Se già abitualmente non sono una maestra nel fare bilanci, questo 2022 mi sta mettendo molto alla prova. Alcune cose sono state magnifiche, altre hanno messo molto alla prova il mio traballante equilibrio e sto per questo rassegnandomi all'idea che questo sia, semplicemente, il modo in cui va l'esistenza e che sia compito mio imparare a convivere con l'instabilità che ne consegue. Mi creerò gli strumenti adatti strada facendo, come immagino facciamo tutti quanti per stare a galla.
Siccome però siamo qui per parlare dei prodotti di cui fruiamo, bisogna riconoscere che da questo punto di vista siamo in un momento glorioso che ricorderemo con gioia. Andiamo quindi con il nostro solito elenco per punti per vedere che cosa ho amato di più.
PODCAST
A metà dell'anno, complice un trasferimento lavorativo, ho cominciato a macinare molto meno chilometri di quanti non ne facessi prima, e per questo ho di molto ridotto la quantità di podcast che riesco ad ascoltare. La mia rivelazione dell'anno, però, sono sicuramente quelli de Il Post, almeno quelli disponibili anche senza l'abbonamento. Ho ascoltato La bomba, La fabbrica dei soldi e, naturalmente, ascolto con religiosa fiducia Indagini. Sono naturalmente lavori professionali, curatissimi e dall'evidente impronta giornalistica, che però non mi dispiace nonostante sia una più da chiacchiere tra amici. Nello specifico, Indagini si distingue dal marasma di podcast true crime per il modo in cui si allontana da narrazioni morbose e irrispettose - e, lo sapete, lo dico da appassionata del genere - perché si concentra su due aspetti: come si sono svolte le, appunto, indagini, e come i media hanno gestito la narrazione. Davvero un lavoro ottimo, pulito nei modi e negli intenti.
LIBRI
Se parliamo di narrativa dell'orrore, due sono i titoli che a mesi di distanza mi porto ancora dentro. Il primo è Civitas Dei, di Vincenzo Disalvio, di cui vi ho già parlato abbondantemente in questo post e che continuo a consigliare. Un viaggio magnifico nel Sud più profondo e nell'italianità più autentica. Il secondo, invece, è L'ospite, forse l'opera più famosa di Sarah Waters. Un gotico molto classico, dal sapore che arriva dritto da altri tempi ma che appassiona con moderna freschezza. Una storia di donne non credute, di case e realtà che cadono a pezzi, di amori sbagliati e di responsabilità che nessuno ha davvero mai chiesto.
Se usciamo dal mio genere del cuore, ecco che invece l'anno se lo è preso Almarina, una storia di donne, di nuovo, che si trovano e capiscono passo dopo passo come fare a costruire una vita insieme. Una madre in potenza e una figlia da aiutare, in una realtà che sarebbe complicata anche per i più forti degli spiriti, ovvero quella del carcere minorile. Una prosa indimenticabile, il mio 2023 sarà tutto dedicato alla scoperta di tutto il resto che Valeria Parrella ha dato alla luce.
FUMETTI
A qualche anno dall'ultimo volume, che ci aveva piantati in asso con un finale da togliere il fiato, è tornato il mio fumetto preferito di ogni tempo: Saga. Arrivati al decimo volume, abbiamo resettato tutto e siamo come ripartiti, con tanti volti nuovi da conoscere ed imparare ad amare. Eppure, quel modo lì che aveva di raccontare un universo in subbuglio non lo ha perso, e ritrovare Hazel e tutti quelli che la amano è stato come tornare in un abbraccio familiare. I problemi sono nuovi, i mondi sono nuovi, e crescendo la bambina crescono le cose che le accadono, ma la spiccata sensibilità con cui ci vengono raccontati non è andata perduta. Non si sono scordati come sapevano farci ridere, come una frase soltanto era sufficiente a commuovere, come raccontare un universo in guerra porti per forza di cose con sé tanto dolore, che però non è mai gratuito. Una splendida conferma. Quanto mi eri mancato, Saga bello.
SERIE TV
Io con le serie tv non riesco a stare al passo con le uscite. Troppe, ovunque. E mi rendo altrettanto conto che le mie scelte tra i preferiti dell'anno siano molto banali ma converrete con me che queste sono proprio state delle serie della madonna: The Sandman e The Midnight Club.
La prima, un tentativo tanto ambizioso quanto ben riuscito, di adattare una delle opere a fumetti più grandi della storia del mondo, la seconda l'ennesima conferma che Mike Flanagan può disporre di me come più gli aggrada tanto ormai mi ha ridotta ad un guscio vuoto privato dell'anima e dei sentimenti.
