martedì 6 luglio 2021

Ho finalmente guardato la reunion di Friends

 Io lo so che nel 2021 Friends è una serie molto meno amata di quanto fosse fino a qualche anno fa. Di sicuro io non sono più la persona che qualche anno fa si è guardata tutte e dieci le stagioni in poche settimane, e di sicuro le mie opinioni si sono fatte più consapevoli.




 

Nonostante infatti sappia che la sitcom più famosa del mondo ha dei difetti sopra i quali oggi difficilmente passeremmo, io le voglio un bene dell'anima e gliene voglio così tanto perché mi ci sono identificata in ogni istante. Nel periodo in cui l'ho guardata per intero la prima volta uscivo tre volte la settimana con la mia compagnia, la mia famiglia per scelta. Quello che vedevo sullo schermo lo raccontavo poi la sera alla mia Monica, al mio Joey, alla mia Phoebe. Persone che sono nella mia vita da quando ho nemmeno 15 anni, che mi hanno vista crescere e che ho visto diventare adulti. Ho visto adolescenti prepuberali diventare adulti con la barba, ho visto ragazze timide con il cuore d'oro costruirsi con le unghie e i denti la carriera dei propri sogni. E li ho visti diventare le persone che sono oggi nello stesso bar di sempre, che ci serve sempre lo stesso aperitivo da quando eravamo minorenni e il prosecco in teoria non ce lo potevano dare, figuriamoci il negroni. Quel rapporto lì, così familiare, così intimo, così chiuso a chiunque fosse "esterno", lo conosco alla perfezione. E proprio quei miei rapporti lì hanno avuto la naturale evoluzione che hanno avuto quelli nella serie: si cresce, ci si accasa, qualcuno si trasferisce, qualcuno si sposa, qualcuno si allontana...

Eppure il solito prosecco al solito barettino di paese ogni tanto lo si prende ancora, e quando siamo sempre lì siamo sempre noi. Friends ha parlato di me e degli amori della mia vita come nessuna serie aveva fatto prima, e io questo lo adorerò per sempre, anche quando riconosco che sta serie l'intersezionalità che oggi per me è così importante non sa manco dove stia di casa, che abbia dei limiti e che sia un frutto della sua epoca.


Quindi, con questa premessa che suona un po' come una giustificazione, pare chiaro che io la reunion la dovessi vedere. Mi sono presa il mio tempo, ma oggi eccoci qua a parlarne. 

La notizia dell'episodio speciale aveva lasciato i fan tra il perplesso e il felice come una Pasqua. Io pure non è che me la sia vissuta con troppa partecipazione, devo ammettere. Eppure, una volta emerso che non si sarebbe trattato di un episodio classico ma più di una chiacchierata per amore dei vecchi tempi, ho iniziato a cedere all'entusiasmo. Questo per una semplice ragione caratteriale: io ho nostalgia anche delle cose che non ho mai vissuto, sono malinconica di costituzione, e queste operazioni con me funzionano sempre. E infatti, lo dico subito così chi non è troppo interessato può fermarsi qua, a me la reunion è piaciuta, ma con delle riserve. 

Quando finisco una serie tv che ho tanto amato mi ritrovo (come immagino molti altri) a passare le ore su Youtube a guardare interviste, bloopers, backstage, ogni cosa che possa tenermi in compagnia ancora un po' di personaggi che non sono pronta a lasciare. Finisco puntualmente sul video che ritrae l'ultimo giorno di riprese (c'è sempre un video dell'ultimo giorno di riprese) e a quel punto mi si deve raccogliere con una spugna perché piango fino a sciogliermi. Pensare che non si vedranno più, che non lavoreranno più insieme, la fine di un'epoca...mi commuovono, che ci devo fare. Quindi questa reunion è proprio stata pensata su misura per farmi fare il piantino. Non importa se è un meccanismo di una faciloneria imbarazzante, a me è bastato rivederli sul set per sentirmi di nuovo "a casa". 


