giovedì 11 marzo 2021

WandaVision

WandaVision è finito, e con lui le scorte di lacrime che avevo a disposizione per il mese.

La facciamo la solita premessa? Ma facciamola.
Come sa chiunque sia in una relazione di lungo corso, si arriva ad un punto in cui le passioni si mescolano. Lui viene sottoposto a più film dell'orrore di quanti ne voglia tollerare e io mi sono guardata tutto l'MCU. Poi è successo che mi sono affezionata ai tizi in calzamaglia (ma che modo di dire vintage è? bellissimo) e ho letto un paio di fumetti. Poca roba, giusto le cose più cattive tipo Planet Hulk. 
Questo per dire che su questo blog in generale, e quindi in questo post, troverete le opinioni di una che ha fruito praticamente solo dei film.
E, adesso, di una serie che l'ha ridotta ad uno straccio.
Ma non è bello venire sulla Redrumia e trovare solo cose scoppiettanti di allegria? 



Breve accenno di trama, perché poi andiamo in FULL SPOILER MA PROPRIO FULL FULL FULL.
Wanda e Vision sono una felice coppia fresca di casa nuova, e sono i protagonisti di una cotonatissima sit com anni '50. Sembrano usciti dai migliori manuali per signorine dell'epoca, ma ci è chiaro da subito che qualcosa non va, soprattutto perché arriviamo alla serie sapendo che Vision è morto, e che cosa sia lo scopriamo ripercorrendo la storia delle più famose sit com familiari della storia della tv. 

Avevo già scritto un lunghissimo post sulla serie, ma rileggendolo mi sono accorta che era una sbrodolata logorroica su quanto tragico fosse il personaggio di Wanda, sulla sua infelice sorte, su quanto ero triste per lei e su quanto era stato doloroso. 
Nulla di falso, sia chiaro. Ho davvero sofferto come una cretina, ma forse è il caso di argomentare un po' meglio. Diciamo che metterei un trigger warning per i cuori sensibili perché si piange davvero, ma giuro che poi mi fermo qua.

Anche perché quello che ho amato di WandaVision e del suo finale è che non si tratta di una delle sdolcinate faccende con la morale del "Se non ti uccide ti rende più forte". Wanda esce da Westview e sembra tutto ok (per quanto possibile, sia chiaro), fino a quando la vediamo nelle scene post credits. Wanda non solo non è guarita dai lutti della sua vita, ma è più incazzata che mai. E chi la biasima.
Quando Scarlet Witch ha fatto la sua comparsa Erre, che è la persona che mi fa da guida nell'esorbitante mondo dei supereroi a fumetti, mi aveva detto da subito che era in poche parole la più figa di tutte. Nasconderò al mio ego il fatto che probabilmente parlasse anche della bellissima Elizabeth Olsen per concentrarmi sul fatto che i poteri di Wanda sono strepitosi. Non solo sono impressionanti, ma sono anche inseriti in un personaggio molto umano e facile da amare, il che la rende ancora più forte. Anche Capitan Marvel ha una forza senza senso, ma è un'intollerabile snob, quindi non c'è proprio gara.
La serie non solo mette bene in mostra di cosa Scarlet Witch sia capace (cosa impressionante di per sè), ma mostra come i fenomenali poteri cosmici siano pericolosi in mano ai sentimenti umani. 
Wanda è ferita, soffre tantissimo, ed è anche incazzata durissima. L'enormità di quello che crea, assoggettando al suo dolore i suoi poteri, è impressionante. Ho adorato le scene in cui le persone prigioniere riprendevano conoscenza, perché erano la prova di quanto fosse crudele quello che Wanda stava facendo. 

