Visualizzazione post con etichetta marvel cinematic universe. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta marvel cinematic universe. Mostra tutti i post

sabato 10 luglio 2021

Black Widow

09:53
Ormai questo è un blog in cui il Marvel Cinematic Universe viene affrontato solo quando parla delle sue donne. La cosa mi dispiace? Nemmeno un po'. Tanti cari saluti agli arroganti uomini di ferro, da queste parti preferiamo le assassine esperte. Stamattina, quindi, Black Widow.
Spoiler: da quello che ho letto in giro mi sa che è piaciuto solo a me.





Perché l'MCU abbia aspettato tanto a dedicare un film a Natasha è per me un mistero. Perché questo film abbia avuto la sfiga di arrivare a noi in un momento in cui l'universo cinematografico si sta espandendo e sta lasciando indietro gli Avengers originari è ancora più misterioso. Ancora un po' di più se poi si pensa che Black Widow è ambientato subito dopo Civil War. Abbiamo dovuto tollerare Thor 3 prima di questo. BLACK PANTHER. E la povera Natasha, che per tutti i film si è fatta un culo a fette sottili, ha dovuto aspettare anni.

La sua è una origin story dalla struttura molto interessante: la vediamo bambina, fuggire con la sua famiglia dalla vita normale che sembrava stessero vivendo senza alcun preavviso, e la riprendiamo ormai adulta, quando deve fare i conti con la sua storia e tutto quello che le è accaduto. Che cosa sia stato lo dobbiamo ricostruire noi, la regista non perde tempo a mostrarcelo e fa bene: proprio perché ormai conosciamo Natasha da diversi film, conosciamo quello che la sua storia le ha fatto, abbiamo visto le conseguenze del suo addestramento, sappiamo di cosa è capace. Non è difficile capire COME sia diventata la donna che è. Vedere momenti di addestramento che al cinema abbiamo visto e rivisto e rivisto ancora non solo non avrebbe aggiunto nulla al film ma lo avrebbe penalizzato ancora di più dal punto di vista della durata, che già così per me si soffre un po'. Rientra negli standard nell'MCU, ma personalmente avrei comunque rinunciato a qualche minuto. 

Anche così, però, con le sue due ore e un quarto, l'ho molto amato. L'ho trovato un film dall'azione eccezionale, come forse nel suo universo cinematografico non avevo mai visto, e di sicuro non in un film su un singolo eroe. Mi correggeranno i veri esperti dell'azione, ambito in cui sono molto lacunosa, ma ho avuto la sensazione che queste scene di combattimento (che sono numerosissime, è un film in cui ci si picchia durissimo senza tregua) fossero di livello superiore: ho notato una cura impressionante per i dettagli, un inserire movimenti e mosse inedite, riprese con cura e mostrate in ogni più piccolo aspetto, con grande attenzione al ritmo e a non perdere mai il senso "globale" di quello che si stava facendo. Senza entrare in spoiler cito per chi ha visto il film il primo momento in cui Scarlett Johansson e Florence Pugh fanno a botte la prima volta: una scena divertentissima, violenta, cattiva, chiusa in uno spazio molto contenuto. Bellissima. 
Infine, l'inevitabile "battaglia finale MCU", la chiusa classica di tutti i loro film fin dalla notte dei tempi: quella di Black Widow è impressionante, gigantesca, anch'essa chiusa in uno spazio limitato (dai richiami quasi fantascientifici), e visivamente eccellente. La cura per le cose più piccole, dal modo in cui qualcuno cade a quello in cui si ci attacca agli oggetti in volo, è stata per me una gioia per gli occhi. Mi ha entusiasmato davvero, e per me che solitamente all'azione non sto particolarmente attenta è stata una sorpresa. 

