Redrumia30: settimana uno
Ieri la vostra amichevole blogger di quartiere ha compiuto 30 anni e ha chiesto al proprio compagno un regalo particolarmente rognoso e consumatempo, come la leggerissima persona che lei è nota per essere: voglio un horror al giorno per tutto il mese, che uno è il mio compleanno e due, molto più importante, è Halloween, festa nazionale della Redrumia. La regola è solo quella, e sono disposta a giocare un pochino sulla definizione di orrore per andare incontro anche alla mia vittima.
Lui, anima paziente quale è, ha acconsentito al mio capriccio mettendo da parte il fatto che gli horror generalmente gli facciano paura e io per un mese intero non devo fare compromessi sul film da vedere: solo horror, per 31 giorni. Sono scodinzolante come un cucciolo che sente il rumore del sacchetto della pappa.
Ogni 7 giorni sarò qui a fare un resoconto delle visioni.
Giorno 1: Orgoglio e pregiudizio e zombie
Io sono di bocca buona, lo so, mi accetto con tutti i miei difetti e va bene così. Quindi, con questo presupposto, capirete da voi che PPZ mi ha deliziata. Un miscuglio di splendidi costumi e capelli acconciati, spade, cavalli, combattimenti, armi, matrimoni combinati e da combinare e zombie affamati di cervelli. Ci sono tutti i personaggi del romanzo, ci sono frasi estrapolate e riportate letteralmente, e poi ci sono le scene di zombie che sono appiccicate in giro per la trama che tutti conosciamo e amiamo e che onestamente non sono nemmeno cucite in modo troppo maldestro. La Austen al cinema è stata presa e rivoltata come un calzino più volte (guardate anche l'ultimo Emma perché è delizioso!) e in questo caso è stato, secondo il mio modestissimo parere, un modo divertente di rivedere - per l'ennesima volta, che qua di Orgoglio e pregiudizio non ci stanchiamo mai - una storia che in purezza amo moltissimo. Certo, sbagliare mr Darcy è l'errore più grande che si possa fare in un adattamento, ma glielo perdoniamo perché le sorelle Bennet ammazzano di botte i ritornanti e forse questo era quello che tutti ci meritavamo di vedere.
Giorno 2: Tales of Halloween
Per questo ho sbagliato giorno. Questo andava visto il 31, magari con amici poco appassionati del genere, magari con qualche ragazzino. Perché Tales of Halloween è una raccolta di 10 corti che sono talmente perfetti per la notte di Halloween che è stato un dispiacere "sprecarli" prima. Non lo dico solo perché ad Halloween ci sono, effettivamente, ambientati, come poteva vagamente far intuire il titolo, ma anche perché sono storie da raccontarsi sotto le coperte con la torcia sotto il mento, sono raccontini di paura da condividere davanti al fuoco con i marshmallows bruciacchiati da cliché del camping americano, toccando però picchi di cattiveria che mi hanno fatto scuotere più volte la testa in segno di apprezzamento. Carino per chiunque, ma adorabile per chi riconoscerà volti noti e amatissimi del genere che fanno la loro gloriosa comparsa in giro per i crudeli cortometraggi.
Giorno 3: Burying the ex
Giorno 4: The babysitter
Giorno 5: L'esorcista
Netflix ha pensato di farmi a sua volta un paio di regalini di compleanno. Il primo è che domani arriva la seconda stagione della miglior serie mai realizzata, il Capolavoro del genere, l'Opera d'arte televisiva nella sua massima espressione. Esce The haunting of Bly Manor e io mi sento male al solo pensiero. L'altro è che si è preso L'esorcista. Ho parlato in lungo e in largo di questo film (e del suo straordinario romanzo) e del rapporto che ho con lui, nello specifico in questo post. Io sono atea da tanti di quegli anni che nemmeno me lo ricordo, ma l'impatto che questo film ha su di me ogni volta che lo vedo è notevole. Per Erre era la prima volta, ed è stato interessante notare come la fama che lo precede non renda per nulla giustizia ad un film che ha in realtà così tanto da dire. Lui si aspettava tutt'altro. Le scene di possessione si sono prese tutto lo spazio e la notorietà, ma sono strette piccine piccine quasi tutte nell'ultima parte del film. Sono notevolissime, iconiche, storiche, quello che volete, ma è tutto quello che si è costruito prima che porta a quel finale che tutti conosciamo e come lo ha fatto Friedkin (e Blatty col romanzo prima) non lo ha mai più fatto nessuno. Ogni visione lo conferma il film immenso che mi aveva sconvolto così tanto la prima volta.