L'episodio è una bella passeggiata sul viale dei ricordi, nella quale emerge chiaramente che oggi proseguire con la serie non avrebbe avuto alcun senso. Li abbiamo salutati quando è stato giusto farlo, quando non ci sarebbe stato altro da raccontare. Invece è stato bello parlare con gli attori non solo dei momenti divertenti sul set, dei ricordi da simpatico dietro le quinte, ma anche accennare a cosa possa avere significato per loro e le loro vite partecipare a qualcosa di così globalmente dirompente come è stato Friends. Avrei voluto che quel segmento fosse più lungo, sono state dette cose interessanti che avrei avuto piacere a sentire un po' più a lungo sulla portata popolare della serie, sul boom di notorietà. Piacevoli anche i momenti nei quali si è parlato dei casting, della scrittura, della produzione: una serie non è solo i suoi protagonisti, sebbene a finire sulla copertina di Rolling Stones siano stati solo loro. Eppure, e qui arriviamo alla nota dolente dell'episodio: questi spazi piacevolissimi, che avrebbero così meritato di ricevere più attenzioni, sono stati brutalmente tagliati con l'accetta in favore di momenti assolutamente evitabili come la partecipazione di guest star assolutamente irrilevanti nella serie. Carini i mariachi di Ross a Rachel? Ma sì, però se hai lì Tom Selick non puoi lasciare più spazio a lui? Oppure, lungi da me voler dire anche solo una cosa negativa su quella meraviglia di Lady Gaga che amo sempre di amore appassionato, ma il suo segmento è stato solo una perdita di tempo. Così come la sfilata degli abiti più iconici. Quest'ultimo nel dettaglio è una cosa che avrei gradito moltissimo, se la reunion fosse stata una stagione intera. Ma in un singolo episodio? Mi ha ricordato lo straziante musical di Kurt nella spregevole nuova stagione di Una mamma per amica. Inutile e perditempo. Queste persone hanno lavorato insieme per dieci anni, di cose da dire ce ne sarebbero state milioni, certamente più stimolanti di vedere Justin Bieber con una brutta postura e il costume da armadillo di Ross.


La vera cosa che ho sofferto, però, è stata la quasi totale assenza di Matthew Perry. Chandler non è solo il mio personaggio preferito: è me sullo schermo. Non che io sia una persona simpatica, anzi. Però sono hopeless, and awkward and desperate for love, proprio come lui in una delle sue scene più famose, e dio solo sa se nel suo costante prendersi per il culo io non ci abbia visto mille volte me stessa. Nel suo rifiuto delle cose difficili, nel suo cancellare tutto quello che non va, nel suo usare la presa in giro per palesare affetto, ci sono sempre stata un pochino anche io. Perry ha avuto durante le riprese della serie il periodo più infelice della sua vita, e non sorprende che la sua partecipazione alla reunion sia stata così marginale. Io, però, da semplice spettatrice, ne ho sofferto un pochino, e il fatto che lui attribuisse la responsabilità del suo essere un po' perso ad un intervento subito poco prima non è di gran consolazione. Per me una reunion di Friends in cui c'è così poco di Chandler è una reunion a metà. Umanamente mi dispiace molto, con ogni probabilità si sarebbe tagliato una gamba piuttosto che essere lì e io di sicuro non lo biasimo, ma da semplice spettatrice avrei desiderato altro. 


Ripensandoci a mente fresca direi che la reunion era stata pensata in un modo piacevole: ripercorrere quello che è stato e come è stato, parlare della produzione, ridere insieme di cose passate. Sulla carta poteva essere magnifico per chi alla serie vuole molto bene, ma ha per me superato un pochino la linea del paraculismo, nello specifico nelle scene delle interviste ai fan. Io credo nel potere delle storie, ho da dieci anni un blog in cui parlo di quanto ami le storie, e lo so che alcune di queste ti danno gli strumenti per imparare a gestire meglio quello che succede quando spegni lo schermo o chiudi il libro. Lo so bene. Eppure sentir dire che Friends ha aiutato una persona che voleva togliersi la vita è una cosa che fatico a mettere nella giusta prospettiva. Forse ho solo la fortuna di non sapere cosa significhi soffrire di una patologia come la depressione, e in tal caso mi scuso se questa opinione risulta offensiva o ignorante. Veder spiattellato così, in mezzo a Jennifer Aniston che piange per i ricordi e Matt LeBlanc che legge il proprio "Ho cagato qui" sui pannelli del set, però, mi sembra solo un modo per dire: "Visto come siamo stati bravi? Madonna che roba proprio buona, proprio gente di buon cuore siamo", che non solo non è mai un sentimento genuino ma che soprattutto è un sentimento che fa bene solo a se stessi. Un antipatico autocompiacimento assolutamente non necessario. Vent'anni dopo la gente ancora parla di Friends, nel bene e nel male, questo tono non serve. 


Mi rendo conto che alla fine questo post suoni molto negativo, ma giuro che nonostante queste cose a me è piaciuto vederli tornare sul set, risedersi sui divani e le poltrone, rimettersi i vestiti, ripetere le battute. Non avrei voluto un episodio in cui Monica e Chandler mettono in punizione i gemelli, o uno in cui Phoebe e Mike pagano il rogito. Mi è sembrata la scelta migliore, anche se non sviluppata al meglio possibile.


Ma soprattutto, la sola e unica critica che conta: perché non c'era Paul Rudd?


2 commenti:

  1. Tutte le guest star, oltre a Paul Rudd, non mi sarebbe dispiaciuto, ma sarebbe stato assembramento illegale :D
    Su questa reunion che dire, meglio che sviluppata in questo modo che con una puntata "extra", proprio eccezionale non è stata però tutto quello che riguarda Friends non posso che apprezzare ;)

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    Risposte
    1. No, eccezionale proprio no, però ha saputo toccarci nei punti sensibili, da amanti della serie❤️

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