Soprattutto, è finalmente un film interamente al femminile. Ci sono pochi uomini e irrilevanti, qua a tenere in piedi la faccenda sono le signore, le Vedove. Sono le donne le vittime e al tempo stesso le macchine da guerra, sono le donne a salvare le loro sorelle, a proteggersi da sole e insieme, sono le donne le sole protagoniste. (Consiglio di leggere la "simpatica" recensione di Fumettologica, perché ovviamente questa cosa doveva stare sullo stomaco a qualcuno, un film senza uomini è inaccettabile.)
Gli uomini sono irrilevanti, dannosi o peggio, macchiettistici. Addirittura c'è un uomo che serve solo a portare cose alla protagonista! Incredibile. 
Il cattivo, poi, è l'emblema di quello che i maschietti odiano vedere al cinema. Dreykov è un uomo piccolo, dall'ego fragilissimo, la rappresentazione su schermo del luogo comune dell'uomo microdotato con il suv. Nasconde la sua inutilità dietro un esercito creato senza avere nessuna capacità, si convince di essere rilevante e di avere potere perché non può concepire di essere un uomo comune, ambisce alla conquista del mondo perché non può, in realtà, avere nulla. Usa tecniche manipolatorie per avere quello che non può raggiungere in altro modo, ha strumenti e tecnologia, soldi e possibilità, ma null'altro, e quindi riempie questo vuoto convincendosi di essere quello che non è. Vederlo ridimensionato (è pur sempre un film MCU, lo sappiamo come va a finire) è stata una delle scene più goduriose che ho visto al cinema di recente. 
Le due protagoniste, che già sapevamo essere ancora più brave che belle (e considerato quanto sono belle, è tutto un dire), confermano qui la loro fama, ma non posso non menzionare il fatto che la giovane Yelena è interpretata da NELLIE PICCOLINAMIA DI HILL HOUSE. 

Ora, avrete capito che sono uscita dalla sala entusiasta (ma io in fondo quando mai non lo sono), e questo è sufficiente come recensione, ma siccome mi fa piacere parlare anche di altro, segnalo che da qui in poi il post conterrà SPOILER

Il film parla fondamentalmente di tratta delle schiave. Dreykov da decenni raccoglie le bambine abbandonate e le trasforma nelle sue Vedove, facendo loro un tremendo lavaggio del cervello per annientarne la personalità e i pensieri. Persone la cui vita e i cui ricordi sono stati completamente annullati, per le quali ogni possibilità di una vita normale è stata cancellata. Persone che smettono di essere tali per diventare macchine, strumenti nelle mani di un omuncolo così pieno di sé da convincersi di starle salvando da una vita squallida. Questa manipolazione è così radicata che una volta liberate la prima cosa che le Vedove si chiedono è "Cosa facciamo adesso?". Persone che non hanno mai avuto la possibilità di decidere per se stesse, donne incapaci di concepire la libertà perché non l'hanno mai conosciuta. Vederle liberarsi, alla fine, è stato un momento emozionantissimo, che la regista si è giocata con una gran classe, senza mai scadere nel didascalico, nella faciloneria. Questa non è una storia di donne fragili (che non sarebbero comunque giudicabili, confido che chi legge questo blog ormai mi conosca), ma di donne che con le unghie e i denti, aiutandosi, si riprendono il proprio spazio in un mondo che le ha fino a quel momento cancellate. Vedere la figlia di Dreykov, la principale delle sue vittime, aprire gli occhi e chiedere solo "Lui è morto?" è stato un momento molto forte, e immaginare la sua vita da quel momento in avanti è struggente. Black Widow, con il personaggio di Antonia, parla anche di etica, di scelte, di quello che succede quando si ha uno scopo e si è pronti a tutto pur di raggiungerlo, pur consci che si dovrà vivere per sempre con la consapevolezza di quello che si è fatto, e lo fa senza giudicare, solo mostrando quello che è stato. Natasha ha convissuto per anni con il pensiero di avere ucciso una bambina, e con la consapevolezza che fosse per lei la sola cosa da fare. Una riflessione che non viene mai troppo approfondita, che viene vissuta come forse appare nella mente di Vedova Nera: un episodio del passato che fa parte di lei, che la rende la persona che è. 

