di aprile
martedì 29 marzo 2022
Preferiti di marzo
Non me la sento un po' beauty blogger del 2012? Con il post sui preferiti del mese?
Ho pensato che potesse comunque avere senso riproporlo anche qui, adesso, perché ho mille cose belle di cui parlare e mi piaceva l'idea di riassumerle tutte in un unico post.
foto coi fiorellini che fa subito primavera |
- Silenzio, scritto e narrato da Elena Accorsi Buttini, ricostruisce i fatti legati al disastro di Seveso, avvenuto nel luglio del 1976, e al contributo che questo evento ha avuto nella nascita della legge 194 del 1978, la legge sull'aborto. Interessantissimo, anche se non amo il modo di raccontare dell'autrice, e ripercorre una storia che non conoscevo.
- Le radici dell'orgoglio, nato da un crowdfunding, racconta i primi 50 anni della storia del movimento e della comunità LGBTQ+ in Italia. È bellissimo, pieno di testimonianze dirette e con la presenza di grandi nomi della storia italiana, ma soprattutto insieme alla storia del movimento ricostruisce la storia intera di un Paese, dei suoi costumi, della società e del modo in cui negli ultimi decenni si è comportata con chi fosse diverso da una norma preimpostata. È importante anche per conoscere nomi e situazioni della storia del movimento femminista italiano.
- Mariuoli, un podcast su Tangentopoli. Io ci sono sottissimo, ma esce un episodio ogni tre settimane che francamente a me pare un po' una violenza. Al momento ci sono i primi due, ed è un viaggio, come dire, interessante.
- L'abbazia di Northanger, uno dei lavori pubblicati postumi della mia adorata Jane Austen, che ho riletto per partecipare ad un episodio di Bookanieri, il podcast con il nome più bello d'Italia. L'episodio lo trovate a questo link, per sentirmene parlare insieme a Mirko e Luca per un bel po', ma se dovessi riassumere qualcosa qui: Austen ha preso selvaggiamente per i fondelli il gotico, e lo ha fatto con un romanzo che fa sinceramente spaccare dalle risate, ma che come di consueto è una sopraffina ricostruzione della vita delle donne in una società che le vuole composte, per bene, e con la sorte segnata. È troppo spesso dimenticato, Northanger, ma non è affatto inferiore agli altri, ma anzi trovo che la sua penna qui sia ancora più affilata del consueto. Ti amerò per sempre, Jane Austen, eri la più brillante di tutte.
- Rabbia proteggimi, il primo libro di Eddi Marcucci. Il caso di Marcucci lo conosciamo tutti: condannata ad un inspiegabile (ma forse invece spiegabilissima) provvedimento sorveglianza speciale dopo un periodo passato in Kurdistan a combattere a fianco delle Ypj, l'unità di protezione delle donne. È incazzata, Marcucci, come dovremmo esserlo tutte, perché davvero la rabbia ci protegge da un mondo che ci vuole mansuete. Lei, con la sua, ha preso tante volte i bagagli ed è partita per dare una mano concreta. L'Italia l'ha punita, perché quelle come lei fanno paura, e lo stato deve usare questi mezzucci per "far vedere chi comanda", attraverso i suoi rappresentanti che spesso sono incompetenti in modo imbarazzante. Leggere per credere. Il libro, che è furioso e sincero e doloroso ma potentissimo, racconta di tutte le volte in cui Marcucci ha combattuto per i suoi ideali, è scesa in strada, ci ha messo la faccia. Mi sono sentita piccola piccola, quando l'ho finito, ma anche al sicuro: c'è tanta gente che combatte per noi, per le donne, gli ultimi, i diritti di tutti, e mi fa sempre sperare che tutte quelle battaglie qua le vinceremo noi.
- My best friend's exorcism, di Grady Hendrix. Una deliziosa storia dell'amore unico che lega due migliori amiche che crescono insieme, ma anche una storia di una società ingiusta e di potere. Abby e Gretchen sono cresciute insieme, ma se la prima arriva da una famiglia che arriva a malapena a fine mese e deve fare i conti con i sussidi e le borse di studio, la seconda è molto ricca. Quando Gretchen inizia a stare molto male e presenta i segni di quello che potrebbe essere un enorme trauma oppure una possessione demoniaca, è solo Abby ad accorgersene, perché i genitori ricchissimi sono troppo impegnati a tutelare la propria immagine pubblica, e la scuola ancora di più. Abby è disposta a tutto pur di aiutare l'amica, ma come sempre avviene a pagarne le conseguenze peggiori è lei stessa. È un libro tenerissimo, che parla di quanto è difficile crescere, ma soprattutto di quanto è difficile farlo in un mondo che non ti assomiglia e che tollera a malapena la tua presenza, pronto a farti fuori appena provi a rimescolare le carte in tavola e a rimetterlo in discussione. Il film è in lavorazione, sembra lo vedremo entro l'anno.
