Titolo originale: Lovely Molly
Anno: 2011
Durata: 100 min.
Trailer:
Trama: Molly e Tim sono neosposi. Dopo
il matrimonio decidono di tornare a vivere nella casa in cui Molly e
sua sorella Hanna vivevano da piccole, con i genitori. Dopo il
trasferimento, però, strani avvenimenti colpiscono la coppia, e
tutto sembra legato alla scomparsa del padre di Molly, la quale, già
indebolita da un passato turbolento, comincia a mostrare i primi
segni di squilibrio.
Cerco informazioni in giro e leggo che c'è di mezzo il buon vecchio Satana. Ouch, io ho seri problemi con i film che lo riguardano, come ho detto qui. Però di solito un bel poster basta ad attirarmi verso il film, quindi mi sono detta che a 22 anni è ora di superare le proprie paure.
Quindi ci ho provato, ed ecco cosa ne
penso di 'Lovely Molly'.
Inizia nel pieno dell'azione: Molly
parla davanti ad una telecamera e ha l'intento di suicidarsi, ma si
ferma sostenendo che un tale 'Lui' glielo avrebbe impedito.
Apprezzatissimo come inizio, non mi piacciono le cose troppo
prolisse. Naturalmente, per spiegare come si è arrivati a questo
punto serve un salto temporale all'indietro, e ci ritroviamo al
filmino delle nozze, al trasferimento nella casa di famiglia e
gradualmente ai primi avvenimenti strani. (Quando c'è di mezzo il
diavolo è tutto un tremore. Che Satana abbia il Parkinson?) La
situazione si evolve in un graduale declino psicologico di Molly, che
si vede coinvolta in situazioni che uno non augurerebbe nemmeno
all'odioso inquilino del piano di sopra che ti fa gocciolare i
vestiti sul balcone.
Il tutto girato con un mix tra regia di
ordinaria amministrazione e video registrati dalla stessa Molly. E
qui, piccola parentesi. Io i mockumetary
li adoro. Anche se ultimamente ce ne sono tonnellate e sembra siano
il nuovo escamotage per guadagnare di più, il mo amore è più
forte. All'inizio del film però pensavo che non fosse necessario,
che la trama non lo richiedesse. Per fortuna poi l'uso della
telecamera viene giustificato. Ma comunque se ne poteva fare a meno.
Avevi già dato la tua dose con The Blair Witch Project, Ed, era
sufficiente. Chiusa parentesi.
Ci
sono diverse cose molto belle nel film: prima di tutto Molly è
interpretata da una bravissima Gretchen Lodge, che non conoscevo ma
che ho apprezzato particolarmente. Tanto quanto ho apprezzato le
ambientazioni, tutte belle cupe e scure, in netto contrasto con gli
ambienti 'degli altri', quindi il luogo di lavoro, la casa della
sorella..era come se anche con le luci si volesse comunicare
l'oscurità che aleggiava nella casa dei genitori di Molly, e
con una come me queste cose funzionano. I miei complimenti al signor
direttore della fotografia.
La tensione c'era, spesso bella
intensa, ma c'è anche da dire che quando ho guardato questo film ero
tesa come un filo su cui si stendono le lenzuola, sempre per restare
in tema panni stesi. La paura di avere paura mi ha fatto cogliere
molta più tensione di quella che magari in realtà si percepisce se
non si è la Mari. Per inciso, a me la voce (del papà? Di Satana?)
che chiama Molly durante il film ha fatto paura.
Ad avermi inquietato poi, è la
tristezza. Non so come questo sia possibile, ma è la prima volta che
vedo una tristezza inquietante. I neosposi non sono i soliti
adolescenti bellocci e dalle belle vite. Sono un camionista e
un'addetta alle pulizie, persone normali, con normali problemi
economici, l'assicurazione sanitaria che manca, Tim sempre assente ma
che trova il tempo per farsi la vicina (ops, questo era un mezzo
spoiler), la sorella non molto solida ma sempre più di Molly. .
Persone normali.
(Oddio, diciamo che Tim è normale e
Molly lo era solo a inizio film.)
Normali, ma tristi. Hanno un rapporto
inconcludente, il marito è stato costruito come l'uomo meno utile
che si sia mai visto. Capisco che una moglie così non è che aiuti,
ma fai del tuo meglio perdio. Fai qualcosa. Niente, lui assiste e non
fa nulla. Urla un pochino. Ma vai a verze, eri più interessante
quando eri in viaggio.
È interessante questo film, non mi
viene termine migliore. Interessante perchè offre mille spunti di
riflessione, mille domande, poche risposte e molto buio. Sembra quasi
delicato, a tratti. O almeno, è delicato il modo in cui sono
trattati i tanti (troppi?) grandi temi che vi troviamo. Partiamo dal
lutto, poi troviamo il declino psicologico, la tossicodipendenza, la
possessione demoniaca, la violenza domestica. Detto così sembra un
gran minestrone, ma in realtà è tutto trattato con i guanti, tutto
perfettamente legato e coeso, e il risultato è che 'Lovely Molly'
non è diventato un polpettone. Il lato leggermente negativo è che
tutto ciò porta un po' di lentezza, ma niente di insopportabile.
La questione 'possessione' non è
sguaiata (e di questo io sono molto contenta). È accennata,
percepibile, ma non esagerata. Quindi, sangue ce n'è, ma non a
secchiate. Ma soprattutto, non c'è la paura facile. Quella da salti
sulla sedia, per intenderci. Ci sono la tensione, la suspance, la
sensazione che succederà qualcosa. E tutto ciò ti tiene chiaramente
attaccato alla visione, più di quanto non facciano i salti sulla
sedia di cui sopra.
Oddio come mi sto dilungando.
Sintesi: che film quasi sempre figo.
Sono quasi certa che in Italia non sia
uscito.
E visto quello a cui siamo abituati
ultimamente, la cosa non mi sorprende affatto.
Secondo me un film sorprendente. Adoro la coerenza del regista.
RispondiElimina@Eddy: ha sorpreso anche me, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso e invece per fortuna è molto meno banale di quanto credessi:)
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