Un film molto forte, con scene d'azioni entusiasmanti e che al tempo stesso parla di donne come forse ancora il MCU non era riuscito a fare. Un vero, vero peccato che di questa splendida Natasha si sia iniziato a parlare così tardi, quando ormai il MCU l'ha salutata. Io, di quelle botte da orbi qui, non ne ho ancora avuto abbastanza.

giovedì 11 marzo 2021

WandaVision

19:27
WandaVision è finito, e con lui le scorte di lacrime che avevo a disposizione per il mese.

La facciamo la solita premessa? Ma facciamola.
Come sa chiunque sia in una relazione di lungo corso, si arriva ad un punto in cui le passioni si mescolano. Lui viene sottoposto a più film dell'orrore di quanti ne voglia tollerare e io mi sono guardata tutto l'MCU. Poi è successo che mi sono affezionata ai tizi in calzamaglia (ma che modo di dire vintage è? bellissimo) e ho letto un paio di fumetti. Poca roba, giusto le cose più cattive tipo Planet Hulk. 
Questo per dire che su questo blog in generale, e quindi in questo post, troverete le opinioni di una che ha fruito praticamente solo dei film.
E, adesso, di una serie che l'ha ridotta ad uno straccio.
Ma non è bello venire sulla Redrumia e trovare solo cose scoppiettanti di allegria? 



Breve accenno di trama, perché poi andiamo in FULL SPOILER MA PROPRIO FULL FULL FULL.
Wanda e Vision sono una felice coppia fresca di casa nuova, e sono i protagonisti di una cotonatissima sit com anni '50. Sembrano usciti dai migliori manuali per signorine dell'epoca, ma ci è chiaro da subito che qualcosa non va, soprattutto perché arriviamo alla serie sapendo che Vision è morto, e che cosa sia lo scopriamo ripercorrendo la storia delle più famose sit com familiari della storia della tv. 

Avevo già scritto un lunghissimo post sulla serie, ma rileggendolo mi sono accorta che era una sbrodolata logorroica su quanto tragico fosse il personaggio di Wanda, sulla sua infelice sorte, su quanto ero triste per lei e su quanto era stato doloroso. 
Nulla di falso, sia chiaro. Ho davvero sofferto come una cretina, ma forse è il caso di argomentare un po' meglio. Diciamo che metterei un trigger warning per i cuori sensibili perché si piange davvero, ma giuro che poi mi fermo qua.

Anche perché quello che ho amato di WandaVision e del suo finale è che non si tratta di una delle sdolcinate faccende con la morale del "Se non ti uccide ti rende più forte". Wanda esce da Westview e sembra tutto ok (per quanto possibile, sia chiaro), fino a quando la vediamo nelle scene post credits. Wanda non solo non è guarita dai lutti della sua vita, ma è più incazzata che mai. E chi la biasima.
Quando Scarlet Witch ha fatto la sua comparsa Erre, che è la persona che mi fa da guida nell'esorbitante mondo dei supereroi a fumetti, mi aveva detto da subito che era in poche parole la più figa di tutte. Nasconderò al mio ego il fatto che probabilmente parlasse anche della bellissima Elizabeth Olsen per concentrarmi sul fatto che i poteri di Wanda sono strepitosi. Non solo sono impressionanti, ma sono anche inseriti in un personaggio molto umano e facile da amare, il che la rende ancora più forte. Anche Capitan Marvel ha una forza senza senso, ma è un'intollerabile snob, quindi non c'è proprio gara.
La serie non solo mette bene in mostra di cosa Scarlet Witch sia capace (cosa impressionante di per sè), ma mostra come i fenomenali poteri cosmici siano pericolosi in mano ai sentimenti umani. 
Wanda è ferita, soffre tantissimo, ed è anche incazzata durissima. L'enormità di quello che crea, assoggettando al suo dolore i suoi poteri, è impressionante. Ho adorato le scene in cui le persone prigioniere riprendevano conoscenza, perché erano la prova di quanto fosse crudele quello che Wanda stava facendo. 