- The Seed è una cosa così brutalmente fuori di testa che non poteva che stare sul podio. Tre amiche assolutamente bruciate partono per un weekend nella lussuosa villa del padre di una di loro per assistere ad una pioggia di meteoriti. In realtà non fanno altro che bere e farsi le canne e quando qualcosa cade nella piscina lo scambiano per un armadillo morto e limonano il giardiniere perché se lo porti via. Ora, poiché gli armadilli morti non cadono dal cielo nelle notti di pioggia di meteoriti, vi lascio immaginare che si tratti di qualcos'altro, ma le nostre sono talmente partite che ci mettono un'eternità a rendersi conto della gravità della situazione. The Seed era esattamente il film di cui avevo bisogno, fa ridere tantissimo, ha tre protagoniste matte in culo che si amano dal primo istante e una seconda parte shockante. Imperdibile.
- West Side Story, visto ieri sera e ancora mi asciugo la faccia, stupidi musical, stupidi innamorati, stupido Spielberg, stupido Ansel Elgort, stupide canzoni, stupide danze, stupida New York. Vi odio tutti e mi dovete pagare la terapia. È bellissimo, quindi la stupida sono solo io che non l'ho visto al cinema. In una prossima vita, quando non avrò sacrificato la mia anima al mondo dell'orrore, la donerò al musical, che non ho mai approfondito ma per quel poco che so mi piace così tanto.
mercoledì 9 febbraio 2022
La storia del cinema dell'orrore, un'introduzione
Penso che anche i sassi abbiano vagamente intuito che io di questa cosa che mi piace il cinema dell'orrore vorrei farne una specie di lavoro. Un secondo lavoro, un lavoretto, una minuscola occupazione.
Le novità dell'ultimo anno, twitch e il podcast (che però, lo ricordo sempre, non è stata un'idea mia ma di Lucia, ed è giusto che i meriti vadano a chi di dovere), ne sono la prova più concreta.
mi dispiace temo userò foto di Parigi per sempre |
Quello di cui non avete prova concreta e che quindi vado a raccontarvi è questo: soffro di una spietata e autolesionista forma di sindrome dell'impostore, che ammetto di combattere discretamente perché alle fine le cose le faccio lo stesso, ma che me le fa fare con una vocina costante nella testa che mi fa dire che tanto non so un cazzo e sono una clamorosa frode.
Il modo che conosco fin da quando sono piccina per convivere con questa cosa è uno solo: leggere, studiare, informarmi più che posso. Allo stesso tempo però sono una vergognosa procrastinatrice, e il blog è proprio nato tanti anni fa per aiutarmi a fare le cose al meglio che posso. Non c'è sempre riuscito, ma io e il mio bloggettino del resto stiamo crescendo insieme, e anche lui ha fatto quello che ha potuto.
È anche vero che l'accesso che ho oggi a saggi, testi, connessione internet e film non ce l'avevo fino a qualche tempo fa, e oggi voglio essere riconoscente per questo privilegio e sfruttarlo per migliorarmi come posso.
Insomma, questa intro per presentare anche qua in modo ufficiale il progetto di quest'anno: studiare la storia del cinema dell'orrore in modo serio ed ordinato, non nel caos che ho orgogliosamente portato avanti finora. Partiamo dall'inizio e procediamo per decenni, due mesi per decennio. Se riesco a tenere il ritmo che mi sono imposta arriviamo a circa metà dell'anno prossimo. Il piano è che dopo questa prima carrellata ne facciamo anche una seconda, però per aree geografiche, con lo scopo di uscire dalla mia occidentalissima comfort zone. Oppure un mega focus tutto sull'Italia? Non lo so, ho sempre più idee che tempo per realizzarle, ci penseremo a tempo debito.
Questo programma si tradurrà in post tematici qui sul blog, che saranno sia generici che focus più specifici sulle personalità più rilevanti, e tutti i post finiranno archiviati in una pagina dedicata solo a loro che troverete nell'header. Non determinerò in anticipo né quanti post dedicare ad ogni decennio - troppe variabili - né la frequenza con cui usciranno, perché faccio un lavoro infelice che non mi permette di fare piani a lungo termine (capito perché me ne voglio creare un altro?), ma come sempre sarà tutto opportunamente condiviso su ogni spazio del web.
L'ho specificato un milione di volte su ogni social possibile ma ci tengo a farlo anche qua: lo scopo non è nella maniera più assoluta quello di insegnare qualcosa, figuriamoci, ma solo ed esclusivamente di condividere il mio percorso di "studio", dargli un senso e un ordine, e soprattutto parlare insieme di quanto cavolo sono sempre stati belli i cinemelli dell'orrore.
