Redrumia30: settimana tre
Non sono pronta ad ammettere che ottobre sia quasi finito, perché il privilegio di scegliere sempre il film mi piace un po' più di quanto sarebbe carino facesse e perché mi pare di percepire in Erre un pochino di stanchezza. Per ora continuo a godermi la mia piccola coccola dell'orrore finché dura.
Relic
Stoker
Il mio primo Park Chan-wook!
E mi sa che ho sbagliato. Cioè, ho iniziato e ancora mai finito Oldboy, quindi non conta, vero?
Questo pecca di una sceneggiatura fiacchissima, merito del tizio di Prison break. Nella prima metà mi aveva quasi fregato, perché India è un bel personaggio, una delle rappresentazioni più fedeli delle adolescenti che ho visto al cinema, però ho iniziato con un roll eye potentissimo da un certo punto in poi, arrivando con gli occhi in fiamme nel finale.
Il sospetto che ho avuto è che con maggiore libertà questo avrebbe potuto essere un filmone one one. E invece è roba già vista, stanca ancora prima di debuttare. Non mi fermerà dal vedere il resto, però uffa.
Del resto, non tutti i registi asiatici che arrivano negli States possono tirare fuori Snowpiercer.
L'ho già detto, vero, che amo Snowpiercer? Lo amo tantissimo.
Il silenzio degli innocenti
Questo per me avrebbe dovuto essere un rewatch, che abbiamo fatto grazie ad un mese di prova di NowTv. "Avrebbe dovuto" perché ho giusto sentito la battuta del Chianti e poi sono crollata addormentata nella frazione di divano che i miei coinquilini mi riservano. Quindi ne segnalo comunque la visione, e vi riporto la recensione approfondita che Erre ne ha fatto a visione ultimata: "Bello, dobbiamo vedere anche gli altri."
Il signor Diavolo
Gli horror di Pupi Avati sono nel mio cuore e lì rimarranno sempre. Quando è stato annunciato Il signor diavolo, come libro prima e come film poi, mi sono quasi commossa. Ho amato tutto. Posto che il cinema italiano ha evidenti difficoltà che non starò qui ad elencare perché c'è gente che lo sa fare molto meglio e molto più approfonditamente di me, questo film fa la cosa che io amo di più nel cinema nostrano: sfrutta il cattolicesimo.
Ora, se qualcuno legge questo blog da un po' sa che io sono Peppone: la comunista atea che si scotta se tocca l'acqua santa e nel caso fa anche gare di vodka. Sono cremonese, cat vegna un cancar, sempre per ricordare gare di vodka, è il nostro modo di darci il buongiorno. Questo per dire che ci sono poche cose al mondo che mi inquietano più del cattolicesimo. Quello estremo, fervente, malsano, febbricitante, ossessionato e ossessionante degli anni '50 e '60 non mi fa dormire la notte. La sola estetica del cattolicesimo mi mette a disagio. Le croci, i santi, le candele, le vesti dei sacerdoti...
Ebbene, Il signor diavolo prende il micidiale mix di credenze popolari, ignoranza, folklore e fede che tanto sento vicino (sono cremonese, e per lo più di provincia, quella ruralità lì che Avati mette spesso in scena la sento vicinissima, è il mio pane quotidiano, il luogo in cui sono cresciuta e vivo) e li porta, di nuovo, al cinema.
E, di nuovo, io lo adoro.
Scream 2
Non c'è una sola, nemmeno mezza, parola negativa che io sia disposta ad accettare su Scream 2.
Il dialogo sui sequel, l'inizio al cinema, gli omicidi, l'identità dell'assassino.
Lo amo, tutto quanto.
Ho ancora nove giorni di bonus. Devo giocarmeli bene.
Non ero tesa così nemmeno per il mio esame di maturità.