Quindi, collegandoci a questo e in virtù della scena post credits: Wanda è la cattiva della serie?
Non dirò mai niente di cattivo contro quella che è diventata la mia preferita, scusatemi. Più un personaggio soffre più me lo sento vicino e mi ci affeziono e lei soffre come una dannata. Non credo però sia la villain, perché come nei più felici standard marvelliani, il vero cattivo è l'uomo bianco etero preferibilmente con un ruolo in una agenzia governativa. A fianco a lui, all'esterno di Westview, ci sono i comprimari della serie, che ho ricollocato nei propri film di provenienza solo grazie all'intervento del sopracitato Erre. Tranne Asian Jim, quello l'ho riconosciuto da me. (Sì, mi manca ancora The Office.)
Sono personaggi secondari deliziosi, che riempiono bene senza invadere lo spazio dei protagonisti, simpatici e interessanti. Ben scritti.
Poi, però, parlando di comprimari, succede il patatrac. Il vero fallimento della serie. Pietro Maximoff. Fan in visibilio, nerd di tutto il mondo uniti con bandierine celebrative pronti a festeggiare (finalmente!) l'arrivo degli amati X-Men nel MCU. Io faccio parte del gruppo, perché preferisco di gran lunga i mutanti agli Avengers, Giorni di un futuro passato è uno dei miei cinecomic preferiti. Evan Peters è arrivato calandosi dal cielo con ali angeliche a farci sognare. Prima di tutto perché il suo cazzonissimo Quicksilver è un adorabile cretino, e poi per tutte le implicazioni della sua presenza nella serie.
E invece no. La Paraculata Suprema. La Faciloneria Mephistofelica (Erre, sto diventando brava?). Il Martyrs dei finali dei cinecomics. (scusate, questa era esagerata.) Pietro non era davvero Pietro e i nostri cuori si sono infranti, di nuovo. In una serie struggente non ce n'era davvero bisogno, 'nfami. 
C'era gente che era scesa in cantina a ripescare spillati incellophanati a cercare risposte, c'erano forum infuocati, i server di internet rotti. Scusate, mi faccio prendere dal mio iperbolismo. Però mi dispiace, poteva essere una cosa bellissima e invece proprio no. 

Insomma, Pietro non era davvero Pietro, Vision e i bambini sono morti e Westview è tornata alla normalità, con quella frase di Monica che è stata peggio di una spolverata di sale su un graffio: "Non sapranno mai a cosa hai rinunciato per loro."
Vuoi altro, Marvel? Hai sentito che ho goduto un po' troppo per la dipartita dell'odiato Iron Man e hai deciso di punirmi così? Lo accetto. 

La serie finisce, negli episodi finali, per tornare ad essere un classico prodotto Marvel, con la sua battaglia bella grossa e importante e il resto che passa in secondo piano. Non la parte che ho preferito, come non è mai la parte che mi interessa dei film, però nel complesso è un prodotto ben più che godibilissimo. Non esattamente la ventata d'aria fresca che speravo restasse fino alla fine, ma mi sono comunque ritrovata in lacrime a soffrire come una cretina per un personaggio di finzione quindi immagino che abbia funzionato alla perfezione.

Concedetemi di concludere con una riflessione di parte e assolutamente superficiale: le supereroine donne sono le più forti di tutti, non c'è proprio gara. Ora, non so se anche questo sia parte del retaggio culturale per il quale una donna per far parte di un mondo maschile deve essere assolutamente superiore a chiunque o per lei non c'è posto, ma io penso di apprezzarlo. Tra Carol Danvers, Wanda, ma anche Wonder Woman. Non c'è spazio per la mediocrità, tra le donne supereroine.
Devo riflettere su come la penso su questa cosa, ma la bambina che è in me gongola e vorrebbe vederle spaccare tutto, nello specifico i culi dei compagni maschi. 


venerdì 29 maggio 2020

Racconto di una maratona MCU

16:37
Mi rendo conto che possa suonare incredibile a chi legge questo blog da tempo, ma l'idea è venuta a me. Ho proposto a Erre, il mio paziente compagno, di vederci tutti i film del Marvel Cinematic Universe. Lui ovviamente li aveva già visti tutti, a me mancava qualcosina e ho approfittato del lockdown.
E quindi eccomi qua, a raccontare un po' com'è andata.
Spoiler: pensavo peggio.
Altro spoiler: il post sarà pieno raso satollo di spoiler.


