#CiaoNetflix: L'altra faccia del diavolo
Mari.
15:47
Voglio rivedere L'esorcista.
L'ho detto, sono seria.
Smettetela di ridere.
Rivederlo tutto, senza mani sugli occhi nè (soprattutto) orecchie tappate e LALALALALALA strillati per non sentire. L'audio negli horror è sempre stato il mio punto debolissimo. Il fatto che io poi abbia un bar da chiudere al buio, da sola, è ininfluente. Vero?
Comunque, sarà un lungo percorso quello che mi condurrà alla mia nemesi. Devo guardarli tutti, sti demoniaci di sto grandissimo cavolo, prima di tornare al capo supremo. È una missione, e ho giusto giusto una settimana di ferie davanti.
In mio soccorso interviene Lui, Netflix.
Mi propone L'altra faccia del diavolo.
Non mi interessa se dite tutti che fa schifo, la qualità non influisce sulla mia paura. Ho paura e basta, di tutti indistintamente. Sì, nonostante il mio ateismo, sì, nonostante il capostipite mangi in testa a tutti, sì, anche se mastico tanto horror.
In questo esemplare della razza dei demoniaci, famiglia dei mockumentary, la protagonista si chiama Isabella. Quando era bambina un tragico evento colpì la sua famiglia: sua madre Maria, mentre le veniva effettuato un esorcismo, uccise i sacerdoti e la suora che erano con lei. Vola a Roma, dove la madre si trova ricoverata in un istituto psichiatrico di gestione cattolica, e qui conosce due sacerdoti che forse possono aiutarla a fare chiarezza su ciò che realmente affligge Maria.
Mi piacerebbe risparmiarmi molti caratteri e sbrigarmi dicendo che è un brutto film, e tante care cose a tutti. Tanto il vero motivo per cui oggi scrivo un post è che sono in scodinzolante entusiasmo per la grafica nuova, sono certa che lo sapete tutti, potevo iniziare la mia maratona demoniaca nell'intimità silenziosa della mia cameretta. (Quella reale, non questa virtuale, ovviamente)
Visto però che il film si prende così tanto sul serio non vedo perché dovrei snobbarlo io.
Prendiamo sul serio ed andiamo ad illustrare con un elegante elenco a freccine (che la mia sfavillante nuova grafica mi permette di fare) tutte le cose che in L'altra faccia del diavolo non hanno alcun senso.
⇢ Sarebbe stato utile, a mio modestissimo avviso, un minimo di chiareza linguistica. In che nazione siamo? In che lingua parliamo? Siamo italiani che parlano inglese? Inglesi che parlano italiano? Se non altro garantisco che non c'è nessun italiano che parla in italiano (nella versione inglese del film, non so come sia stato doppiato ma sono più o meno certa chepeggio di così non si possa fare). Esempio ai fini dell'argomentazione: la scena del battesimo si è svolta in inglese. Allora, se per chiarezza del pubblico vogliamo far parlare tutti in inglese a me sta benissimo, ma un mix linguistico del genere è se non altro caotico.
⇢ Il personaggio di David. Vado come mio solito a spiegarmi.
Se hai fede ma non stimi la Chiesa a cui appartieni a me sta bene. Anzi, ammiro te che riesci ad essere distaccato dal ruolo che ti è imposto ma scegli di usare la tua testa. Bravo. Quindi prendi il tuo amico Ben e insieme fate esorcismi di nascosto dai vostri Capi per aiutare persone bisognose che non sono riconosciute come tali dai Capi suddetti. Benissimo, operazione lodevole.
Poi però arriva Isabella, e ti piglia la paura di essere scoperto e di perdere il lavoro e della SCOMUNICA, allora ti prendono i dubbi e non la vuoi aiutare. E lo dici mentre dietro di te campeggiano orgogliosi i file delle persone che già stati aiutando di nascosto dalla Chiesa stessa. Non capisco, David. Hai fatto 30 fai 31, no? La tua posizione è già poco vantaggiosa, tanto vale fare del bene.
⇢ Mock insensato. E badate che mi si spezza il cuore a dirlo, ché io se ho un guilty pleasure è proprio quello dei finti documentari. Parti per l'altra parte del mondo per scoprire cose su tua madre e ti porti un cameraman? Buttando peraltro ogni tanto qua e là come spiegazione un 'Sto facendo un documentario'? Ma a beneficio di chi lo stai facendo? Ti è stato commissionato? Lo vuoi mostrare ai nipotini quando sono grandi?
