Maripensiero: Bilbo Baggins
Mari.
11:27
Ci sono personaggi che, molto
semplicemente, ti entrano nel cuore. Gli si vuole bene, come a
quell'anziano vicino di casa a cui alla lunga ci si affeziona, come
un conoscente, di quelli con un carattere talmente bello che provare
affetto nei suoi confronti è la cosa più facile del mondo.
Uno di questi è Bilbo Baggins.
Tutto nasce con la lettura del 'Signore
degli anelli'. Nelle prime righe, Bilbo è descritto come ricco,
bizzarro, pieno di inesauribile e sorprendente vitalità, generoso,
un gentilhobbit un po' eccentrico. E già leggendo le prime pagine, si ha come la
sensazione di conoscerlo di persona, entra nella testa l'immagine di
questo vecchietto adorabile. Di quei vecchietti coi contropifferi, se
avete presente il genere.
Quando si legge un libro come 'Il
signore degli anelli' è come entrare in una dimensione alternativa.
Si spalancano le porte della Terra di Mezzo, ci si entra
letteralmente, c'è un'atmosfera che aleggia nell'aria. Hobbiville
diventa nel mio immaginario un posto bucolico (presente, prati in
fiore, casettine adorabili con i listelli di legno, animali al
pascolo, abiti semplici, cesti di frutta, i ruscelli...), e i film
sono riusciti a rendere quest'atmosfera in modo perfetto, con mio
grande sollievo.
Questo ha contribuito tantissimo a
formare questa mia immagine di Bilbo, perchè in un luogo del genere
non può che vivere almeno un personaggio del genere. Il classico (e
diciamocelo, un po' stereotipato) signore di una certa età che ha
vissuto grandi avventure nel suo passato, che però sono misteriose,
e che poi ritorna a casa, e racconta milioni di aneddoti ai giovani,
e condivide le ricchezze che ha portato a casa da questa avventura.
Dietro all'immagine del nonno adorabile
c'è molto di più, però. Leggi il libro e lo percepisci
chiaramente. È quest'avventura di cui si parla e che però non è
mai troppa. Non è che te la menano alla lunga, non te la fanno
venire a noia. Giusto il minimo indispensabile per farti venire la
voglia di leggere 'Lo Hobbit'.
E qui passiamo al giovane Bilbo.
Uno se ne sta beatamente a casa sua, a
farsi i suoi con tutta la pace e la tranquillità che il luogo
bucolico di cui sopra permettono. Ti piombano in casa certi signori,
di cui uno palesemente sproporzionato, che oltre a farti fuori la
dispensa (e già ti girano alquanto, perchè non è che si sente
parlare di rimborsi per la cena) ti coinvolgono in una questione di
cui francamente non te ne importa una cippa di nulla, perchè tu stai
a Hobbiville, e della casa dei nani che te ne frega.
Però ti si muove qualcosa dentro. C'è
questo signore molto alto che insiste che tu possiedi delle qualità.
Magari non ti sei nemmeno mai posto il problema, ma questo tizio
crede che tu sia importante per la loro 'missione'. Tu, che fino a
mezzoretta prima ti preoccupavi del centrino della mamma. A quanto
pare vali più di quello che credi, e ti lasci convincere. Parti con
loro.
Alla fine dai, è il sogno di tutti.
Che uno sconosciuto arrivi e ti faccia notare che sei SPECIALE. Bilbo
parte e dimostra che Gandalf ci aveva visto lungo. Che poi dico,
poteva fidarsi da subito. È uno stregone quello, se non lo sa lui
chi è speciale o meno.
Sta di fatto che il viaggio inizia, e
Thorin non si fida. Comprensibile, sei altro un metro. E anche un po'
sfigatino. Il principe dei nani ha una missione che per lui conta
come la sua vita, e la persona che lo aiuta gli trascina nel gruppo
un hobbit. Fa un po' rabbia.
Lo stesso hobbit che poi lo accusa di avere i
parassiti, intrattiene una conversazione sull'igiene alimentare con
degli orchi, li rallenta, poi si perde, poi gioca agli indovinelli
con un elemento poco raccomandabile..
Ne fa di ogni.
Ma nel complesso ha salvato la vita di
tutti quanti, almeno due volte. Con il suo fare goffo, non troppo
furbo. E tu lo vorresti abbracciare, in tronco.
Perchè diciamocelo, i veri eroi sono
quelli, no? Quelli su cui non scommetteresti un portachiavi, ma che
alla fine della storia ti conquistano. È troppo facile essere un
figo in partenza. Prendete Thorin. Scudo di quercia un cavolo! Vuole
fare il temerario e sfidare l'orcone bianco, ben conscio del fatto
che quello è grande 5 volte lui. Lo sguardo fiero e tutto il resto.
E poi si fa salvare dal piccoletto. Almeno alla fine l'ha ammesso.