The Exorcist (stagioni 1 e 2)
Mari.
17:00
Che L'Esorcista sia una mia grande ossessione, penso di averlo detto in lungo e in largo qua su.
C'è un post in cui ne parlo per bene e a lungo, di questo rapporto malato che ho con la storia di Blatty, lo trovate qui.
Prima di decidermi a vedere la serie FOX, cancellata dopo la seconda stagione e che trovate su Amazon Prime, quindi, ci ho messo un po'.
Ma l'ho guardata, e l'attesa ne è valsa la pena.
Post con qualche spoiler
Non è che si camminasse su acque impegnative. La FOX camminava direttamente su lava ardente, su ghiacciai sottilissimi, su chiodi arrugginiti. Ci si poteva fare un male cane, perché si stava toccando IL film dell'orrore. La storia più spaventosa di sempre, la leggenda, l'icona, l'indimenticato e indimenticabile.
Mamma che sfida. Che rischio. Che danno si rischiava.
Fan con i forconi ardenti, minacce di morte, follia collettiva. Lo avete visto cosa hanno fatto i fan con Star Wars o con il Dottore, quella è una categoria di gente matta.
Che fare, allora, se non un lavoro perfetto?
Un lavoro perfetto, appunto.
La serie ricalca come in una sorta di remake la strada percorsa dall'originale: una ragazza di buona famiglia colpita da un demone, un sacerdote giovane e per qualche motivo in crisi con la sua strada, un sacerdote esperto e cazzutissimo che conosce i demoni più di quanto conosca se stesso, una madre spaventata, un lungo ed estenuante esorcismo.
I nostri due sacerdoti sono il centro, come lo erano nella storia originale, di una vicenda marcia e sporchissima. Incontriamo padre Tomas (lo stupendo Alfonso Herrera a cui già avevo donato cuore ed ormoni nella mia venerata Sense8) pieno di difficoltà con la Chiesa. Ha un'amica speciale che non dovrebbe avere, dubbi sui suoi voti presi per amore della nonna, una parrocchia disastrata, e fa del suo meglio per stare in equilibrio in mezzo a questo caos. Quando Angela Rance, una sua parrocchiana, si rivolge a lui convinta che nella propria casa ci sia un ospite indesiderato, fa di tutto per aiutarla a mantenere la razionalità, ma padre Marcus gli compare in sogno.
Noi credevamo che padre Merrin fosse un duro vero. Era perché non conoscevamo Marcus Keane. Senza nulla togliere a Merrin che entra nelle case e fa tremare le pareti, sia chiaro, ma Marcus...
Un Ben Daniels in stato di grazia con il collo di uno che se ti accarezza ti fa un male cane, giubbetto di pelle, testa rasata e baffo minaccioso, che guarda il demonio negli occhi e lo combatte con la forza di nessun altro, perché lui, a differenza degli altri, ha paura.
Talmente tanta paura e talmente tanta dolorosissima fede che non è che abbia proprio voglia di andare a vedere sta Casey Rance e il suo demonio, ci pensassero da soli.
Però, però, però...
Qualcosa, ogni volta, lo chiama.
Il suo Dio, il suo amore, la sua motivazione, lo spingono ogni volta ad alzare le chiappe e andare a riprendersi quell'anima rubata.
E se Marcus vuole esorcizzarti lo fa, e voglio proprio vedere il diavolo come fa a fermarlo.
Le strizzatine d'occhio al film di Friedkin sono all'inizio delle gradevolissime frecciatine, dei fiocchetti posti a decorazione di qualcosa di già molto bello, ma diventano il centro di tutto più o meno dalla metà della prima stagione fino alla fine. Reagan torna sbattendo giù le porte, e a me solo il suo nome fa tremare le vene. Forse era prevedibile, che Angela fosse lei sotto falso nome, forse ci si poteva arrivare, ma io, accecata dal mio qi troppo basso, non l'avevo visto arrivare e ho finito la serie sotto shock.
La scelta è, semplicemente, questione di gusto: o vi piace che sia così oppure no.
Io l'ho adorato.
La cattiveria degli ultimi episodi della prima stagione è qualcosa di incredibile: la Chiesa messa sottosopra, Pazuzu in tutto il suo splendore che si riprende quello che aveva perso, una famiglia intera ostaggio di una presenza.