⇢ Le scene più iconiche del film (se di icone si può parlare) compaiono ciascuna per qualcosa come 7 secondi in media, e non hanno alcuna utilità ai fini della trama. Non parlo solo della suora dagli occhi spiritati di cui si parlava anche nella recensione de I 400 calci (che spero abbiate votato anche quest anno ai MIA come miglior sito di Cinema), ma mi viene anche in mente la posseduta contorsionista. Oltretutto, spiattellandomele in faccia con cadenza regolare me ne hai rovinato completamente l'impatto e il loro potere è stato del tutto rovinato. Peccato perché entrambe quelle che ho citato credo che presentate in un modo diverso mi avrebbero spaventato molto.
⇢ Guarda, Bell, sono italiana e cresciuta nel mondo cattolico, ti dico una cosa. Ammesso e non concesso che esista un corso sugli esorcismi, puoi stare tranquillo su una cosa: la Chiesa Cattolica non lo farebbe MAI pubblico. Stai scherzando?
⇢ Continuiamo sul filo della saggia Chiesa. Senti un po' cosa hai detto, Bell, e un saluto a chi ha concluso questo film senza accorgersi delle michiate che stavi facendo dire ai tuoi personaggi. In sintesi: il male ormai non si palesa più da solo, sta a covare dentro le persone. Ci vuole un esorcismo per smascherarlo. E quando lo si fa l'esorcismo, di grazia? Quando si può escludere con matematica certezza l'origine psichiatrica dei sintomi. Giustissimo, non fa una piega. E questa certezza matematica quando ce l'abbiamo? Quando il male si manifesta.
Cristallino.
⇢ Ben e David non brillano per Q.I., questo è piuttosto evidente. Infatti hanno luogo nel film una serie di interessanti contraddizioni, tali da balzare persino all'occhio miope della sottoscritta. Il ragionamento alla base delle loro azioni è il seguente: facciamo delle cose per il bene della comunità, perché crediamo in quello che facciamo, ma, consapevoli che questo non andrebbe a genio a chi sta sopra di noi, ci vediamo costretti a fare tutto di nascosto, che non se ne sappia niente percarità che rischiamo brutto.
Isabella e l'amico azzardano un timido: 'Possiamo portare la camera?' E ti aspetti vigorose risposte negative, sguardi di disapprovazione, gesti di rimprovero col ditino. E invece.
Non solo li si accompagna a vedere (inquadrando per bene anche i volti dei soggetti coinvolti) il lavoro segretissimo di cui parlavamo, ma li si porta addirittura a vedere un esorcismo vero, senza far firmare liberatorie a nessuno, senza manco chiedere il permesso alla madre della povera contorsionista col ciclo.
Ogni mio tentativo di comprensione è stato nullo.
⇢ Quella che più di tutte mi ha fatto incavolare, però, di quelle cose che ti fanno sbattere le mani sul divano invocando l'intervnto di divinità affinchè a certi personaggi vengano tolti i fondi per fare film, è la seguente: Isabella è dal medico curante della madre. Chiacchierano della paziente, fino a che si tocca lo spinoso tema della possessione. Il medico dice chiaramente, CHIARAMENTE, che quella demoniaca è un'ipotesi da escludersi, nonono, qua abbiamo una paziente psichiatrica e come tale la trattiamo. Tranquilla Isa, la mamma sta bene. È matta, ma se non altro è matta da sola.
Arrivano alla stanza della madre, a cui si giunge attraverso una prima porta a vetri per poi arrivare all'ingresso effettivo. Com'è la porta a vetri? Ricoperta di crocifissi.
Cosa mi stai dicendo, dottore?
Io raramente riconosco con chiarezza quale sia il problema in un film che non funziona. Dico genericamente che a me non è piaciuto e fine. Stavolta il gigantesco problema di scrittura è talmente palese da lasciamri sconcertatata. Ribadisco, avrei potuto chiudere il discorso in modo molto più rapido, ma niente mi avrebbe potuto privare della gioia di usare le freccine per la prima volta.
