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lunedì 18 dicembre 2023

2023 - un riassunto: Dungeons&Dragons

20:53
 Giunti alla fine di questo poderoso anno di merda ho pensato che fosse una buona cosa rispolverare un po' il blog, che a parte i post di ottobre è stato un po' abbandonato a se stesso. L'idea è di dedicare qualche post alle cose che hanno caratterizzato gli scorsi mesi e che mi hanno tenuta in vita mentre attraversavo la tempesta.
Cominciamo quindi con un post molto anomalo per la sottoscritta: uno tutto dedicato al gioco di ruolo più famoso del mondo: Dungeons&Dragons.
Io e mio marito stiamo insieme da 12 anni e sono altrettanti che lui mi cita questo gioco. Abbiamo provato insieme a seguire qualche campagna online ma io avevo sempre una lamentela: mi sembrava che tutti si prendessero molto - troppo - sul serio, e io non riuscivo ad entrarci in sintonia. Non so cosa sia cambiato quest'anno, ma ho deciso di dargli una possibilità, e da quel momento la mia vita è finita: in questa casa non si parla, non si gioca, non si guarda altro. Ho raccolto quindi un bel po' di cose di cui parlarvi e pertanto ecco in modo un po' bizzarro per un blog sul cinema dell'orrore un post tutti intero su D&D.




La prima cosa da citare è ovviamente la campagna che abbiamo iniziato con i nostri amici. Stiamo invecchiando, abitiamo distanti e lavoriamo come somari e pertanto ci serve una scusa per aumentare le occasioni in cui passare del tempo insieme. Stiamo giocando l'avventura del Kit Essenziale, visto che a parte il Moderatore - mio marito, che ovviamente è il nostro master - siamo tutti nuovi a questo mondo e come per magia la casa si è già riempita di diversi costosissimi manuali per proseguire una volta conclusa questa. Sempre se io ci arrivo perché le botte che mi prendo ogni santa volta non fanno ben sperare per quella povera disgraziata della mia personaggia. Mi diverte molto anche vedere i miei amici in vesti nuove e riconoscere i loro tratti in quello che fanno nel gioco. Io infatti impulsiva pure lì, sbaglio tutto.




Questi sono i tizi che mi hanno tenuta prigioniera per almeno dieci mesi di questo 2023 e che prevedo non mi lascino andare per i prossimi anni. Sono molto famosi ma li presenterò comunque, per chi passasse di qui per caso: si chiamano Critical Role, sono un gruppo di attori e doppiatori (alcuni voci di praticamente ogni videogioco a cui abbiate mai giocato, come per esempio mia madre Laura Bailey che è in ogni anime e in ogni videogioco mai creato) che ha iniziato a giocare a Pathfinder fino a che il sito Geek&Sundry - oggi Nerdist - ha chiesto loro di farlo in live su Twitch. Per rendere più democratico il loro gioco hanno fatto un passaggio e si sono messi a giocare a D&D. La loro prima campagna si chiama Vox Machina e io sono innamorata di tutti loro, senza esclusione. Guardare amici che giocano di ruolo, oltre a riprodurre la dinamica che si verifica a casa mia, offre due livelli di passione: quella per i personaggi e quella per gli interpreti, che si vogliono evidentemente molto bene. Alcuni di loro sono sposati, altri fidanzati, ci sono state rotture che hanno smosso l'internet per anni e in generale si è creata una fanbase appassionata e feroce. Leggere di loro è quasi altrettanto appassionante che vederli giocare. Certo, se sei ad un livello misero come me vedere questi semidei all'opera è un po' frustrante, ma ci arriveremo e saremo molto potenti anche noi. Per il momento sono mazzate. 
Il fatto che siano tutti attori rende le loro sessioni diverse da quelle delle persone che nella vita fanno i tecnici, le gastronome o le psicologhe, come siamo noi, ma questo ovviamente aumenta l'intrattenimento. Sono autentici, casinisti, muoiono spesso e altrettanto spesso parlano di cacca, ridono sguaiatamente e cantano Hamilton con una frequenza che mi rende felice. Non posso smettere di guardarli anche se solo la loro prima campagna è più lunga di tutto Grey's Anatomy.





