Non solo horror: Memento
Mari.
16:22
Titolo originale: Memento
Anno: 2000
Durata: 119 min.
Trailer:
Basato sul racconto 'Memento mori' di
Jonathan Nolan.
Un film con un titolo così bello non
poteva che essere un capolavoro.
'Memento' è la storia di Leonard
Shelby (un fantastico Guy Pearce), che, in seguito ad un'aggressione
nella quale sua moglie perse la vita, soffre di un disturbo della
memoria, a causa del quale non riesce ad assimilare nuovi ricordi, e
dimentica in un paio di minuti quello gli accade. Si aiuta come può:
tatuaggi, biglietti, foto..
Il suo unico obiettivo è trovare
l'assassino della moglie e ucciderlo.
E sia chiaro che non parliamo di un
giallo, in cui la trama ruota intorno alla ricerca dal colpevole e
stop, qui si va ben oltre.
Parliamo invece di un film dove niente
è quello che sembra. Cioè, lo è per un po', poi si va avanti..no,
si va indietro..cioè si va avanti ma in realtà si va indietro,
perchè andare indietro ti permette di andare avanti.
Si è capito?
Tu parti con le tue idee, poi te le
stravolgono, poi te le ristravolgono di nuovo e alla fine capisci che
avevi ragione tu ma non nel senso che intendevi tu.
Non è un film semplice.
Che poi sì invece, è semplice,
semplicissimo. Ma ci vogliono due ore a capire che è semplicissimo.
E sono due ore complicate.
Due ore nelle quali ridi, sghignazzi,
poi ripiombi in una valle di lacrime quando Lenny si gira nel letto e
non trova la moglie, e SA di non trovarla ma ci stai male lo stesso
perchè poi lui prende la macchina e 'non riesco a ricordarmi di
dimenticarti' che chiunque sia un minimo umano è già lì coi
fazzoletti.
Tutto questo apparente caos è
difficile da tenere in piedi senza che le persone si facciano venire
l'esaurimento e spengano il film. Ma si può, quando sei un
cervelluto come Chris Nolan.
Ci sono due questioni a portare questo
film a un livello che gli altri ciao.
Il cast è perfetto.
Interpretazioni commoventi, intense, tutte quante. Non ne trovo uno
che non mi sia piaciuto. Teddy, per dire. Interpretato da Joe
Pantoliano. Personaggio che già di suo si rivela il più
interessante, quello su cui si fa lavorare di più il cervello. Se
poi lo dai in mano a un professionista che qui si rivela così
capace, il gioco è fatto. Esce il capolavoro.
Ma poi
quanto intrippano questi film in cui non capisci per chi devi fare il
tifo, in cui ti si fonde il cervello nel tentativo di comprendere
quale sia la verità, quale personaggio sia quello che ti sta
fregando. Ma tanto, sia chiaro che nessuno lo capisce del tutto. Fino
a che non è finito il film, e tutte le questioni sollevate si
risolvono, si concludono. Anche se ovviamente si erano già concluse
prima, è che a noi è dato saperlo solo alla fine.
Potrebbe
essere un film come tanti, ma il fatto che la storia ci sia
presentata esattamente come nei ricordi di Leonard lo rende talmente
intenso, riflessivo, intimo, che una volta finito, il tuo cuore
rimane lì. E non parlo di quella commozione facile come quando muore
Charlie di Lost. Che già lì lacrime a non finire. Qui è proprio il
dolore che si può toccare con mano. Alcune scene sono strazianti.
La conclusione è che nei geni della
famiglia Nolan deve esserci qualcosa che noi non abbiamo.
O forse dipende da quello che gli dava
da mangiare mamma Nolan.
(Lo so che con Inception ha riprovato a
fare la magia. E Inception è un bel film, davvero. Ma qui siamo su
un altro mondo, i paragoni sono impietosi.)