[Nota Personale: Erre non guardare sto film che c'è una notevole contorsionista e mi servi vivo almeno fino al 19. Grazie]
L'ho detto, sono seria.
Smettetela di ridere.
Rivederlo tutto, senza mani sugli occhi nè (soprattutto) orecchie tappate e LALALALALALA strillati per non sentire. L'audio negli horror è sempre stato il mio punto debolissimo. Il fatto che io poi abbia un bar da chiudere al buio, da sola, è ininfluente. Vero?
Comunque, sarà un lungo percorso quello che mi condurrà alla mia nemesi. Devo guardarli tutti, sti demoniaci di sto grandissimo cavolo, prima di tornare al capo supremo. È una missione, e ho giusto giusto una settimana di ferie davanti.
In mio soccorso interviene Lui, Netflix.
Mi propone L'altra faccia del diavolo.
Non mi interessa se dite tutti che fa schifo, la qualità non influisce sulla mia paura. Ho paura e basta, di tutti indistintamente. Sì, nonostante il mio ateismo, sì, nonostante il capostipite mangi in testa a tutti, sì, anche se mastico tanto horror.
In questo esemplare della razza dei demoniaci, famiglia dei mockumentary, la protagonista si chiama Isabella. Quando era bambina un tragico evento colpì la sua famiglia: sua madre Maria, mentre le veniva effettuato un esorcismo, uccise i sacerdoti e la suora che erano con lei. Vola a Roma, dove la madre si trova ricoverata in un istituto psichiatrico di gestione cattolica, e qui conosce due sacerdoti che forse possono aiutarla a fare chiarezza su ciò che realmente affligge Maria.
Mi piacerebbe risparmiarmi molti caratteri e sbrigarmi dicendo che è un brutto film, e tante care cose a tutti. Tanto il vero motivo per cui oggi scrivo un post è che sono in scodinzolante entusiasmo per la grafica nuova, sono certa che lo sapete tutti, potevo iniziare la mia maratona demoniaca nell'intimità silenziosa della mia cameretta. (Quella reale, non questa virtuale, ovviamente)
Visto però che il film si prende così tanto sul serio non vedo perché dovrei snobbarlo io.
Prendiamo sul serio ed andiamo ad illustrare con un elegante elenco a freccine (che la mia sfavillante nuova grafica mi permette di fare) tutte le cose che in L'altra faccia del diavolo non hanno alcun senso.
⇢ Sarebbe stato utile, a mio modestissimo avviso, un minimo di chiareza linguistica. In che nazione siamo? In che lingua parliamo? Siamo italiani che parlano inglese? Inglesi che parlano italiano? Se non altro garantisco che non c'è nessun italiano che parla in italiano (nella versione inglese del film, non so come sia stato doppiato ma sono più o meno certa chepeggio di così non si possa fare). Esempio ai fini dell'argomentazione: la scena del battesimo si è svolta in inglese. Allora, se per chiarezza del pubblico vogliamo far parlare tutti in inglese a me sta benissimo, ma un mix linguistico del genere è se non altro caotico.
⇢ Il personaggio di David. Vado come mio solito a spiegarmi.
Se hai fede ma non stimi la Chiesa a cui appartieni a me sta bene. Anzi, ammiro te che riesci ad essere distaccato dal ruolo che ti è imposto ma scegli di usare la tua testa. Bravo. Quindi prendi il tuo amico Ben e insieme fate esorcismi di nascosto dai vostri Capi per aiutare persone bisognose che non sono riconosciute come tali dai Capi suddetti. Benissimo, operazione lodevole.
Poi però arriva Isabella, e ti piglia la paura di essere scoperto e di perdere il lavoro e della SCOMUNICA, allora ti prendono i dubbi e non la vuoi aiutare. E lo dici mentre dietro di te campeggiano orgogliosi i file delle persone che già stati aiutando di nascosto dalla Chiesa stessa. Non capisco, David. Hai fatto 30 fai 31, no? La tua posizione è già poco vantaggiosa, tanto vale fare del bene.
⇢ Mock insensato. E badate che mi si spezza il cuore a dirlo, ché io se ho un guilty pleasure è proprio quello dei finti documentari. Parti per l'altra parte del mondo per scoprire cose su tua madre e ti porti un cameraman? Buttando peraltro ogni tanto qua e là come spiegazione un 'Sto facendo un documentario'? Ma a beneficio di chi lo stai facendo? Ti è stato commissionato? Lo vuoi mostrare ai nipotini quando sono grandi?