Eviterò il post "accademico" sulla nascita del cinema, i Lumière e compagnia danzante, perché ok che voglio studiare per bene però vi risparmierò il supplizio di vedere me che vi racconto di treni che escono dalla stazione e di Thomas Edison, e in più di gente come Griffith su questo blog non parliamo. Partiamo venerdì (o sabato? dipende dal lavoro) con Méliès e poi fino a fine marzo ci dedichiamo al cinema muto. Alla fine di ogni mese facciamo una live su twitch per parlare insieme di come sta andando. Sarà divertente, spero.
Parlare di questo periodo ha anche un grande lusso: è tutto di pubblico dominio e quindi è tutto sul tubo rosso. Per ogni post cercherò di fare una playlist con i film di cui chiacchieriamo, così sono belli ordinati anche loro, almeno fino a quando sarà possibile.
Ci sono tanti modi, se vorrete, di supportare questo progetto ma anche tutti gli altri, presenti e futuri, e si riassumono più o meno in tutti i disegnetti colorati che avete alla vostra destra se state leggendo questo post: iscriversi al canale twitch, ascoltare il podcast, seguire le live in differita su youtube, condividere se qualcosa vi piace, votare, spammare. Vi ringrazierò sempre e metterò una buona parola per voi con il nostro signore Cthulhu.
Grazie se vorrete fare questo viaggetto con me!
martedì 16 marzo 2021
Un'altra novità?
Lasciate che apra questo post con i soliti fatti miei, questa volta un po' più miei del solito.
Ho iniziato questo anno con tutta una serie di buone prospettive ma soprattutto con un passo importante: io e Erre stiamo comprando casa insieme.
Lo stesso giorno in cui la banca ci ha comunicato che le nostre pratiche erano messe bene e che avevamo fatto uno step in più verso l'obiettivo mi arriva una seconda telefonata, che mi comunica una brutta diagnosi per mio papà. Da quel giorno lì, poi, anche con la casa le cose sono andate male, abbiamo avuto diversi problemi di natura burocratica e le cose non stanno filando liscio come sembrava stessero andando.
Ah, poi, sì, una pandemia mondiale. E io sono lombarda.
Nel momento in cui scrivo la situazione è questa: sembra che abbiamo preso la malattia di mio papà in tempo e forse (sottolineo, evidenzio, marchio FORSE) stiamo facendo passi avanti con la casa. Per quanto riguarda la pandemia, invece, le cassiere sono completamente escluse dal dialogo sui vaccini. La sinceramente vostra cosa fa? La cassiera.
L'insieme di queste cose simpatiche come i miei gatti quando si arrampicano sulle gambe nude mi sta facendo questo effetto: ho sempre mal di testa, mi alleno come una maledetta per sfogarmi poi non cammino per giorni, dormo peggio del solito ma soprattutto non metto a tacere la testa.
Quando la testa non tace inizia a pensare, progettare, muoversi come un criceto impazzito per rimandare il più possibile i pensieri utili. Pensare a come risolvere il problema di una perizia sbagliata? Ma quando mai.
Pensare a novità per il blog o per i miei libri che mi ruberanno ancora più tempo e per le quali mi sentirò sempre inadeguata? Sempre pronta.
E quindi eccoci qua.
Caspar Camille Rubin on Unsplash |
Ho questa idea che mi balla in testa da un po' e che pian piano è diventata una conversazione più seria e adesso se la metto sul blog vuol dire che ci devo davvero iniziare a lavorare su.
L'idea è questa: voglio aprire un canale su Twitch per fare live a cadenza settimanale a tema cinema, preferibilmente dell'orrore. Twitch, per chi non la conoscesse ancora, è una piattaforma che permette di fare video in diretta, usata in gran parte dalla community del gaming. Ha però una fetta di persone che la usano solo per fare due chiacchiere, e questa è la fetta in cui mi vorrei inserire. Anche perché è proprio meglio per tutti se non metto online me stessa mentre gioco, sono imbarazzante.
L'idea di farlo da sola, però, non fa per me. Quello che vorrei fare è ospitare ogni settimana un blogger diverso, fargli scegliere un film e fare due chiacchiere insieme per un'oretta.
Le live sono temporanee, non sono come video Youtube. Chi è nuovo sulla piattaforma mantiene online le sue dirette per 14 giorni, agli utenti vipppps è concesso un tempo più lungo. Non ho le idee chiare su cosa farei con queste live per non perderle, o se le lascerò andare nell'oblio dell'Internet, non ci ho ancora pensato.
Ma quindi, se non ho ancora deciso nulla, perché scriverci già un post sul blog?
Per invitarvi.