Dalla prima campagna dei tizi di cui sopra Prime ha tratto una serie animata, The legend of Vox Machina, di cui abbiamo visto solo la prima stagione per non avere spoiler sul resto della campagna, visto che per ovvie ragioni le due cose si muovono su ritmi molto diversi. La serie è simpatica e per i fan della campagna è simpatico vedere personaggi a cui ci si è tanto affezionati muoversi col volto che i giocatori hanno pensato per loro, ma non sono sicura che la serie funzioni alla perfezione per chi non è già introdotto al mondo di Vox Machina. Comprendo la difficoltà: sono ore e ore di gioco che si è dovuto riassumere in pochissimi episodi molto rapidi. Unire le strizzate d'occhio necessarie a tenersi stretti i fan e al tempo stesso una struttura narrativa che funzionasse anche per chi si approcciava a questo mondo per la prima volta è sicuramente un lavoraccio, ma non sono sicura che ci siano riusciti alla perfezione. Sarebbe interessante capire quanto l'hanno apprezzata le persone che non hanno seguito le infinite dirette di gioco. 
Sono comunque deliziata all'idea di continuare a vederli nella loro forma ""reale"" e continueremo a seguire le stagioni non appena saremo in pari con la campagna.




 Impossibile non citare in questa carrellata quello che è indubbiamente uno dei miei film dell'anno. Dungeons&Dragons: L'onore dei ladri è infatti non solo un bel modo di omaggiare un gioco che ha tenuto unite generazioni intere ma anche una commedia deliziosa e un film divertente come non ne vedevo da tempo. Adoro Chris Pine così ironico, ho amato il modo leggero e scanzonato di trattare temi grandi come il lutto e la sofferenza e sono rimasta estasiata dal drago ciccione che francamente è la cosa a cui ripenso quando un cliente mi risponde male e mi rovina il turno di lavoro. 
Bello per le famiglie, bello per i grandi che vogliono tornare piccini e bello per chi è grande e vuole restarci. Consiglio a proposito del film l'episodio a lui dedicato del podcast Chiodi Rossi.




Un piccolo accenno lo dedico anche a questo film d'animazione del 2020, disponibile su Disney+, che sebbene non parli apertamente del gioco di ruolo lo omaggia affettuosamente. Parla di due fratelli, uno giocatore e l'altro no, che devono ricorrere alla magia per vedere un'ultima volta il padre defunto. Hanno bisogno della magia presente nel gioco preferito del fratello maggiore, che il minore aveva sempre snobbato e che ha imparato a rivalutare, proprio come qualcuno di vostra conoscenza. 
Non sono molto brava a giudicare l'animazione, ma questo l'ho trovato dolce e delicato, simpatico al punto da tenermi con sé ma senza mai perdere di vista l'intensità del dolore della perdita. Molto tenero.




In un post tutto dedicato al gdr, non poteva mancare l'evento a tema D&D che ha scosso il pianeta: il fenomeno Baldur's Gate 3, vincitore di premi prestigiosi e ammaliatore di giocatrici appassionate grazie al personaggio biondo che vedete qui sopra. Io e il Moderatore ci stiamo giocando insieme, meno di quanto lui vorrebbe, e se per caso facciamo l'errore di cominciare la nostra vita si conclude. Dobbiamo essere staccati con la forza. Giochiamo da una quantità di ore fuori dal buonsenso eppure non abbiamo neppure finito il primo atto e questo è perché il Moderatore è un giocatore di quelli che si ferma a controllare ogni cosa mentre io di fianco protesto non ascoltata. Mi piace vedere i risultati delle scelte che si compiono e anche la dinamica dei combattimenti che riesco a gestire senza crepare di ansia come con giochi ben più frenetici. Mi fa sentire più in controllo della situazione. 
La sola cosa che rimpiango è di avere creato nel gioco un personaggio uguale a quello della campagna nella vita reale, scelta che col senno di poi non rifarei perché ci sono così tante classe e razze da esplorare che è un peccato limitarsi sempre alle solite due, però ho margine per modificare qualcosa col tempo, visto che le ore di gioco a quanto pare sono infinite. Non che sia una lamentela la mia, anzi. Sono felice che siano così tante, mi piace molto e mi insegna cose che posso applicare nella mia campagna. Fino al punto in cui siamo arrivati ora sono più interessata alla costruzione del mondo e dei personaggi che alla storia ma non dubito che presto anche quello arrivi ad un punto più definito. O forse non c'è ancora arrivato perché perdiamo le ore a mercanteggiare, chi lo sa.
È un'esperienza che mi piace condividere con mio marito, è un gioco che si presta così bene alla condivisione e mi diverte molto.