Gli episodi della possessione di Casey ricalcano solo in parte quelli della madre di quarant'anni prima: c'è la spider walk, la masturbazione pericolosa, la levitazione...ma è quando Reagan e Pazuzu si rivedono che i cuoricini dei fan innamorati palpitano, perché ad un certo punto torniamo nella cantina in cui tutto è iniziato, e ci emozioniamo tanto. In più, poi, questa volta vediamo cosa succede dentro l'anima di Reagan, come il vero combattimento tra bene e male sia interno ma non per questo meno doloroso.
Una prima stagione emozionantissima e sinceramente paurosa, che in questo riesce ad essere esattamente come il suo predecessore: a me il film non ha fatto paura durante la visione, ma ha permeato di terrore tutto intorno a me dopo, e a lungo.
Ci risiamo, sto di nuovo sotto un treno dalla paura, ma ne è valsa la pena.
La seconda si allontana per bene dalla trama originale: Marcus e Tomas ormai, inseguiti dalla Chiesa perché continuano come niente fosse ad eseguire esorcismi non autorizzati, girano per l'America combattendo demoni. Mai gli era capitato, però, di incontrare una madre che avesse convinto, con follia e farmaci, la propria figlioletta di essere posseduta. Per poco questi non la ammazzano, praticandole un esorcismo non necessario, ma quando riescono a salvarla e portarla via dalla follia materna incontrano qualcosa di ancora peggio.
La piccola Harper viene accompagnata nella casa famiglia gestita da Andy, dove le cose iniziano ad andare male per davvero. Ragazzini improvvisamente violenti, fantasmi, visioni, stormi impazziti...Marcus e Tomas non hanno fatto nemmeno in tempo a rifare le valigie che c'era già da tirar fuori i crocifissi.
Se la prima stagione mi aveva lasciata con occhi a cuoricino e paurella da corse in bagno, non so se posso dire del tutto lo stesso della seconda.
Ci sono due maxi storie che si svolgono insieme: quella della casa famiglia e dei suoi abitanti, che è quella che mi ha emozionato di più, e quella della Chiesa ormai irrimediabilmente corrotta e della lotta maxi tra demoni ed esorcisti. Certo, la Chiesa da sta serie ne esce maluccio, eh. Corruzione totale, Vaticano annientato, e ci mettiamo pure il prete gay, tiè. Tutto sommato, però, me ne è fregato meno di zero, l'ho trovato un passo più lungo della gamba e ha tolto tempo a quelle magnifiche dinamiche familiari che si creavano, invece, nell'altra storia. Andy ha preso con sè diversi ragazzi insieme alla moglie Nicole, morta suicida da poco, e si sta barcamenando nella vita da padre single di adolescenti molto problematici. Gli riesce in modo esemplare, ed è proprio bello da guardare, fino a che non capiamo (anche stavolta io non ci ero arrivata quindi shock sgomento stupore) che una delle bambine in realtà non esiste e allora iniziamo a sospettare che siano volatili senza zucchero.
E lo sono, eccome.
Anche stavolta è l'intero nucleo familiare ad essere colpito dalla possessione. L'amore e la preoccupazione sono tanto opprimenti quanto una presenza esterna e quello che lega questi personaggi è l'amore viscerale delle famiglie per scelta e non per sangue. Un amore nato dalle difficoltà e dalle ferite curate insieme, e quell'amore lì non lo ferma certo un demone.
Quindi sì, ho pianto un casino.
Marcus e Tomas continuano questo percorso che porterà Tomas a diventare un potentissimo esorcista e Marcus a ricercare il contatto con Dio perduto, e insieme a renderli la squadra perfetta.
Hanno fiducia e stima reciproca, e il giusto affetto per avere sempre a cuore l'uno la sicurezza dell'altro. Sono opposti e per questo funzionano: uno impulsivo e inesperto, l'altro polso fermo ed esperienza. Tomas da solo sarebbe morto al primo esorcismo. Marcus da solo non avrebbe mai ripreso ad esercitare, figuriamoci dopo la scomunica. Si supportano e combattono fianco a fianco, e vederli salutarsi alla fine è stato un gran dispiacere.
Di quel 'Tomas' sussurrato alla fine da Marcus, soprattutto dopo la cancellazione della serie, non parliamo. Non mi piacciono i cliffhanger e non darò loro la soddisfazione di vedermi sofferente.
Certo è che avremmo potuto avere ancora molto, e sarebbe stato bellissimo.
Visto che dovevamo salutarci ad ogni costo, però, è stato bello farlo ricordandoci uno dei più grandi bus di sempre.
