sabato 9 settembre 2017

Vampires! - Lee vs Lugosi

Nell'ultimo post sul personaggio di Dracula sto per fare una cosa che spezzerà i cuori di molti di voi.
Sarà come scegliere la pizza preferita, o come dichiarare se si vuole più bene alla mamma o al papà.
Parliamo di Bela Lugosi e Christopher Lee.
Apriamo la battaglia nei commenti.
Le parolacce vanno bene, le minacce solo se credibili come 'Ti sparo con il fucile da paintball e ti faccio un malone', ma non accetterò risposte da troll che dicono che preferiscono Kinski o Schreck o chessò io. Vi voglio concentrati.



Se lasciassi il mio disturbo compulsivo guidare questo blog, questo non sarebbe un post discorsivo ma un elenco puntato in due colonne, con un diverso uso dei colori in base alle caratteristiche positive e negative e così via. Mi trattengo, per non farvi fuggire allarmati.

Una breve intro per chi passasse di qui per caso e non conoscesse i due nomi del titolo. Sono questi due qua, con i visi più rilassati con cui li si ricordi:


I due sono i due volti più noti nell'universo per avere interpretato Dracula. Non c'è storia, i Dracula sono stati milioni di milioni, ma come loro nessuno mai. (E sì, ho citato un becero film mucciniano in un post del genere. Fermatemi se vi riesce.) Lee, quello bello a sinistra, è stato Dracula un sacco di volte per la Hammer, quella casa di produzione inglese che ha fatto un sacco di film coi mostroni storici. È riuscito ad essere Dracula anche per qualcuno che non fosse la Hammer, tanto per dire. PPer qualche anno se c'era da fare Dracula non si facevano neanche i casting, si alzava dritto il telefono per lui. Lugosi, quello a destra, è stato lo storico Dracula targato Universal. Talmente preso dal suo ruolo da farsi seppellire con uno dei mantelli del set. Mantello che oggi nessun Dracula indosserebbe se non l'avesse indossato lui per primo. Oggi, allora, nel più antipatico dei modi, li mettiamo a confronto e decidiamo in modo insidacabile quale sia il nostro preferito.

Ve lo dico in modo che sia chiarissimo e non ci siano supposizioni nei commenti.
Se avete il sospetto che io sia di parte è perché, banalmente, lo sono.
Sir Christopher è il signore e padrone del mio cuore.

Lee, infatti, parte con uno scatto iniziale che supera Lugosi a destra e lo semina rapidamente. È nato nel '22. Non credete nel karma? Male. Il '22 è l'anno di Nosferatu e qui nella Repubblica di Redrumia non crediamo affatto alle casualità. Il destino lo ha voluto Dracula, e lui ha obbedito alla chiara vocazione con la quale era stato marchiato fin dalla nascita.

Pausa.
Lo so, LO SO, che ricordare un attore (o due) per un ruolo soltanto è limitato e ingiusto, ma in una rassegna sui vampiri parlare di Saruman mi pareva un minimo off topic. Se si pensa poi che la carriera di Lee è una delle cose più variegate e sconfinate del panorama mondiale (anche grazie al fatto che sia vissuto sette milioni di anni) e che quella di Lugosi è stata fondamentalmente un disastro, direi che è meglio rimanere in tema e parlare di quello che hanno fatto decine di anni fa.
Hanno cambiato il volto di un culto.

Sia chiaro a tutti che non è che siccome la mia preferenza va al gentiluomo inglese allora io snobbi il succhiasangue ungherese. Il film di Tod Browning è stato per me quasi rivelatore. Il costume è diventato iconico mica per niente, regala al Conte un'aria splendidamente elegante, i suoi occhi e la sua fronte sono stati quasi indipendenti dal resto, l'aspetto è ben più umano di quello del suo predecessore tedesco ma non per questo meno sinistro. Il suo castello è quello che preferisco, tra l'altro.
Non si diventa mai icone per niente, e Bela Lugosi ne è la prova.

Accade, però, che un giorno, in cima alle scale, ci stia Cristopher Lee, in un ingresso in scena ai miei occhi indimenticabile. Scende le scale con la distinta eleganza che contraddistingue i suoi movimenti e che appare così bizzarra su un corpo così spaventosamente alto, cementificando così l'immagine di un Conte raffinato e curato. Sembra quasi levitare, mentre scende i gradini.
Lui e la sua quindicina di metri di altezza si sono portati a spasso un mantello praticamente grande come un lenzuolo matrimoniale con la scoltezza di chi è nato per vestirsi così. Senza parlare troppo (parlando anzi davvero molto poco), Lee si è preso lo schermo e lo ha mangiato, creando l'immagine del vampiro sensuale e irresistibile, dal fascino fuori dal comune. Le sue dimensioni, i suoi occhi e il suo silenzio sono stati la tela perfetta su cui dipingere un'immagine che sarebbe entrata nella storia.
Competeva sullo schermo con il mio Van Helsing preferito, il pacato Peter Cushing, eppure, senza privarlo del suo santo spazio, gli passava sopra con un trattore e si prendeva la meritata gloria.
Il Dio Indiscusso.



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