Nei prossimi giorni torniamo a parlare di cose più vicine alla solita Redrumia!

giovedì 22 dicembre 2022

2022: Un post sui preferiti

19:37

 Se già abitualmente non sono una maestra nel fare bilanci, questo 2022 mi sta mettendo molto alla prova. Alcune cose sono state magnifiche, altre hanno messo molto alla prova il mio traballante equilibrio e sto per questo rassegnandomi all'idea che questo sia, semplicemente, il modo in cui va l'esistenza e che sia compito mio imparare a convivere con l'instabilità che ne consegue. Mi creerò gli strumenti adatti strada facendo, come immagino facciamo tutti quanti per stare a galla.

Siccome però siamo qui per parlare dei prodotti di cui fruiamo, bisogna riconoscere che da questo punto di vista siamo in un momento glorioso che ricorderemo con gioia. Andiamo quindi con il nostro solito elenco per punti per vedere che cosa ho amato di più.



PODCAST

A metà dell'anno, complice un trasferimento lavorativo, ho cominciato a macinare molto meno chilometri di quanti non ne facessi prima, e per questo ho di molto ridotto la quantità di podcast che riesco ad ascoltare. La mia rivelazione dell'anno, però, sono sicuramente quelli de Il Post, almeno quelli disponibili anche senza l'abbonamento. Ho ascoltato La bomba, La fabbrica dei soldi e, naturalmente, ascolto con religiosa fiducia Indagini. Sono naturalmente lavori professionali, curatissimi e dall'evidente impronta giornalistica, che però non mi dispiace nonostante sia una più da chiacchiere tra amici. Nello specifico, Indagini si distingue dal marasma di podcast true crime per il modo in cui si allontana da narrazioni morbose e irrispettose - e, lo sapete, lo dico da appassionata del genere - perché si concentra su due aspetti: come si sono svolte le, appunto, indagini, e come i media hanno gestito la narrazione. Davvero un lavoro ottimo, pulito nei modi e negli intenti. 

LIBRI

Se parliamo di narrativa dell'orrore, due sono i titoli che a mesi di distanza mi porto ancora dentro. Il primo è Civitas Dei, di Vincenzo Disalvio, di cui vi ho già parlato abbondantemente in questo post e che continuo a consigliare. Un viaggio magnifico nel Sud più profondo e nell'italianità più autentica. Il secondo, invece, è L'ospite, forse l'opera più famosa di Sarah Waters. Un gotico molto classico, dal sapore che arriva dritto da altri tempi ma che appassiona con moderna freschezza. Una storia di donne non credute, di case e realtà che cadono a pezzi, di amori sbagliati e di responsabilità che nessuno ha davvero mai chiesto. 

Se usciamo dal mio genere del cuore, ecco che invece l'anno se lo è preso Almarina, una storia di donne, di nuovo, che si trovano e capiscono passo dopo passo come fare a costruire una vita insieme. Una madre in potenza e una figlia da aiutare, in una realtà che sarebbe complicata anche per i più forti degli spiriti, ovvero quella del carcere minorile. Una prosa indimenticabile, il mio 2023 sarà tutto dedicato alla scoperta di tutto il resto che Valeria Parrella ha dato alla luce.

FUMETTI

A qualche anno dall'ultimo volume, che ci aveva piantati in asso con un finale da togliere il fiato, è tornato il mio fumetto preferito di ogni tempo: Saga. Arrivati al decimo volume, abbiamo resettato tutto e siamo come ripartiti, con tanti volti nuovi da conoscere ed imparare ad amare. Eppure, quel modo lì che aveva di raccontare un universo in subbuglio non lo ha perso, e ritrovare Hazel e tutti quelli che la amano è stato come tornare in un abbraccio familiare. I problemi sono nuovi, i mondi sono nuovi, e crescendo la bambina crescono le cose che le accadono, ma la spiccata sensibilità con cui ci vengono raccontati non è andata perduta. Non si sono scordati come sapevano farci ridere, come una frase soltanto era sufficiente a commuovere, come raccontare un universo in guerra porti per forza di cose con sé tanto dolore, che però non è mai gratuito. Una splendida conferma. Quanto mi eri mancato, Saga bello.