Non so bene come strutturare questo post perché ho (come sempre) tante cose da dire. Non posso fare review dei singoli film o stiamo qua fino a domani, ma temo comunque sarà lunga. Prendetevi del vino, un negroni, non so. Sarà più un flusso di coscienza. (troppo ambizioso? vero, scusate)

Le origin story sono le mie preferite. Dai vecchi tempi (sembra preistoria, adesso) in cui Sam Raimi e Tobey Maguire portavano sullo schermo il loro Spiderman le storie della nascita di un supereroe mi divertono più di ogni altra cosa che riguardi l'argomento. La fase 1 dell'MCU, quindi, è la mia preferita. Non solo perché si conclude con l'Avengers di Joss Whedon, che è ancora uno di quelli che mi piace di più, ma perché ci mostra quelli che ormai sono i protagonisti della mitologia moderna in un modo più umano, semplice e genuinamente simpatico.
Con l'eccezione di Tony Stark, ovviamente.
Mi dovete perdonare, io sono consapevole di essere pesante, e riconosco anche che il suo sia l'arco narrativo più interessante (per scelta loro, però, io avrei un milione di volte puntato su altri), ma ho un'ostilità per lui che arriva ancora prima dei suoi film. Non solo perché eat the rich è un po' il motto di un'esistenza, non solo perché ho una naturale antipatia per i supereroi il cui potere è il denaro, ma soprattutto perché il suo film si basa su un presupposto così sbagliato e che mi fa così arrabbiare che a volte devo ricordarmi che è solo finzione. Ammettendo che il povero giovane Tony fosse così ingenuo da non sapere l'uso che veniva fatto delle sue armi, ammettendo che esistano delle mani giuste e sbagliate nelle quali potevano finire, ammettendo anche che lui davvero dopo la paraculata che si raccontava (e ci raccontava ad inizio film) per stare con la coscienza a posto si sia redento, anche ammettendo tutto ciò, il film sarebbe dovuto finire al minuto quindici più o meno. Perché se devo accettare tutta questa retorica del menga non mi puoi mettere la peggior scena del mcu e aspettarti che io non me la leghi al dito: Tony, il classista arrogante e cafone, che si salva perché un pover'uomo, la cui famiglia è stata sterminata proprio con l'uso delle fantasmagoriche armi Stark, decide di sacrificarsi per lui, perché ha visto in lui l'intelligenza e le doti che lo hanno reso il supereroe che sappiamo oggi essere. Lo posso dire in francese? Ma vaffanculo.
Dimostrato come sempre la squisita personcina che sono, passiamo alle cose belle: i nazi che prendono le botte brutte. Non è difficile capire quale sia la mia origin story preferita: Capitan America è la rappresentazione di quello che io dovrei odiare, l'ideale americano, ma per qualche motivo, che, sono sincera, esula anche un pochino dai nazi che le prendono, la sua storia mi è piaciuta più di tutte. Per il contesto guerra portato in un cinecomic e soprattutto per l'unica storia d'amore dell'intero universo Marvel che mi abbia emozionato. Non ho visto le serie tv della Marvel, ma potete stare certi che guarderò Agent Carter nella speranza che alla mia adorata Peggy sia stata data una sorte felice. Non come a quel cretino di Cap che poi si è limonato sua nipote, quello non glielo posso perdonare. Per poi tornare indietro da Peggy, di nuovo, ma che horror.
Ah, ecco, c'è un'altra cosa che non posso perdonare! Il trattamento riservato al mio amatissimo Bruce Banner. Ho un debole per i personaggi tormentati. Lui è il più intelligente, riservato, distrutto dalla sua sorte, così carino e gentile, e mi piace così tanto che abbia la faccia di Mark Ruffalo! Mi stringe il cuore. Poi è successo Thor Ragnarok, che a Casa Redrumia si è a lungo chiamato Natale ad Asgard. Con una seconda visione ammetterò di avere rivalutato qualcosa. Waititi mi piace, ma è come se questo film non fosse roba sua. Manca qualcosa, non so se sia sentimento o passione. Da quel momento Hulk è diventato una macchietta. Per amore suo mi ero letta anche Planet Hulk, su indirizzo di Erre che è quello che sa cose sui fumetti, che è la storia da cui parte di Ragnarok arriva, ed è una storia pesantissima e cruda, che nulla ha a che vedere con sta roba con lo zio del tuono. Non mi darò mai pace.
