lunedì 23 novembre 2020

The Crown - stagione 4

Avevo scritto un lunghissimo post su Megan is missing che ho poi deciso di prendere e cestinare. Magari ne farò un riassunto su Letterboxd, mia croce e delizia. Se vi andasse, qua di fianco c'è il link al mio profilo, spesso scrivo qualcosa su quello che sto vedendo. Il punto è che faccio ancora fatica ad avere un'idea precisa sul film e quindi siccome avevo comunque voglia di scrivere un post ho pensato di farlo su una cosa bellissima: The Crown.

Ho scritto post anche sulle stagioni precedenti e lo ripeto con tutto l'entusiasmo che ho: è una serie bellissima che vorrei guardaste tutti a prescindere dal vostro interesse per i reali inglesi. Che loro siano persone reali (nel senso che esistono, non nel senso della nobiltà) fino alla scorsa stagione contava poco e nulla. In questa stagione cambia tutto, e poi ne parliamo, però non cambia quello che penso: è un lavoro meraviglioso.





La quarta stagione ci porta negli anni '80, e negli anni '80 succede la cosa che per me cambia tutto l'approccio alla serie: arriva Lady Diana. Questa donna si è presa un posto così grande nei cuori delle persone che quella distanza che poteva esserci con le prime stagioni viene qui completamente annullata. Mia madre (casalinga della provincia di Cremona) ha pianto guardando i funerali di Diana, me lo ricordo come fosse successo ieri, e non solo per la presenza e la canzone del nostro venerato Elton John. Era proprio commossa come se fosse morta una sua conoscente. Io ero troppo piccola e non ho vissuto questo 'affetto' che il mondo aveva per lei, però vi basta fare un giro tra i commenti su app come TvTime. La gente in questa stagione è impazzita. 

Ora, la serie lo sapeva bene cosa sarebbe successo, perché è una serie scritta da persone intelligenti. Il modo in cui Diana è presentata è perfetto, la metafora del cervo è stata perfetta, l'equilibro che sono riusciti a trovare tra quello che la gente voleva - un primo piano sulla relazione che ha fatto parlare per 15 anni il mondo - e il senso della serie, ovvero ripercorrere la storia della Gran Bretagna attraverso gli occhi di chi vi regna. Elisabeth non è mai messa in ombra da Diana, nella serie, perché sono stati in grado di trovare il modo giusto di raccontare entrambe, ma basta un dialogo tra Philip e Diana a ricordare come funzionano le cose: tutto è sempre e comunque in funzione della Corona. 

Questa stagione è stata per me dolorosissima. Se prima di oggi non avevo mai bene compreso l'appeal di Diana sulle persone, oggi è un po' più facile. Sempre ricordando che si parla di una serie tv e non della realtà, il ritratto della Principessa che viene fatto è straziante. Una ragazzina che dal giorno alla notte si è trovata in una situazione straordinariamente più grande di lei, in un mondo sconosciuto e in cui non le era concesso di essere quello che avrebbe voluto essere. Vedere i sogni romantici di una ragazzina di manco vent'anni distruggersi in così poco tempo è stato tosto. Vederla sbattere fortissimo i piedi per stare a galla lo è altrettanto, e vedere le conseguenze che quello che ha vissuto hanno avuto sul suo corpo e sulla sua mente è stata la batosta definitiva. Ho pianto tanto, in caso non l'avessi fatto intuire. Diana è così umana che non riesce a mescolarsi in quella rigidità di sentimenti e di vita che la Corona impone. E vederlo succedere è davvero doloroso perché la serie ha da sempre messo in chiaro come vengono vissute dai reali le persone che non sono in gradi di contenersi. Margaret da quando è nata combatte contro la vita che le viene imposta, Charles ci ha provato, ma era meno forte della zia. Edoardo VIII ha dovuto fare una storica rinuncia per colpa della famiglia. Diana si è trovata in questo mondo così severo, non ci è cresciuta. Laddove tutti gli esempi citati su erano ben consapevoli di quello che li circondava, perché ci erano cresciuti, lei si è lanciata nella gabbia del leone senza sapere che il leone non era ammaestrato. La serie ci dice che lei, in realtà, nella vita avrebbe sempre voluto essere più di quanto fosse, e di certo lei non arriva nella suddetta gabbia del leone spaventata. Ci ha pensato la vita a ridimensionarle gli entusiasmi. 


Certo, nello stesso periodo la Gran Bretagna stava assistendo anche all'ascesa al potere di un'altra donna che oggi ricordano ancora tutti: la Thatcher. Ecco, questo forse in effetti spiega perché cercassero consolazione nella principessa Diana. Io di brave attrici in questa serie ne ho viste tante, vi ricordo che Olivia Colman è la mia attrice preferita della vita nonché persona preferita dello showbiznez, ma questa stagione ha proprio deciso che voleva mettere il carico da 11 e vincere la briscolata. Quella pazzesca di Gillian Anderson fa la Thatcher, e come la fa bene lo sa solo lei. Di una bravura incredibile. Ora, io sono una bimba della Anderson da Sex Education (per favore, se non lo avete visto lo guardate? è bellissimo lo amo tanto), non da X-Files che - ehm - non ho mai visto, però giuro che il mio amore è recente ma sincero. Ma quanto si può essere bravi? Che lavoro incredibile ha fatto sulla voce? Difficile odiare la Iron Lady se a farla è lei. Poi si odia comunque, cosa vuol dire, però viene dopo, ecco. 

Parliamo anche di Emma Corrin che fa Diana, quando volete. Sta ragazza è del '95, un talento meraviglioso di cui spero sentiremo parlare tantissimo perché a volte la somiglianza fa quasi impressione. 

Le donne si confermano il cuore della serie, anche in un sistema dove sono gli uomini vecchi con i capelli grigi a comandare. 

Poi va beh la sottoscritta deve avere un problema con tutti gli interpreti di Philip perché laddove il mio amore per Matt Smith è immutato e immutabile, Tobias Menzies è bravo, eh, non gli si può dir niente, ma non è il motivo principale per cui lo si nota, ecco. Era una info inutile ma valeva la pena di essere condivisa. 


The Crown è sempre, sempre, sempre una gioia. I colori, la musica, i paesaggi, gli abiti (!!!!!!!gli abiti!!!!!!), l'accuratezza, i suoi eccellenti interpreti, l'intelligenza della scrittura, la pacatezza che riesce sempre e comunque a trasmettere, anche quando parla di cose tutt'altro che pacate. Una serie deliziosa, che adesso vorrei ricominciare da capo perché mannaggia a sti reali maledetti e crudeli, mi mancano tutti. 

Anche la Thatcher.

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