giovedì 20 novembre 2014

B/W November: Miss Zombie

(Sabu, 2013)

Ho cercato migliaia di volte di centrare il punto del film con questo post, ma puntualmente elimino tutto e cerco di ricominciare.
E, ormai lo saprete, se io che sono logorroica rimango senza parole, è perché qualcosa mi ha colpito davvero.

La zombie del titolo è una giovane donna, morta e ritornata, che viene messa in vendita come 'animale domestico'. Nell'attesa che gli acquirenti la vengano a prendere, viene affidata alla famiglia di un distinto dottore, che la sfrutterà come donna di servizio.
Ma non solo.


Nessuno in questo film ha un nome, se non il bambino, unica creatura innocente in quella che sembra essere la rappresentazione più pessimista di un mondo depravato e sporco.
La zombie, arriva in questa casa, candida e ordinata, il padrone di casa viene chiamato 'dottore', ha un'elegante moglie dal viso molto carino e due operai che lavorano in casa, non si sa bene cosa effettivamente facciano. Siamo quindi in un ambiete altolocato, e chissà per quale ragione sociale o storica siamo convinti che le persone cattive siano invece dei bassifondi.
Ma il male non ha distinzione sociale, e questo Sabu ce lo mostra chiaramente.
Sia il famigerato dottore che i due operai di fronte alla creatura si comportano nello stesso identico modo.

Ora, è chiaro che parlando di zombie il discorso è diverso, non è che stiamo lì a porci il problema etico su come vadano trattati o meno. La questione viene considerata di scarsa importanza perché, sapete, gli zombie non esistono.
Questa ragazza va considerata come una generica persona in condizione di svantaggio. E' più debole, pertanto l'uomo, tronfio e amante della sua virilità, si sente in diritto di farci quello che ci pare.
E così fa.


Quindi, mi viene da chiedermi, è questa la nostra vera natura? E' così che siamo?
Appena la situazione volge a nostro favore, ne approfittiamo? Appena sappiamo con certezza che la nostra vittima non reagirà, appena sappiamo di avere più potere, più forza (fisica ma non solo) non ci facciamo più fermare da niente? Il nostro tanto vantato buonsenso quindi è solo una convenzione sociale? Nasce solo per tutelarci da quelle che sarebbero le conseguenze delle nostre azioni?

Non voglio pensare che sia così, non voglio credere che sia SOLO così.

Allo stesso tempo, però, nonostante cerchi di essere ottimista, esco scombussolata dalla visione.
L'altra donna della pellicola, la moglie del dottore, è vittima esattamente quanto la zombie.
Lei, stavolta, è vittima di se stessa.
Vede il marito violentare un'altra donna (?) ma non reagisce. Non urla, non strepita, non gli scaglia pugni sul petto, non piange. Si sdraia sul divano, sbarra gli occhi alla finestra, e muore dentro. Anche questa è violenza.
Perché tradire la donna che hai scelto di avere al tuo fianco per tutta la vita? Per stuprare un morto vivente? Perché è più giovane? Ha il culo più sodo forse? Perché tornare in casa e fingere che niente sia successo?
Come può una donna affrontare una realtà così bruciante? Come puoi avere al tuo fianco una persona per anni e in un secondo vederla trasformarsi in qualcosa che non conoscevi?


Miss Zombie è un film in cui l'umanità perde completamente di significato, l'essere vivi o morti non conta più, l'etica finisce sotto le scarpe.
Ti tortura con le continue immagini di lei (la zombie) pugnalata, presa a sassate, ma soprattutto sempre china a gattoni, a pulire il pavimento. Sempre, sempre, le immagini di questo sedere per aria che si muove al ritmo del movimento del lavaggio.  Così viscido, così sporco.
Allo stesso tempo, è un film grandioso, che si spoglia di ogni aiutino di comodo, come i colori o la musica. Ritornano solo per un secondo, quando ci sembra di vedere la liberazione. Ma poi spariscono di nuovo, lasciandoci la sensazione che l'unico modo per uscirne sia il modo definitivo.
(Uscire da cosa, poi? Dalla famiglia in cui sei schiavizzata e stuprata, o dalla condizione di zombie?)
Un silenziosissimo bianco e nero, che trascorre lentissimo e massacrante, quasi poetico.
Di certo non un film per tutti i palati, di certo.
Ma che film.


14 commenti:

  1. Mi ricordo che lo "preparai" una sera su cineblog.
    Poi, non ricordo il motivo, la visione saltò prima ancora di cominciare, a buffering pieno :)

    Non posso leggere senza prima vedere il film ma l'ultima riga un'indicazione me la dà... :)

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  2. Ah giusto!

    trailer in fondo e immagine in cima ;)

    e infatti t'ho notato subito nella mia blog

    prrr

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    1. Sono davvero curiosa di sapere che pensieri ne tireresti fuori tu.
      Vedi che i buoni consigli li ascolto sempre?

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    2. Allora il prossimo consiglio che ti dò è non ascoltare i miei consigli :)

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  3. Bellissimo e terribile. Sabu è sempre una garanzia. :)

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    1. Devo ammettere la mia colpa: è il suo primo film che vedo! Ma visto l'esordio, conto di recuperare gli altri piuttosto in fretta!

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  4. Pellicola che temo. E' un soggetto davvero tosto. Non so se reggerei.

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    1. tosto sicuramente, ma ne vale davvero la pena Manuela!

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  5. Vergognosamente mi manca. Ma segno, eccome se segno!!!

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  6. Segno pure io. Ne ho sempre sentito parlare ma non l'ho mai visto...

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  7. Lo recupererò sicuramente! Come sempre ottime osservazioni!
    - Hol

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