Quindi, collegandoci a questo e in virtù della scena post credits: Wanda è la cattiva della serie?
Non dirò mai niente di cattivo contro quella che è diventata la mia preferita, scusatemi. Più un personaggio soffre più me lo sento vicino e mi ci affeziono e lei soffre come una dannata. Non credo però sia la villain, perché come nei più felici standard marvelliani, il vero cattivo è l'uomo bianco etero preferibilmente con un ruolo in una agenzia governativa. A fianco a lui, all'esterno di Westview, ci sono i comprimari della serie, che ho ricollocato nei propri film di provenienza solo grazie all'intervento del sopracitato Erre. Tranne Asian Jim, quello l'ho riconosciuto da me. (Sì, mi manca ancora The Office.)
Sono personaggi secondari deliziosi, che riempiono bene senza invadere lo spazio dei protagonisti, simpatici e interessanti. Ben scritti.
Poi, però, parlando di comprimari, succede il patatrac. Il vero fallimento della serie. Pietro Maximoff. Fan in visibilio, nerd di tutto il mondo uniti con bandierine celebrative pronti a festeggiare (finalmente!) l'arrivo degli amati X-Men nel MCU. Io faccio parte del gruppo, perché preferisco di gran lunga i mutanti agli Avengers, Giorni di un futuro passato è uno dei miei cinecomic preferiti. Evan Peters è arrivato calandosi dal cielo con ali angeliche a farci sognare. Prima di tutto perché il suo cazzonissimo Quicksilver è un adorabile cretino, e poi per tutte le implicazioni della sua presenza nella serie.
E invece no. La Paraculata Suprema. La Faciloneria Mephistofelica (Erre, sto diventando brava?). Il Martyrs dei finali dei cinecomics. (scusate, questa era esagerata.) Pietro non era davvero Pietro e i nostri cuori si sono infranti, di nuovo. In una serie struggente non ce n'era davvero bisogno, 'nfami. 
C'era gente che era scesa in cantina a ripescare spillati incellophanati a cercare risposte, c'erano forum infuocati, i server di internet rotti. Scusate, mi faccio prendere dal mio iperbolismo. Però mi dispiace, poteva essere una cosa bellissima e invece proprio no. 

Insomma, Pietro non era davvero Pietro, Vision e i bambini sono morti e Westview è tornata alla normalità, con quella frase di Monica che è stata peggio di una spolverata di sale su un graffio: "Non sapranno mai a cosa hai rinunciato per loro."
Vuoi altro, Marvel? Hai sentito che ho goduto un po' troppo per la dipartita dell'odiato Iron Man e hai deciso di punirmi così? Lo accetto. 

La serie finisce, negli episodi finali, per tornare ad essere un classico prodotto Marvel, con la sua battaglia bella grossa e importante e il resto che passa in secondo piano. Non la parte che ho preferito, come non è mai la parte che mi interessa dei film, però nel complesso è un prodotto ben più che godibilissimo. Non esattamente la ventata d'aria fresca che speravo restasse fino alla fine, ma mi sono comunque ritrovata in lacrime a soffrire come una cretina per un personaggio di finzione quindi immagino che abbia funzionato alla perfezione.

Concedetemi di concludere con una riflessione di parte e assolutamente superficiale: le supereroine donne sono le più forti di tutti, non c'è proprio gara. Ora, non so se anche questo sia parte del retaggio culturale per il quale una donna per far parte di un mondo maschile deve essere assolutamente superiore a chiunque o per lei non c'è posto, ma io penso di apprezzarlo. Tra Carol Danvers, Wanda, ma anche Wonder Woman. Non c'è spazio per la mediocrità, tra le donne supereroine.
Devo riflettere su come la penso su questa cosa, ma la bambina che è in me gongola e vorrebbe vederle spaccare tutto, nello specifico i culi dei compagni maschi. 


2 commenti:

  1. Wanda è un personaggio umanissimo e meraviglioso, sia nei comics che nei film e serie, finalmente.
    In Pietro ci avevo tanto sperato anche io, ma figuriamoci, mai una cosa che possa essere fatta bene al 100%.

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    Risposte
    1. Al momento è l'unica di cui mi è venuta voglia di leggere un omnibus, se esistesse!
      Dai, che bello sarebbe stato avere quel Pietro? E che solenne presa per i fondelli, con tutti gli attori che ci sono al mondo.

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