Prima di arrivare a Ragnarok, però, c'è altro di cui parlare.
Che l'Avengers numero uno sia ancora uno dei miei preferiti è fuori discussione. Ho visto però per la prima volta Age of Ultron, che non solo conferma quanto Tony sia un povero deficiente, ma che conferma anche che se un Avengers lo gira Joss Whedon si vede, e a me piace. Devo ammettere a questo punto una generica indifferenza per il personaggio di Thor, anche se penso sia sotto gli occhi di tutti che Chris Hemsworth è nato per fare commedia. Ci prova a fare l'attore drammatico ogni tanto, e a me non dispiace, ma quanto mi piace quando fa il pirlone, lo adoro. E in fondo sono una ragazza basic, se in un film c'è Tom Hiddleston io lo guardo. Quindi i film di Thor danno comunque un significativo contributo alla società.
La fase due è quella che segna la comparsa dei Guardiani della galassia. I loro film sono i preferiti di Erre, per me hanno un principale difetto: hanno aperto la strada all'idiozia. Lo so che sono antipatica quando dico così, ma non mi piacciono quasi mai le cose che vogliono far ridere (vedi opinione su Ragnarok) e sebbene trovi che i loro film siano, effettivamente, divertentissimi, hanno avuto un effetto devastante su quello che è venuto dopo, instupidendo tutto quanto.
Io, che bravamo una back story violentissima su Vedova Nera, per esempio, mi sono ritrovata Ant Man. E qui voglio chiarire una cosa: a me sto film con le formiche stupidissimo ha fatto più ridere dei Guardiani e googlandolo ho capito perché: l'ha scritto Edgar Wright. E sulla Redrumia Wright è venerato in ogni modo, ogni luogo, ogni lago. Però mi stanco velocemente delle cose che fanno ridere, e in un universo così vasto avrei voluto anche altro.
La comicità che piace a me, perché mi fa tenerezza e mi ci affeziono alla velocità della luce, è quella di Spiderman. Questo post è forse una lettera d'amore a Tom Holland? Può darsi. Gli voglio bene come se lo conoscessi a sto pischello, mi piace tantissimo.
Potrebbe anche essere una lettera d'amore alla faccia strabiliante di Benedict Cumberbatch. Dottor Strange è una di quelle persone che risveglia in me gli stessi istinti di Tony Stark, perché si apre agli altri e a quello che non conosce alla prima occasione di bisogno e la me infantile lo avrebbe lasciato a marcire nelle stradine polverose dell'estremo oriente e tanti cari saluti.
A questo punto però, nella mia mente che evidentemente ancora non conosce bene certi processi, iniziano a sorgere delle domande. Principalmente sulle scelte: come viene scelto a chi assegnare una storia intera? Che l'endgame fosse piuttosto chiaro da subito è evidente, col tesseract che fa la sua comparsa insieme a Cap, ed è chiaro a tutti il lavoraccio di collage con Capitan Marvel che hanno fatto in Endgame. Ma come hanno scelto a chi dedicare film singoli? Come si è deciso di inserire nuove facce quando alcune di quelle vecchie erano state trattate a pezze in faccia? Perché Capitan Marvel non è arrivata prima? Perché nessun approfondimento su Vedova Nera o Scarlett Witch che, lo ricordo, ha un potere della madonna? Su queste si poteva fare un lavorone, mica solo la scenetta con le donne che si spostano tutte insieme durante la battaglia di Endgame. Carol Denvers la vediamo ad una certa che, mentre vola, prende un aereo e lo lancia via come se stesse buttando una cicca nel cestino della spazzatura, ma diamo pure tre film al miliardario armaiolo e delle belle tutine di latex a loro, che tanto è questo che ci interessa, no?
