In nessun film al mondo il confine è stato così sottile quanto in tutta la vicenda Amityville.
La storia
Questo gran polverone trova la sua origine nel 1977, quando un signore di nome Jay Anson pubblica un libro chiamato Orrore ad Amityville (titolo originale: The Amityville Horror - A true story). Come si evince dal titolo originale pare che la vicenda fosse ispirata ad una storia vera.
La storia in questione è quella della famiglia Lutz che si trasferisce in una casa (ormai leggendaria) in cui un anno prima un ragazzo, Ronald DeFeo sterminò la propria famiglia. Subito dopo il loro arrivo nella casa si manifestarono strani eventi.
Prima di tutto va specificato che l'omicidio della famiglia DeFeo avvenne realmente, nel 1974, e davvero per mano del maggiore dei figli, che dichiarò alla polizia di essere stato guidato nel gesto da alcune 'voci'. Secondo Wikipedia, Ronald Jr si troverebbe ancora in carcere.
Fin qui tutto a posto, tutto vero.
Oddio, va beh, tutto a posto magari no. Ma avete capito.
La vicenda 'vera ma non si sa quanto' è quella dei Lutz.
Comunque non è che la questione DeFeo sia così chiara, perché ad oggi (e voglio dire, siamo nel 2014) ancora non si è capito come abbia fatto quel tossico (sì, era pure tossico) disgraziato a sparare a tutti senza che NESSUNO, e dico nessuno, abbia sentito NIENTE.
Non gli altri membri della famiglia, perché fino a prova contraria non puoi sparare a tutti contemporaneamente, non i vicini di casa. Silenzio assoluto.
E lui stava sparando.
Un anno dopo, George e Kathy Lutz acquistarono la casa, consapevoli di quanto vi era accaduto ma francamente stica. Viene un prete a benedire la casa, qualcosa lo prende a sganassoni e gli grida di andare via. Ma loro, sprezzanti del pericolo e a testa alta, restano. Allora la casa si mette a sanguinare melma verde, puzzare vergognosamente, sbattere le porte, occhi rossi a guardarli dalle finestre, impronte caprine sulla neve che noi sappiamo chi è che ha gli zoccoli, vero? A post.
Allora loro capiscono di aver fatto la minghieta a rimanere e chiamano gli acchiappafantasmi che allora andavano via come il pane e dopo aver visto che il fantasma o chi per esso non accettava lo sfratto si sono sfrattati loro.
Lo shock fu tale che dovettero per forza collaborare con il sopracitato Anson (il cui cognome fa assonanza con quello di un certo tizio a cui io storie demoniache non ne racconterei ma tant'è) per scrivere un libro sulla vicenda, perché il mondo doveva sapere.
Il libro viene pubblicato, esce, un successone, tutti a farsela sotto, tranne i Lutz che con tutti i soldi che ci hanno fatto potevano tranquillamente pagarsi la terapia a vita. Ma la curiosità della gente di fronte a queste storie ha portato delle indagini, degli approfondimenti.
Il risultato?
L'avvocato di DeFeo Jr confessò di avere inventato la storia.
George Lutz continuò a sostenere la veridicità della maggior parte dei fatti narrati.
Dove stia il vero e dove il falso sembra essere il vero mistero, ed è forse questo ad aver portato una storia che niente ha di eccezionale al livello di fama che questa ha raggiunto.
Perché di libri e film tratti da storie vere ce ne sono a migliaia, ma il successo di Amityville ancora non l'ha uguagliato nessuno.
E questo è il motivo per cui, tra mille saghe horror che ci sono, ho scelto di approfondire proprio questa.
In tutto ciò, però, chi se la gode di più è la casa, che mentre il mondo litiga su una sua ipotetica possessione se ne sta in panciolle, beata e bellissima, al 108 (sì, hanno cambiato il civico) di Ocean Avenue.
In Street View oggi la vedete così.
Se vi interessasse approfondire la questione vi lascio all'episodio di History's Mysteries che ne parla.
Amityville Horror - 1979 - Stuart Rosemberg
Il film capostipite risale al 1979.
Ha inizio proprio con l'omicidio DeFeo, mostrato prima direttamente, e successivamente in (secondo me bellissime) scene in cui si alternano la visita dei Lutz alla casa e i vari spari. L'evolversi della vicenda però è molto rapido, in venti minuti si manifestano le prime stranezze.
La cosa che balza all'occhio durante la visione è la totale assenza di spaventi canonici. Non si salta mai sulla sedia, ma gradualmente sale un senso di ansia, incomprensione, inquietudine. Gli eventi sono inizialmente leggeri ma ugualmente assurdi, il personaggio della piccola Amy è angosciante nella sua totale ingenuità, già i titoli di testa sono fastidiosamente strani.
Si porta sicuramente a casa il titolo di cult, di padre indiscusso di tutte le case infestate che adesso tanto ci rompono (e tra l'altro, questa è sicuramente la casa più bella), e di fenomenale successo di marketing.
Eppure.
Eppure non è sto granchè, non porta benissimo i suoi anni, ma soprattutto alla fine mi parli gran tanto della porta dell'inferno e invece solo qualche goccettino di sangue sulle pareti. Non gioca sufficientemente bene le sue carte, potrebbe osare molto di più, anche perchè qualche anno prima L'Esorcista aveva già abbattuto parecchie barriere. Sembra che Rosemberg non voglia abbandonare una certa comfort zone.
Peccato.
Però vedere un papà che prende la porta ad accettate a me scalda sempre il cuore.
Ecco, ci credi che di questa 'saga' (se così la vogliamo chiamare) non ho mai visto un film?
RispondiEliminaSalta direttamente il primo, non è niente di che!
EliminaSui fatti originari, quanto veri o falsi che siano, non avevo mai approfondito quindi grazie, ho letto con vero piacere queste dettagliate informazioni. Riguardo i film tratti (oltre al remake di qualche anno fa) credo di aver visto solo i primi tre e concordo, comunque, che questo capostipite lasci il tempo che trova, e sia invecchiato malissimo. Aspetto invece con curiosità una tua opinione sul secondo "Amityville Possession": il mio preferito nonchè il migliore della saga, a mio avviso, l'unico che riesce a metterti un pò di strizza ;)
RispondiEliminaProvvederò presto a parlarne, almeno quelli usciti al cinema vorrei trattarli tutti!
Eliminami sa che lo metto in lista, grazie per averne parlato :)
RispondiEliminaFammi sapere cosa ne pensi!
EliminaAnche io nel tempo mi sono divertita a fare ricerche e congetture sulla casetta di Ocean Avenue dalle finestre simili ad occhi tristi (che hanno cambiato), ma non ho ancora visto la pellicola di cui parli, purtroppo. Urge un recuperone.
RispondiEliminaLa storia è davvero intrigante, il film molto meno!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl libro ce l'ho e l'avevo letto nel 2006. Ricordo ancora, nonostante lo stile non fosse proprio un granché, il senso di ansia che mi aveva lasciato e l'assoluta convinzione che una cosa simile fosse davvero accaduta e potesse riaccadere (ovviamente in casa mia!).
RispondiEliminaIl film invece lo rammento pochissimo, non so perché ma mi è rimasto più impresso quella schifezza di Dollhouse.
Bell'articolo comunque, aspetto le prossime puntate! :)
Io lo sto leggendo adesso perchè mi sono intrippata troppo! Certe schifezze si dimenticano più difficilmente:D Grazie!
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