Per citare il saggio: mi sono cagata sotto.
C'è un post in cui ne parlo per bene e a lungo, di questo rapporto malato che ho con la storia di Blatty, lo trovate qui.
Prima di decidermi a vedere la serie FOX, cancellata dopo la seconda stagione e che trovate su Amazon Prime, quindi, ci ho messo un po'.
Ma l'ho guardata, e l'attesa ne è valsa la pena.
Post con qualche spoiler
Non è che si camminasse su acque impegnative. La FOX camminava direttamente su lava ardente, su ghiacciai sottilissimi, su chiodi arrugginiti. Ci si poteva fare un male cane, perché si stava toccando IL film dell'orrore. La storia più spaventosa di sempre, la leggenda, l'icona, l'indimenticato e indimenticabile.
Mamma che sfida. Che rischio. Che danno si rischiava.
Fan con i forconi ardenti, minacce di morte, follia collettiva. Lo avete visto cosa hanno fatto i fan con Star Wars o con il Dottore, quella è una categoria di gente matta.
Che fare, allora, se non un lavoro perfetto?
Un lavoro perfetto, appunto.
La serie ricalca come in una sorta di remake la strada percorsa dall'originale: una ragazza di buona famiglia colpita da un demone, un sacerdote giovane e per qualche motivo in crisi con la sua strada, un sacerdote esperto e cazzutissimo che conosce i demoni più di quanto conosca se stesso, una madre spaventata, un lungo ed estenuante esorcismo.
I nostri due sacerdoti sono il centro, come lo erano nella storia originale, di una vicenda marcia e sporchissima. Incontriamo padre Tomas (lo stupendo Alfonso Herrera a cui già avevo donato cuore ed ormoni nella mia venerata Sense8) pieno di difficoltà con la Chiesa. Ha un'amica speciale che non dovrebbe avere, dubbi sui suoi voti presi per amore della nonna, una parrocchia disastrata, e fa del suo meglio per stare in equilibrio in mezzo a questo caos. Quando Angela Rance, una sua parrocchiana, si rivolge a lui convinta che nella propria casa ci sia un ospite indesiderato, fa di tutto per aiutarla a mantenere la razionalità, ma padre Marcus gli compare in sogno.
Noi credevamo che padre Merrin fosse un duro vero. Era perché non conoscevamo Marcus Keane. Senza nulla togliere a Merrin che entra nelle case e fa tremare le pareti, sia chiaro, ma Marcus...
Un Ben Daniels in stato di grazia con il collo di uno che se ti accarezza ti fa un male cane, giubbetto di pelle, testa rasata e baffo minaccioso, che guarda il demonio negli occhi e lo combatte con la forza di nessun altro, perché lui, a differenza degli altri, ha paura.
Talmente tanta paura e talmente tanta dolorosissima fede che non è che abbia proprio voglia di andare a vedere sta Casey Rance e il suo demonio, ci pensassero da soli.
Però, però, però...
Qualcosa, ogni volta, lo chiama.
Il suo Dio, il suo amore, la sua motivazione, lo spingono ogni volta ad alzare le chiappe e andare a riprendersi quell'anima rubata.
E se Marcus vuole esorcizzarti lo fa, e voglio proprio vedere il diavolo come fa a fermarlo.
Le strizzatine d'occhio al film di Friedkin sono all'inizio delle gradevolissime frecciatine, dei fiocchetti posti a decorazione di qualcosa di già molto bello, ma diventano il centro di tutto più o meno dalla metà della prima stagione fino alla fine. Reagan torna sbattendo giù le porte, e a me solo il suo nome fa tremare le vene. Forse era prevedibile, che Angela fosse lei sotto falso nome, forse ci si poteva arrivare, ma io, accecata dal mio qi troppo basso, non l'avevo visto arrivare e ho finito la serie sotto shock.
La scelta è, semplicemente, questione di gusto: o vi piace che sia così oppure no.
Io l'ho adorato.
La cattiveria degli ultimi episodi della prima stagione è qualcosa di incredibile: la Chiesa messa sottosopra, Pazuzu in tutto il suo splendore che si riprende quello che aveva perso, una famiglia intera ostaggio di una presenza.