SERIE TV

Io con le serie tv non riesco a stare al passo con le uscite. Troppe, ovunque. E mi rendo altrettanto conto che le mie scelte tra i preferiti dell'anno siano molto banali ma converrete con me che queste sono proprio state delle serie della madonna: The Sandman e The Midnight Club
La prima, un tentativo tanto ambizioso quanto ben riuscito, di adattare una delle opere a fumetti più grandi della storia del mondo, la seconda l'ennesima conferma che Mike Flanagan può disporre di me come più gli aggrada tanto ormai mi ha ridotta ad un guscio vuoto privato dell'anima e dei sentimenti.
Se invece parliamo di docuserie, Netflix quest'anno ha tirato fuori due cose secondo me parecchio interessanti, sullo stesso angosciante tema: I crimini di Jimmy Savile e Jeffrey Epstein: Filthy Rich, che parlano entrambe di due pedofili milionari. La prima è un ottimo lavoro di analisi della società che ha consentito al pedofilo in questione di restare una delle persone più celebri della nazione nonostante il suo reato fosse cosa nota, la seconda affronta lo stesso rema spostandosi dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti. Savile lavorava da solo, mentre la storia di Epstein e del ributtante circo che teneva in piedi è ben nota. Non sono storie facili da guardare, e quando si parla di certe cose raccomando sempre la giusta cautela, ma trovo che Netflix racconti queste storie con il rispetto di chi è stato vittima ma senza risparmiare i giusti colpi a chi ha concesso a queste storie di durare nel tempo. Mi sono sembrati molto buoni.

FILM

Per ovvie ragioni in questa sede non parleremo dei miei horror dell'anno, non voglio certo rovinare l'episodio dedicato di Nuovi Incubi, ma a tutto il resto possiamo dedicarci, perché quest'anno ho avuto la fortuna di vedere molte più cose del mio solito.
Anche qui non stupirò nessuno dicendo che le cose più belle dell'anno le ha dirette il mio solo Signore Guillermo del Toro, che ha pensato di graziarci con non uno ma ben due nuovi film, molto diversi tra loro ma altrettanto suoi. Se Nightmare Alley ha segnato una momentanea uscita dal soprannaturale, Pinocchio è al 100% una creatura sua, magica. Sono film quasi antitetici: il primo parla della discesa negli inferi di una persona perduta, il secondo della bellezza della vita ordinaria, della straordinarietà della quotidianità. Stanton e Pinocchio erano entrambi alla ricerca di altro da sè. Una vita migliore, qualcosa che li rendesse diversi da quello che conoscevano. Eppure uno dei due ha conosciuto solo rovina, l'altro, che complice il cuore bambino si è aperto al mondo, la salvezza. Il primo punisce l'ambizione quando si alimenta dei fallimenti altrui, il secondo la coccola, perché la inserisce in una microsocietà fatta di amore e rispetto per l'altro, nonostante le tribolazioni. Due diverse esaltazioni della vita, nel modo sincero di chi ancora guarda al mondo con meraviglia. 

Certo, quest'anno un altro grande signore è tornato al cinema: Elvis di Baz Lurhmann è esattamente quello che ci si aspettava fosse. Brillante, colorato, barocco, potente, vitaminico. Un'esaltazione di una carriera e un ritratto di fragilità. Il mondo dello spettacolo messo sotto i riflettori, la magia della finzione che si schianta contro la realtà. Vederlo al cinema è stato come andare al parco giochi, un tripudio.

Infine: quanto mi sono divertita con Do revenge? Madonna se ho ancora 16 anni, guarda.


VIDEOGIOCHI

Dei sei giochi che abbiamo giocato in live su Twitch quest'anno, uno solo si è preso il mio cuore e parlo ovviamente del magnifico Martha is Dead. Non so ancora nulla del mondo videoludico, quindi prendete come sempre quello che dico sul tema come un'opinione personale e non un'analisi. La storia però è stata un viaggio magnifico, nella campagna toscana durante la Seconda Guerra Mondiale. Non mi ci sarei staccata mai. Scoprire la causa della morte della gemella, i partigiani, le foto, la cura maniacale per i dettagli, la ricostruzione fedelissima e nostalgica delle case di campagna di una volta. Un'esperienza magnifica, se i videogiochi fossero tutti così non potrei fare altro nella vita.

IRL

Potrei avere fatto a tutti una testa tanta con questa storia, ma quest'anno mi sono sposata il mio Moderatore. Adesso, quindi, una bella carrellata di foto, così, tanto per condividere nel mio decennale bloggettino una cosa così gigante che è successa nella vita della sua autrice.








Che bello avere uno spazio di condivisione. Grazie se in questo anno avete letto, guardato o ascoltato qualcosa di mio. Io, di vostro, ho letto, guardato e ascoltato tanto, ed è sempre una ricchezza.
Buone feste a tutti, in qualsiasi modo le celebriate, qualsiasi sia il vostro credo. Siate felici in ogni modo possibile.

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