Giorno 6: The invisible man
Arrivo in ritardo sul mondo intero con questo film, lo so. Forse per me è stato meglio vederlo in casa, devo essere sincera, perché è stata un'esperienza che mi ha sopraffatto. Sapevo benissimo a cosa andavo incontro perché il trailer era molto molto chiaro (troppo? dovrei smettere di guardarli? mi sa.) su cosa ci aspettava. Però questo è stato un film che ho sinceramente faticato a vedere, perché mi ha tolto l'aria dai polmoni. Sono stata molto al telefono, devo ammettere. La recitazione della Moss è come sempre una delle cose migliori che siano mai successe al cinema, e l'empatia nei suoi confronti è talmente intensa che davvero ha reso la visione faticosa. La storia è soffocante, difficile da sostenere, di una crudeltà senza pari. E soprattutto è la storia di milioni di donne ogni giorno e forse è questo, insieme a tutto il resto, che la rende così insostenibile. Ci siamo entrambi spesso ritrovati con le mani sulla bocca senza commenti da fare, perché la situazione era talmente atroce che nessuna osservazione ci avrebbe dato sollievo. Ripensandoci a mente fresca è un film strepitoso, una luce nuova e attualissima sul tema dell'uomo invisibile, con attori ottimi (c'è Luke di Hill House e nessuno me lo ha detto, non si scherza così con i sentimenti raga) e scene di un'inquietudine insostenibile. Un lavoro gigante, ma che per me si è rivelato fonte di sofferenza vera. Il cinema fa anche quelle cose qua, ed è per questo che lo si ama così tanto. Solo che quell'amore qua a volte ti mette alla prova.
Giorno 7: Host
Il 7 è stato il mio compleanno, e siccome sapevo che la sera sarei stata a casa sola mi sono scelta un film che a Erre non interessava particolarmente. Host è nel mio radar da quando la community dell'horror di twitter ne ha tessuto le lodi per settimane. Ho fatto bene ad ascoltarli, ed Erre è stato un pollo. Era rimasto scottato dalle precedenti visioni a tema social (Unfriended su tutti, che gli ha fatto schifo mentre a me ha divertito perché sapete ho un debole per i teen horror, mi piacciono tutti) e questo se lo è saltato volentieri. E ha fatto male, perché Host è un'oretta scarsa di paurella pura. Dal suo punto di vista in effetti si potrebbe dire che ha fatto bene. Come queste amiche possano avere pensato che fosse una buona idea una seduta spiritica tutte lontane l'una dall'altra è per me un grande mistero, ma la sofferenza e il terrore che provano sono reali, tangibili. Bravissime le ragazze, belle le manifestazioni dello spirito, spaventosino il clima. Una bella sorpresa, che conferma sempre di più che noi italiani siamo persone orrende, ma non abbastanza da non meritarci Shudder.
Sono molto soddisfatta della mia prima settimana. Più commedie di quelle che avrei voluto ma, come vi dicevo, devo essere un po' flessibile o questo mi molla prima del giorno 10. Poi è arrivato il maledetto uomo invisibile e mi ha fatto passare la voglia di ridere per un beeeeeel po'.
Ci aggiorniamo tra una settimana!