Gli episodi della possessione di Casey ricalcano solo in parte quelli della madre di quarant'anni prima: c'è la spider walk, la masturbazione pericolosa, la levitazione...ma è quando Reagan e Pazuzu si rivedono che i cuoricini dei fan innamorati palpitano, perché ad un certo punto torniamo nella cantina in cui tutto è iniziato, e ci emozioniamo tanto. In più, poi, questa volta vediamo cosa succede dentro l'anima di Reagan, come il vero combattimento tra bene e male sia interno ma non per questo meno doloroso.
Una prima stagione emozionantissima e sinceramente paurosa, che in questo riesce ad essere esattamente come il suo predecessore: a me il film non ha fatto paura durante la visione, ma ha permeato di terrore tutto intorno a me dopo, e a lungo.
Ci risiamo, sto di nuovo sotto un treno dalla paura, ma ne è valsa la pena.
La seconda si allontana per bene dalla trama originale: Marcus e Tomas ormai, inseguiti dalla Chiesa perché continuano come niente fosse ad eseguire esorcismi non autorizzati, girano per l'America combattendo demoni. Mai gli era capitato, però, di incontrare una madre che avesse convinto, con follia e farmaci, la propria figlioletta di essere posseduta. Per poco questi non la ammazzano, praticandole un esorcismo non necessario, ma quando riescono a salvarla e portarla via dalla follia materna incontrano qualcosa di ancora peggio.
La piccola Harper viene accompagnata nella casa famiglia gestita da Andy, dove le cose iniziano ad andare male per davvero. Ragazzini improvvisamente violenti, fantasmi, visioni, stormi impazziti...Marcus e Tomas non hanno fatto nemmeno in tempo a rifare le valigie che c'era già da tirar fuori i crocifissi.
Se la prima stagione mi aveva lasciata con occhi a cuoricino e paurella da corse in bagno, non so se posso dire del tutto lo stesso della seconda.
Ci sono due maxi storie che si svolgono insieme: quella della casa famiglia e dei suoi abitanti, che è quella che mi ha emozionato di più, e quella della Chiesa ormai irrimediabilmente corrotta e della lotta maxi tra demoni ed esorcisti. Certo, la Chiesa da sta serie ne esce maluccio, eh. Corruzione totale, Vaticano annientato, e ci mettiamo pure il prete gay, tiè. Tutto sommato, però, me ne è fregato meno di zero, l'ho trovato un passo più lungo della gamba e ha tolto tempo a quelle magnifiche dinamiche familiari che si creavano, invece, nell'altra storia. Andy ha preso con sè diversi ragazzi insieme alla moglie Nicole, morta suicida da poco, e si sta barcamenando nella vita da padre single di adolescenti molto problematici. Gli riesce in modo esemplare, ed è proprio bello da guardare, fino a che non capiamo (anche stavolta io non ci ero arrivata quindi shock sgomento stupore) che una delle bambine in realtà non esiste e allora iniziamo a sospettare che siano volatili senza zucchero.
E lo sono, eccome.
Anche stavolta è l'intero nucleo familiare ad essere colpito dalla possessione. L'amore e la preoccupazione sono tanto opprimenti quanto una presenza esterna e quello che lega questi personaggi è l'amore viscerale delle famiglie per scelta e non per sangue. Un amore nato dalle difficoltà e dalle ferite curate insieme, e quell'amore lì non lo ferma certo un demone.
Quindi sì, ho pianto un casino.
Marcus e Tomas continuano questo percorso che porterà Tomas a diventare un potentissimo esorcista e Marcus a ricercare il contatto con Dio perduto, e insieme a renderli la squadra perfetta.
Hanno fiducia e stima reciproca, e il giusto affetto per avere sempre a cuore l'uno la sicurezza dell'altro. Sono opposti e per questo funzionano: uno impulsivo e inesperto, l'altro polso fermo ed esperienza. Tomas da solo sarebbe morto al primo esorcismo. Marcus da solo non avrebbe mai ripreso ad esercitare, figuriamoci dopo la scomunica. Si supportano e combattono fianco a fianco, e vederli salutarsi alla fine è stato un gran dispiacere.
Di quel 'Tomas' sussurrato alla fine da Marcus, soprattutto dopo la cancellazione della serie, non parliamo. Non mi piacciono i cliffhanger e non darò loro la soddisfazione di vedermi sofferente.
Certo è che avremmo potuto avere ancora molto, e sarebbe stato bellissimo.
Visto che dovevamo salutarci ad ogni costo, però, è stato bello farlo ricordandoci uno dei più grandi bus di sempre.
Per citare il saggio: mi sono cagata sotto.