sabato 25 maggio 2013

Lasciami entrare, Tomas Alfredson

Titolo originale: Lat den ratte komma in
Anno: 2008
Durata: 114 minuti
Trailer:



Delicatezza s.f. 1 Caratteristica di delicato. 2 Gentilezza di sentimenti, di maniere: d. d'animo. Discrezione. Atto gentile.

Lasciami entrare è la favola di Oskar ed Eli. Maltrattato dai compagni di classe e alle prese con i genitori separati lui, vampira lei. Si conoscono, con tutta l'assenza di malizia che dovrebbe essere caratteristica dei 12enni, diventano amici, entrambi così 'diversi' dalla normalità convenzionale.

Quindi, cosa ci fa un film del genere nella categoria 'horror'?
Ah, non ne ho idea.
Quel che è certo è che ognuno di voi, ogni singola persona che per qualche motivo, e in chissà quale modo, è arrivata in questo spazietto rosso, dovrebbe cercare questo film, al di là di qualsiasi genere o categoria, e aprire il proprio cuore alla sua bellezza.

Inizia la pellicola e conosciamo il giovane Oskar, lo vediamo sfogare la rabbia che gli si è accumulata dentro durante la giornata, con i suoi capelli biondissimi e la sua 'passione' per i coltelli. Gli si vuole già bene, perchè non potrebbe essere altrimenti.
E poi arriva lei, Eli, si conoscono in quel modo goffo e spontaneo che hanno i ragazzini, con la curiosità e l'orgoglio, il 'sì ti parlo, ma guarda che di te non me ne frega niente'.

Chiaramente gliene frega qualcosa, visto il crescendo di affetto che li coinvolge. Come accade sempre, con questi affetti così piccoli, e innocenti, il mondo lo si dimentica. Ci siamo solo noi due, ill resto non conta.

Ma Eli deve nutrirsi, la sua natura non può annullarsi solo perchè lei, consapevole della sua drammatica situazione, è stanca di uccidere e non ne può più (sentirla sfogare col padre, vedere lo sguardo disperato di lui, vi spezzerà il cuore). Questo porterà delle conseguenze, è piuttosto ovvio che gli omicidi non possono passare inosservati.



Questi due ragazzini, ognuno così complesso nel proprio essere diverso, sono interpretati splendidamente da due giovani (Kare Hedebrandt e Lina Leandersson - non immaginate quanto ci ho messo a copiare i nomi!) che spero di rivedere presto e che mantengano quello sguardo disincantato che mi ha conquistata.

Tanto per fare un esempio: quando i due si conoscono, la ragazzina è vestita leggerissima, quando siamo in Svezia e pare chiaro che fa un freddone. Passa il tempo, il loro legame si rafforza, e la sensazione (poi ditemi se sono folle e l'ho colto solo io) è che Oskar l'abbia 'riportata' sulla Terra, abbia riportato la sua attenzione sul mondo reale e lei finalmente potesse percepire il freddo.
E sono un fantastico esempio di come le cose sarebbero molto più semplici per tutti noi se fossimo tutti più diretti e sinceri. Eli chiede: 'Io ti piaccio?' e lui risponde 'Sì, molto.' Se le relazioni fossero davvero così, se tutto si potesse ridurre ad un 'Ti piaccio?' forse le persone sarebbero meno tese e ciniche.

Ma aldilà della questione sentimentale, quello che più ho amato di Lasciami entrare è che tutto è così semplice. Non ci sono elucubrazioni mentali da fare, è tutto incredibilmente lineare, chiaro, quasi basilare. Non ci sono elementi di troppo, non troppe argomentazioni tirate in ballo, perchè tutto quello che c'è riempie a sufficienza il cuore di chi guarda.

Il tutto accompagnato da una colonna sonora entrata prepotentemente tra le mie preferite di sempre.

Prima che io mi metta a frignare di nuovo, davvero, concedetegli una visione.

21 commenti:

  1. Un film bellissimo, e molto bella anche la tua recensione. Quando scrissi la mia non avevo fatto caso al 'sentire freddo'. Complimenti vivissimi!
    In più ti dirò, la versione americana "Let me in" ("Blood story" da noi) prodotta dalla Hammer non è niente male. Non raggiunge i livelli di questa trasposizione o dell'originale cartaceo, ma è davvero caruccia,

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    1. Grazie! L'americano mi manca, ma se mi dici così lo recupero!