Alcuni generosissimi amici blogger mi hanno già dato la loro disponibilità (grazie, ragazzi!), ma ho contattato solo quelli che partecipano alle varie giornate celebrative della blogosfera. Non ho ancora iniziato a segnare una vera e propria programmazione, voglio solo guardarmi intorno e capire quante persone effettivamente sarebbero interessate a partecipare. Si tratta di metterci la faccia, un film a scelta, la voglia di farci su due chiacchiere con la sottoscritta. Due settimane dopo la faccenda è sparita dall'internet!
Direte voi, che siete più bravi di me: ha senso pensare a questa cosa con (SE TUTTO VA BENE) un trasloco imminente e di conseguenza internet che per un po' sarà più inagibile di un cantiere?
Ma certamente no, solo che quando la testa parla così non la so far tacere fino a che non faccio quello che dice lei, e quindi eccoci qua.
L'invito è aperto a chiunque: blogger, ex blogger, futuri blogger. Gente che scrive solo sui social, gente che ha webzine, gente a cui piacciono i cinemacci brutti e che si diverte a parlarne.
Può anche essere un'occasione interessante per far conoscere al web la vera star di casa: Augusto Sirius Daolio, il mio cane.
domenica 7 febbraio 2021
Una new entry in casa Redrumia
Da 9 anni quella che era la cameretta rossa e che adesso è diventata la Repubblica di Redrumia è stata dominio esclusivo della sinceramente vostra.
Quando però si incontrano persone con cose interessanti da dire la condivisione di uno spazio è sempre un beneficio. Il mio bloggettino, quindi, oggi si apre ad una mano in più.
La mia amica Martina avrà una rubrica tutta sua, in cui parlerà di libri e di tutto quello che le passerà per la testa. Però siccome io sono di parte e il mio giudizio su di lei è di parte perché le vb, lascio che sia direttamente lei a presentarsi!
Foto di NeONBRAND su Unsplash |
Mesdames et Messieurs; è giunto, per me, il momento di presentarmi. Mai compito fu più arduo…
Proviamoci.
Mi chiamo Martina, ho – quasi – 24 anni e sono un’amica di Marika. Da oggi, divento una sua “collaboratrice” qui sul blog, sperando di non far dei danni, come mio solito. In un futuro, chissà, diventerò anche la sua editor e correttrice di bozze – Mari, tu che dici?
(Sì, lo sai che lo diventerai! M.)
Al momento, lavoro a tempo pieno come impiegata commerciale e – in sincro – sto cercando, a fatica, di laurearmi. Tempo libero ne ho poco e, di solito, lo impiego a leggere libri, stilare liste di libri che vorrei leggere, studiare in autonomia il mondo dell’editoria… In realtà, oltre a ciò, tento di mantenere una vita sociale – poca, al momento – e una vita sentimentale (Ale, mi stai leggendo? Sei in un articolo!). Sogno ad occhi aperti (ma anche chiusi) di potermi tuffare – di pancia – nel torbido mondo dell’editoria.
Ho grandi progetti che, spero, non rimarranno solamente tali. Marika mi sta aiutando a muovere i primi passi. Per questo motivo, mi dà l’enorme possibilità di avere una mia rubrica all’interno del suo sito – Martina Malcontenta. Chissà a cosa ci saremo ispirate… Ma dal magico mondo di Harry Potter, non potevamo ricavare un nome più sobrio per la mia rubrica? Decisamente no, e per diversi motivi. Un po’ perché, tutto sommato, suona anche bene. Un po’ perché sono veramente malcontenta; o meglio, lo ero. Quando ero piccolina, facevo lo stesso verso di lamento di Mirtilla… Non poteva calzare meglio di così. Un’altra possibilità era La Martina Strillante, probabilmente perché – in particolare quando rido – lo faccio in modo molto silenzioso, mantenendo come obiettivo principale quello di non attirare l’attenzione.
Non ho idee ben precise su come gestirò questa mia rubrica. Ho solo una certezza, che mi acceca come i fanali delle macchine che mi vengono incontro alle sei del pomeriggio in una giornata d’inverno dopo otto ore di fila al computer: bene, anche se meno. Con questo, intendo dire che non cercherò di affollare il mio spazio con ogni minima cosa che mi passa per la testa, in modo da pubblicare spasmodicamente e, magari, pure male. Lavorerò ad articoli carini – cerco di volare basso, considerando che non sono una master blogger – e pensati bene, a costo di pubblicarne uno in meno.
Completato questo sproloquio, di seguito i primi aggettivi che mi vengono in mente, se devo parlare di me: un po’ petulante, spesso felice, molto sensibile, a volte rumorosa. Mi sembra giusto ricordarne un ultimo: nata pigra. Lo giuro, solo in ambito sportivo…
Allora, cominciamo questa Rubrica Malcontenta!
P.S. potete chiamarmi Marti.
martedì 9 giugno 2020
Mi son fatta un sito!
Foto di Green Chameleon su Unsplash |