⇢ Le scene più iconiche del film (se di icone si può parlare) compaiono ciascuna per qualcosa come 7 secondi in media, e non hanno alcuna utilità ai fini della trama. Non parlo solo della suora dagli occhi spiritati di cui si parlava anche nella recensione de I 400 calci (che spero abbiate votato anche quest anno ai MIA come miglior sito di Cinema), ma mi viene anche in mente la posseduta contorsionista. Oltretutto, spiattellandomele in faccia con cadenza regolare me ne hai rovinato completamente l'impatto e il loro potere è stato del tutto rovinato. Peccato perché entrambe quelle che ho citato credo che presentate in un modo diverso mi avrebbero spaventato molto.
⇢ Guarda, Bell, sono italiana e cresciuta nel mondo cattolico, ti dico una cosa. Ammesso e non concesso che esista un corso sugli esorcismi, puoi stare tranquillo su una cosa: la Chiesa Cattolica non lo farebbe MAI pubblico. Stai scherzando?
⇢ Continuiamo sul filo della saggia Chiesa. Senti un po' cosa hai detto, Bell, e un saluto a chi ha concluso questo film senza accorgersi delle michiate che stavi facendo dire ai tuoi personaggi. In sintesi: il male ormai non si palesa più da solo, sta a covare dentro le persone. Ci vuole un esorcismo per smascherarlo. E quando lo si fa l'esorcismo, di grazia? Quando si può escludere con matematica certezza l'origine psichiatrica dei sintomi. Giustissimo, non fa una piega. E questa certezza matematica quando ce l'abbiamo? Quando il male si manifesta.
Cristallino.
⇢ Ben e David non brillano per Q.I., questo è piuttosto evidente. Infatti hanno luogo nel film una serie di interessanti contraddizioni, tali da balzare persino all'occhio miope della sottoscritta. Il ragionamento alla base delle loro azioni è il seguente: facciamo delle cose per il bene della comunità, perché crediamo in quello che facciamo, ma, consapevoli che questo non andrebbe a genio a chi sta sopra di noi, ci vediamo costretti a fare tutto di nascosto, che non se ne sappia niente percarità che rischiamo brutto.
Isabella e l'amico azzardano un timido: 'Possiamo portare la camera?' E ti aspetti vigorose risposte negative, sguardi di disapprovazione, gesti di rimprovero col ditino. E invece.
Non solo li si accompagna a vedere (inquadrando per bene anche i volti dei soggetti coinvolti) il lavoro segretissimo di cui parlavamo, ma li si porta addirittura a vedere un esorcismo vero, senza far firmare liberatorie a nessuno, senza manco chiedere il permesso alla madre della povera contorsionista col ciclo.
Ogni mio tentativo di comprensione è stato nullo.
⇢ Quella che più di tutte mi ha fatto incavolare, però, di quelle cose che ti fanno sbattere le mani sul divano invocando l'intervnto di divinità affinchè a certi personaggi vengano tolti i fondi per fare film, è la seguente: Isabella è dal medico curante della madre. Chiacchierano della paziente, fino a che si tocca lo spinoso tema della possessione. Il medico dice chiaramente, CHIARAMENTE, che quella demoniaca è un'ipotesi da escludersi, nonono, qua abbiamo una paziente psichiatrica e come tale la trattiamo. Tranquilla Isa, la mamma sta bene. È matta, ma se non altro è matta da sola.
Arrivano alla stanza della madre, a cui si giunge attraverso una prima porta a vetri per poi arrivare all'ingresso effettivo. Com'è la porta a vetri? Ricoperta di crocifissi.
Cosa mi stai dicendo, dottore?
Io raramente riconosco con chiarezza quale sia il problema in un film che non funziona. Dico genericamente che a me non è piaciuto e fine. Stavolta il gigantesco problema di scrittura è talmente palese da lasciamri sconcertatata. Ribadisco, avrei potuto chiudere il discorso in modo molto più rapido, ma niente mi avrebbe potuto privare della gioia di usare le freccine per la prima volta.
[Nota Personale: Erre non guardare sto film che c'è una notevole contorsionista e mi servi vivo almeno fino al 19. Grazie]