Cose di Marzo
Mari.
14:27
Mi stavo scordando!
Confermandomi la professionalissima blogger che sono, arrivo ad aprile iniziato per raccontarvi le cose belle di marzo.
Il fil rouge del mio mese è stato il femminismo.
Sia chiaro, io sono femminista ogni giorno di ogni mese che passa, ma in particolare a marzo ho avuto visioni e letture orientate verso un tema piuttosto che un altro.
Per esempio, è stato il mese in cui ho scoperto Alice Munro.
Lo so che tutti i lettori veri e seri la conoscono da sempre, soprattutto per i suoi racconti. Io la conoscevo solo di fama, e solo a marzo ho letto per la prima volta qualcosa di suo. Ho cominciato proprio dai racconti, da Chi ti credi di essere? che è un insieme di racconti con la stessa protagonista, che a spizzichi e bocconi finiscono per raccontarne la vita intera in una sorta di formato ibrido tra il racconto e il romanzo.
Rose è prima bambina, poi adolescente e infine donna, e noi attraversiamo ogni fase con lei, vedendola crescere e affrontare problemi diversi per ogni età, e la vediamo attraverso il racconto onesto e privo di fronzoli della sua scrittrice, che esplora difficoltà e problemi di una vita comune, che in quanto tale sentiamo vicinissima. Un racconto di donna completo e sincero, che non addolcisce né indurisce quello che significa essere una donna alla ricerca di sé e della propria indipendenza oggi, ieri e sempre.
Al cinema è stato il mese di Captain Marvel, che non mi ha detto niente né lasciato niente, ma che ha avuto ovviamente un ruolo nel ricordare alla maschilistissima community geek che non solo le donne esistono, ma che vogliono essere protagoniste. Anche di film mediocri con poco da aggiungere alla mitologia MCU. La sola cosa che mi ha urtato di questo film è che lo sappiamo tutti che Brie Larson è molto, molto più brava di così. Mi è sembrata sottotono e mi dispiace molto.
La grande novità del mio mese, però, è stata la stand up comedy, il che è già una barzelletta così perché io ho sto blog da mille anni e da mille anni dico che non mi piace la roba che fa ridere. Invece, complici la nostalgia per Mrs Maisel e Ellen Nostra Signora DeGeneres, mi sono messa a guardare le comedian su Netflix. E da lì, la rivelazione: non è che non mi piace la comedy, è che non mi piace quasi mai quando a farla sono gli uomini. Ne parleremo in un post a parte, perché me le sto sciroppando tutte quante come una pazza.
Per quanto riguarda le serie tv, a marzo è stata la volta di The Umbrella Academy. Anche di quella parleremo in un post a parte perché voglio leggere il fumetto prima di scriverne, ma voglio dire solo una cosa. Se avete visto la serie, venite qui. Abbracciamoci. Lo so. Klaus manca a me.
Infine, già che si parla di femminismo: potrebbe essere interessante un post su tutti gli account a tema che seguo sui social? Esula un pochino dagli argomenti principali del blog, ma insomma, io chiedo.
Confermandomi la professionalissima blogger che sono, arrivo ad aprile iniziato per raccontarvi le cose belle di marzo.
Il fil rouge del mio mese è stato il femminismo.
Sia chiaro, io sono femminista ogni giorno di ogni mese che passa, ma in particolare a marzo ho avuto visioni e letture orientate verso un tema piuttosto che un altro.
Per esempio, è stato il mese in cui ho scoperto Alice Munro.
Lo so che tutti i lettori veri e seri la conoscono da sempre, soprattutto per i suoi racconti. Io la conoscevo solo di fama, e solo a marzo ho letto per la prima volta qualcosa di suo. Ho cominciato proprio dai racconti, da Chi ti credi di essere? che è un insieme di racconti con la stessa protagonista, che a spizzichi e bocconi finiscono per raccontarne la vita intera in una sorta di formato ibrido tra il racconto e il romanzo.
Rose è prima bambina, poi adolescente e infine donna, e noi attraversiamo ogni fase con lei, vedendola crescere e affrontare problemi diversi per ogni età, e la vediamo attraverso il racconto onesto e privo di fronzoli della sua scrittrice, che esplora difficoltà e problemi di una vita comune, che in quanto tale sentiamo vicinissima. Un racconto di donna completo e sincero, che non addolcisce né indurisce quello che significa essere una donna alla ricerca di sé e della propria indipendenza oggi, ieri e sempre.
Al cinema è stato il mese di Captain Marvel, che non mi ha detto niente né lasciato niente, ma che ha avuto ovviamente un ruolo nel ricordare alla maschilistissima community geek che non solo le donne esistono, ma che vogliono essere protagoniste. Anche di film mediocri con poco da aggiungere alla mitologia MCU. La sola cosa che mi ha urtato di questo film è che lo sappiamo tutti che Brie Larson è molto, molto più brava di così. Mi è sembrata sottotono e mi dispiace molto.
La grande novità del mio mese, però, è stata la stand up comedy, il che è già una barzelletta così perché io ho sto blog da mille anni e da mille anni dico che non mi piace la roba che fa ridere. Invece, complici la nostalgia per Mrs Maisel e Ellen Nostra Signora DeGeneres, mi sono messa a guardare le comedian su Netflix. E da lì, la rivelazione: non è che non mi piace la comedy, è che non mi piace quasi mai quando a farla sono gli uomini. Ne parleremo in un post a parte, perché me le sto sciroppando tutte quante come una pazza.
Per quanto riguarda le serie tv, a marzo è stata la volta di The Umbrella Academy. Anche di quella parleremo in un post a parte perché voglio leggere il fumetto prima di scriverne, ma voglio dire solo una cosa. Se avete visto la serie, venite qui. Abbracciamoci. Lo so. Klaus manca a me.
Infine, già che si parla di femminismo: potrebbe essere interessante un post su tutti gli account a tema che seguo sui social? Esula un pochino dagli argomenti principali del blog, ma insomma, io chiedo.