Poi, beh, c'è Black Panther. Ho sempre palesato il mio odio per lui dal momento in cui ho visto il suo film, e rivedendoli tutti insieme la questione si è rafforzata. Dunque, alle donne fenomenali poteri cosmici inesplorati, ai neri il contentino di un film (orrendo ma acclamatissimo, perché se lo dicono da soli che sono stati bravi a coinvolgere tutte le minoranze!) tutto per loro e per il resto ruoli secondari irrilevanti. Non lo so se funziona così eh raga. T'Challa è un insostenibile sovranista, relegato nel suo Wakanda che è il più meglio e chissenefrega se nel resto del mondo succede l'inferno. Lui interviene solo per tutelare i cazzi suoi e vendicare suo padre e allora guarda se questo è il tuo intervento restatene pure nel tuo, a posto così. Pagliaccio fino alla fine, fino alla battaglia di Endgame. 
Di sicuro tanti bambini hanno avuto finalmente la rappresentazione che meritavano e tante bambine hanno avuto in Carol, o Natasha, quello che prima mancava, ma la strada da fare è ancora taaaaanta.
Dopo di lui, però, c'è stato Infinity War, che è stato un po' una svolta. Il primo film MCU a finire male. Malissimo. Il primo film in cui i supereroi perdono. Non ce lo aspettavamo, siamo rimasti tutti un po' di sasso, la sala era ammutolita. Certo è che se proprio voglio fare la polemichella (e quando mai mi tiro indietro) si è presa una bella strada paracula: muore metà dell'umanità, ma non i 4 avengers originali. Forse in fondo non poteva che essere così, non potevano che essere lasciati loro 4 a fare i conti con quello che era successo.
Quindi gli Avengers perdono, e a noi resta il sequel di Ant Man. Io, ormai indispettita dalle scelte aziendali, vado su wikipedia e mi leggo un paio di cose. Kevin Feige aveva pensato il progetto Marvel con una schedule precisa: ogni anno un film su un nuovo eroe e uno su un vecchio nome. Appurato che la scelta gli è scappata di mano più o meno al quarto film, ma questo non risponde alle mie domande. Potrei andare a cercarmi interviste e notizie, ma per un po' voglio un detox dai tizi con le tutine.
Infine, ieri sera abbiamo rivisto Avengers: Endgame. 
Lo dobbiamo ammettere, dai: è un pasticciaccio. Non mi piace quasi niente in termini, passatemelo, 'oggettivi'. Non mi piace come è scritto, non mi piace come è montato. La faccenda Capitan Marvel me la sono proprio presa sul personale da tanto che mi è stata antipatica.
Però avrebbe potuto essere tranquillamente l'ultimo film, perché è un bel raccoglitore che strizza l'occhio a tutto quello che è stato e che col tempo il mondo ha amato, perché lo sa benissimo di fare il polpettonone epico ma lo fa bene. Gioca con l'emotività il giusto, conclude l'arco di Tony e di Cap nell'unico modo possibile (almeno per i film, so che per i fumetti il discorso è ben più ampio), fa sorridere e tutto sommato gli si vuol bene.

Lo so che sembra che non mi sia piaciuto niente, ma non è così: l'universo cinematografico Marvel è intrattenimento puro, una grossa famigliona di tutine a cui ci si affeziona facilmente e che avrebbe ancora più da dire di quanto non faccia già.
Il mio giudizio è solo falsato dal fatto che il più bel cinecomic di sempre lo ha fatto il regista della mia vita, e contro Hellboy non c'è universo cinematografico che regga.



Disclaimer

La cameretta non rappresenta testata giornalistica in quanto viene aggiornata senza nessuna periodicità. La padrona di casa non è responsabile di quanto pubblicato dai lettori nei commenti ma si impegna a cancellare tutti i commenti che verranno ritenuti offensivi o lesivi dell'immagine di terzi. (spam e commenti di natura razzista o omofoba) Tutte le immagini presenti nel blog provengono dal Web, sono quindi considerate pubblico dominio, ma se una o più delle immagini fossero legate a diritti d'autore, contattatemi e provvederò a rimuoverle, anche se sono molto carine.

Twitter

Facebook