sabato 2 novembre 2019

Due parole su Doctor Sleep

Adattamento da Stephen King, seguito del romanzo di Shining, Mike Flanagan, Ewan McGregor.
Vorrei dire che partivo neutra nei confronti di questo film, ma sarebbe una colossale bugia. 
Volevo fortissimamente che mi piacesse, se fosse stato un fallimento avrei sofferto come per un tradimento, non ero pronta a vedere Flanagan inciampare su una cosa così ambiziosa.
Il trailer però non mi era piaciuto e sono arrivata in sala con il rosario in mano, pregando ogni divinità che andasse tutto bene.
E la colpa, alla fine, è solo mia, che non ci ho creduto. Perché Flanagan è un regista di classe, elegante e dolce e ambizioso senza tirarsela e mi ha rimessa a tacere.
Doctor Sleep è proprio bello, mannaggia a lui.


Danny Torrance è ormai un uomo adulto, che deve convivere con le conseguenze della sua esperienza all'Overlook. Beve, è solo, tira avanti alla giornata. Nel mondo, però, sta accadendo qualcosa e lui non può limitarsi a guardare.

Quanto poteva essere pericoloso portare in sala un seguito di Shining?
Io non posso nemmeno immaginare la pressione. A questo punto Flanagan aveva due possibilità: allontanarsi del tutto dall'estetica del film, ché tanto nel romanzo l'Overlook non c'era più, oppure sistemare qualcosina nella trama per trovare il modo di omaggiare quella cosa immensa uscita dalle mani di Kubrick.
Ha scelto la seconda, e questo può piacere oppure no. Nel trailer a me non era piaciuto, se devo essere sincera. Invece nel film, in cui si arriva all'Overlook solo dopo uno splendido percorso prima, è stato assolutamente perfetto e in fondo non poteva che essere così. 
Se Shining è una storia di dipendenza, Doctor Sleep è una di disintossicazione, un viaggio verso la pulizia interiore, una battaglia per diventare migliori. Non lo fa solo con il personaggio di Dan, uno stupendo McGregor che è sempre più bello e sempre più bravo ogni film che passa, ma soprattutto attraverso il personaggio di Abra. Abra che è giovanissima (e brava!) e deve convivere con qualcosa che la rende potentissima e fragilissima insieme. Il loro viaggio è fatto di paura e pericolo, ed è insieme che riescono ad arrivare dove devono. 

Io lo capisco che si possa gridare al fan service. Fermo restando che io per principio non ci trovo nulla di sbagliato in senso assoluto, quello che fa Flanagan è molto di più che tornare nel nostro albergo preferito. Prima si fa un viaggio fuori dall'hotel, si combattono i cattivi in ogni modo possibile, e poi, quando si capisce che ci vogliono le maniere pesanti si usano le più pesanti di tutti. e vi viene in mente una maniera più pesante dell'Overlook Hotel in un film il cui il protagonista sia Dan Torrance fatemi sapere. Si torna all'Overlook e lì ci sono le persone che nell'hotel c'erano un tempo, in alcune delle più esemplari scelte di casting dei tempi recenti. In certi momenti sarà quasi impossibile distinguere Alex Essoe da Shelley Duvall, anche solo per il gran lavoro sui movimenti che la Essoe deve aver fatto. 
Quindi insomma, si decide che in quel posto là ci si torna. A quel punto non si poteva farlo in altra maniera, lo capirete bene. Non potevamo mica dare all'hotel un aspetto diverso, era roba da rivolta popolare. Quindi ecco lo sconfinato omaggio al più grande film di sempre. Sì, sono chiaramente di parte, l'avete visto l'header di questo blog? Si respira un tale amore per quello che è stato che come si fa a prendersela col fan service? Mica era solo per noi, era pure per Flanagan stesso. Quel ragazzone qui ha un amore per quello che fa e per chi glielo ha insegnato che il suo film è diventato un'ode. E chi le scrive, le odi? I poeti, e questo è quello che Flanagan, film dopo film, sta dimostrando di essere. Ha una sensibilità senza pari, una raffinatezza nella narrazione che strappa i cuori e soprattutto, la cosa che a me fa uscire di testa più di ogni altra, uno straordinario gusto estetico, che fa sì che ogni cosa che tocca diventi un'opera d'arte. Doctor Sleep, come tutto il resto prima di lui in un magnifico crescendo di bellezza, è bel lis si mo. Ogni fotogramma, ogni colore, ogni inquadratura, sono indicativi di un gusto che oggi, per me, nessuno ha quanto lui. 
Per favore, non fatevi limitare dalle stupide etichette di genere. Prometto che se anche i film horror non vi piacciono vi piaceranno i suoi. 

Parental Advisory: nelle prime scene c'è l'attrice che fa la piccola Nellie in Hill House. Vi ho avvisato, ho quasi urlato in sala quando l'ho vista, patatina del mio cuore.
E poi c'è Hugo. piazzato lì a tradimento. Io ve l'ho detto.


6 commenti:

  1. Ovviamente non avendo visto il film non posso giudicarlo... per carità può anche essere ben fatto, e mi sembra di capire che si discosti un po' dal romanzo. E questo può solo essere un bene, perché io l'ho letto e per me è spazzatura. Da metà libro l'aggettivo che mi si faceva ricorrente era "dozzinale". Mi è spiaciuto sul serio perché secondo me King era partito da un'idea fortissima e se l'è sputtanata capitolo dopo capitolo.

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    1. Io l'ho letto quando era uscito e non ricordo granché del romanzo, infatti non mi sono persa troppo in confronti. il film però è straordinario e si merita una visione a prescindere dal romanzo!

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  2. Film meraviglioso tratto da un libro altrettanto bellissimo.

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  3. Horror bellissimo e, nonostante il predecessore illustre, intoccabile e inarrivabile sempre e per sempre, addirittura rispettoso sia dell'opera di King che dell'opera di Kubrick. E' vero che c'è del fan service, però è anche vero che questo fan service uno non si mangia il film e due è pure giustificato in maniera intelligente. E poi l'emotività di Flanagan nel trasportare in chiave horror drammi familiari e personali, davvero è irresistibile.

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    1. Non c'è una sola parola con cui non sia d'accordo!

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