Se invece parliamo di docuserie, Netflix quest'anno ha tirato fuori due cose secondo me parecchio interessanti, sullo stesso angosciante tema: I crimini di Jimmy Savile e Jeffrey Epstein: Filthy Rich, che parlano entrambe di due pedofili milionari. La prima è un ottimo lavoro di analisi della società che ha consentito al pedofilo in questione di restare una delle persone più celebri della nazione nonostante il suo reato fosse cosa nota, la seconda affronta lo stesso rema spostandosi dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti. Savile lavorava da solo, mentre la storia di Epstein e del ributtante circo che teneva in piedi è ben nota. Non sono storie facili da guardare, e quando si parla di certe cose raccomando sempre la giusta cautela, ma trovo che Netflix racconti queste storie con il rispetto di chi è stato vittima ma senza risparmiare i giusti colpi a chi ha concesso a queste storie di durare nel tempo. Mi sono sembrati molto buoni.
FILM
Per ovvie ragioni in questa sede non parleremo dei miei horror dell'anno, non voglio certo rovinare l'episodio dedicato di Nuovi Incubi, ma a tutto il resto possiamo dedicarci, perché quest'anno ho avuto la fortuna di vedere molte più cose del mio solito.
Anche qui non stupirò nessuno dicendo che le cose più belle dell'anno le ha dirette il mio solo Signore Guillermo del Toro, che ha pensato di graziarci con non uno ma ben due nuovi film, molto diversi tra loro ma altrettanto suoi. Se Nightmare Alley ha segnato una momentanea uscita dal soprannaturale, Pinocchio è al 100% una creatura sua, magica. Sono film quasi antitetici: il primo parla della discesa negli inferi di una persona perduta, il secondo della bellezza della vita ordinaria, della straordinarietà della quotidianità. Stanton e Pinocchio erano entrambi alla ricerca di altro da sè. Una vita migliore, qualcosa che li rendesse diversi da quello che conoscevano. Eppure uno dei due ha conosciuto solo rovina, l'altro, che complice il cuore bambino si è aperto al mondo, la salvezza. Il primo punisce l'ambizione quando si alimenta dei fallimenti altrui, il secondo la coccola, perché la inserisce in una microsocietà fatta di amore e rispetto per l'altro, nonostante le tribolazioni. Due diverse esaltazioni della vita, nel modo sincero di chi ancora guarda al mondo con meraviglia.
Certo, quest'anno un altro grande signore è tornato al cinema: Elvis di Baz Lurhmann è esattamente quello che ci si aspettava fosse. Brillante, colorato, barocco, potente, vitaminico. Un'esaltazione di una carriera e un ritratto di fragilità. Il mondo dello spettacolo messo sotto i riflettori, la magia della finzione che si schianta contro la realtà. Vederlo al cinema è stato come andare al parco giochi, un tripudio.
Infine: quanto mi sono divertita con Do revenge? Madonna se ho ancora 16 anni, guarda.
VIDEOGIOCHI
Dei sei giochi che abbiamo giocato in live su Twitch quest'anno, uno solo si è preso il mio cuore e parlo ovviamente del magnifico Martha is Dead. Non so ancora nulla del mondo videoludico, quindi prendete come sempre quello che dico sul tema come un'opinione personale e non un'analisi. La storia però è stata un viaggio magnifico, nella campagna toscana durante la Seconda Guerra Mondiale. Non mi ci sarei staccata mai. Scoprire la causa della morte della gemella, i partigiani, le foto, la cura maniacale per i dettagli, la ricostruzione fedelissima e nostalgica delle case di campagna di una volta. Un'esperienza magnifica, se i videogiochi fossero tutti così non potrei fare altro nella vita.
IRL
Potrei avere fatto a tutti una testa tanta con questa storia, ma quest'anno mi sono sposata il mio Moderatore. Adesso, quindi, una bella carrellata di foto, così, tanto per condividere nel mio decennale bloggettino una cosa così gigante che è successa nella vita della sua autrice.
Che bello avere uno spazio di condivisione. Grazie se in questo anno avete letto, guardato o ascoltato qualcosa di mio. Io, di vostro, ho letto, guardato e ascoltato tanto, ed è sempre una ricchezza.
Buone feste a tutti, in qualsiasi modo le celebriate, qualsiasi sia il vostro credo. Siate felici in ogni modo possibile.
Innanzitutto siete bellissimi insieme, come quando vedervi giocare è sempre un gran divertimento :D
RispondiEliminaPer quanto riguarda le visioni invece, fantastico The Sandman, mentre i film sono in lista.
Grazie! Speriamo di tornare in live insieme presto.❤️
EliminaThe Sandman davvero un sollievo, i fan del fumetto si mangiavano le unghie dall'ansia!
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RispondiEliminaAncora auguri per questo nuovo passo insieme 🥳 siete bellissimi e sorridenti, da spot Mentadent 🤣
RispondiEliminaIl libro del buon Vincenzo è bello quasi quanto voi.
E buon anno 🍻
Grazie di cuore <3 Sorridiamo tanto, ed è quello che conta. Vincenzo ora ce ne deve uscire un altro, non che ora ci pianta qua così.
EliminaBuon anno!