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  2. Omonero dice:
    Visto anni fa al cinema.
    Condivido tutto quello che hai scritto, anche se io ho percepito anche diverse ombre nella storia che ne contaminavano la purezza di fondo...come la presenza del servitore di Eli (ruolo che Oskar dovrà ricoprire) ed altro ancora. Cosa che ne ha, a mio avviso, aumentato il fascino.

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    1. Non ci avevo pensato, al ruolo che avrebbe preso Oskar!

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  3. Una storia "vera" di vampiri, altro che Twilight :D

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    1. Anche Hotel Transilvania è una storia di vampiri migliore di Twilight!:)

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  4. A flash in the nighttttt, turùturùtututùùùùù...
    Condivido, e farei fare la stessa fine di certi bulli a quelli che hanno detto che non può essere horror per via della dolcezza di cui è permeato. Del genere non hanno capito una ceppa...

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    1. Hai giusto preso la mia preferita! Ma ti dico la verità, se mi chiedessi di esporre i motivi per cui è stato classificato horror, probabilmente non te li saprei esporre correttamente, ma una volta finito la sensazione era che non potesse stare da nessun'altra parte!

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    2. Più che i motivi per cui lo è direi perché NON lo è visto che agli albori dell'orrore, dai romanzi gotici ai primi famosi vampiri cinematografici il lato romantico è sempre stato una parte focale. E non solo nel ramo vampiresco...
      Probabilmente, oltre alla capacità di crearlo il genere, abbiamo smarrito anche la capacità di giudicarlo.

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    3. Non mi trovi molto d'accordo, sai? Non completamente, almeno. Ok che c'è crisi del cinema di genere (e non solo), ma questo film, come tanti altri, sono la dimostrazione che c'è ancora qualcuno capace e che non tutto è perduto! E per quanto riguarda il giudizio, io mi tiro fuori dal discorso, ma ci sono molti bravi recensori, sia nella blogosfera (soprattutto) che nelle riviste. Che poi ci siano persone con idee idiote, va beh, è una triste realtà, non ci possiamo fare molto!

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    4. Beh, sì, intendevo che in generale c'è di sicuro più penuria d'orrore, le eccezioni ci sono eccome. Per quanto riguarda i film di genere ne esce uno buono ogni cinquanta; sull'horror in generale, quello che comprende anche produzioni più costose ed è a più ampio respiro andiamo un po' meglio, ma le percentuali di cose buone rimangono bassissime, quasi vicine al "di genere" per quanto riguarda ciò che viene importato in Italia.
      Sul giudicare mi riferivo alla superficialità più accentuata: con i vampiri sensuali di un Jess Franco, quelli britannici, mitteleuropei e malinconie varie, nessuno si sarebbe sognato di dire "non è horror perché c'è la storia romantica", come è successo QUASI ovunque ho letto di questo Lasciami Entrare. Mettiamo in conto che c'è anche (NON SEMPRE) una sorta di pregiudizio per cui quelle del terrore sono produzioni con sangue e sbudellamenti, sciocche e senza profondità. Sigh.

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  5. uh, molto bello.
    una delle poche pellicole sul vampirismo originali degli ultimi anni...

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  6. Ecco un film "horror" che spero di riuscire a vedere presto.
    Ottima recensione come sempre, Mari.
    abbraccio.

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    1. Sei sempre molto gentile, grazie davvero! Dagli un'occhiata, è splendido!

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  7. Un film di una poesia incredibile, quasi "essenziale", tratto da un libro altrettanto bello.
    Come Jacques, ti consiglio di recuperare il remake americano, per una volta degnissimo di una visione, anche se forse non è commovente come l'originale.

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    1. Provvederò! Mi piace sta cosa che mi date i consigli, piacerà meno a chi mi procura i film, ma io vi ringrazio fortissimo!:)

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  8. Film che amo, spietato e raggelante com'è. E poi ci sono i vampiri...

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    1. Spietato ma delicatissimo, un mix che ti fulmina il cuore!

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  9. ti passerei i fazzoletti ma li ho finiti tutti! Splendido film davvero
    D'altronde , per me, il cinema nord europeo è il massimo dei massimi,come sanno descrivere loro il dolore e l'amore...Non per niente Lars, Ingmar....

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    1. I fazzoletti servirebbero, visto anche il raffreddorone simpaticissimo che ho!

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