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mercoledì 7 gennaio 2015

Shaun of the dead

11:28
(2004, Edgar Wright)

Vi spiego cosa è successo.
Avevo deciso di guardare Il cameraman e l'assassino. 
L'avevo anche iniziato.

Ma sono malaticcia, disgustosamente malaticcia.
E siccome la mia testa al momento mi pare una gonfia ed informe massa vuota, a mezzoretta dall'inizio del film mi sono accorta che lo stavo vedendo ma non lo stavo guardando.
Ho quindi deciso di spostarmi su qualcosa di decisamente più leggero, perchè continuo a tossire e mi perdo metà delle battute, mi secca poi arrivare alla fine e scoprire di non avere capito niente.

Ecco perché Shaun of the dead.


Shaun è un grandissimo sfigato. Di quelli che vengono perculati anche dai ragazzini, per intenderci. Vive con l'amico di sempre Ed, e con un altro tizio poco importante bravo solo a rompere le scatole. Ha una storia travagliata con Liz e un lavoro in un negozio di elettronica.
Niente di elettrizzante, sembrerebbe, fino a che scoppia un'epidemia zombie.
E Shaun non se ne accorge.

Cammina per la strada, va nel negozietto di sempre a comprare le cose di sempre, e non si accorge, tanto vive nel suo pianeta sulle nuvole, che intorno a lui ci stanno chiazze di sangue e morti viventi. Se ne accorge quando la situazione è un attimino degenerata, ed elabora un piano per portare in salvo se stesso e i suoi cari. Lo stesso piano che potrebbe elaborare uno qualsiasi di noi in una situazione di pericolo: accertarsi che le persone a cui teniamo stiano bene e cerchiamo di rifugiarci in quello che abbiamo sempre considerato un luogo sicuro: il pub.


Shaun of the dead è uno di quei film curativi.
Giornata storta? Shaun of the dead.
Umore nero? Shaun of the dead.
Influenza e testa pesante come una palla da bowling?  Shaun of the dead.

Perchè è leggero, sì, ma mica troppo. Un paio di scenettine splatter potrebbero infastidire i neofiti.
Perché fa ridere di gusto senza essere affatto idiota. E' un film inglese, mica italiano.
Perché i personaggi siamo noi. Goffi, imbranati, divertenti, orgogliosi, innamorati, pigri, storditi, arrabbiati e poi improvvisamente non più, improvvisatori, litigiosi.
Li amo tutti, dal primo all'ultimo, per il loro essere così perfettamente umani.
Amo che Shaun sia uno sfigato e basta, non di quelli che alla fine si rivelano grandi eroi salvatori del mondo, il suo piano fa schifo e funziona quasi per miracolo. Amo che Ed rappresenti perfettamente la spalla divertente, non sia mai invadente del personaggio principale ma che lo accompagni degnamente fino a fine pellicola. E amo tutti gli altri, degna cornice di una coppia che non si dimentica facilmente.


E amo anche quel quasi happy ending, che scalda il cuore e fa sorridere, un'altra volta.
Anche se la prima volta che l'ho visto ammetto di avere temuto il finale alla Romero e già stavo per piangere.


mercoledì 3 settembre 2014

La casa dei 1000 corpi

08:35
(2003, Rob Zombie)


Io e Rob ci siamo incontrati per la prima volta qualche anno fa.
E' stato un incontro fugace, quasi di nascosto, in seguito al quale mi ero ripromessa che con questo signore non ci avrei più voluto avere a che fare.
Il film si chiamava Halloween - The Beginning e non mi era piaciuto.
Non mi ero nemmeno preoccupata di informarmi se il tizio avesse fatto altri film.

Poi arrivo sulla blogosfera ed è tutto un elogiare un film chiamato La  casa del diavolo e pare proprio che fosse di 'sto Zombie.
Eh va beh, sono passati anni da quel vecchio Halloween, magari poi nemmeno me lo ricordo così bene, diamogli una chance.
Certo, dovevo partire dal primo film, che non c'entra con case del demonio ma con mille corpi.
Che, ve lo dico subito, non credo siano proprio proprio mille, ma di sicuro di cadaveri se ne vedono un po'.


Protagonisti de La casa dei 1000 corpi sono 4 ragazzi, impegnati in un road trip per scrivere un libro che parli dei locali sconosciuti della provincia. Si ritrovano da un benzinaio, che li porta a visitare un museo 'Of mosters and madmen' in cui vedono e sentono le storie di alcuni famosi serial killer, tra cui sentono parlare del Dottor Satana, chirurgo folle che è stato impiccato ad una pianta poco distante da quel benzinaio.
Gli amici decidono di visitarla, e sulla strada per raggiungerlo incontrano un'autostoppista che si rivelerà salvifica quando rimarranno appiedati causa ruota bucata.
Salvifica, sì....

Tra un disastro e l'altro i ragazzi arrivano a casa di questa pazza squilibrata che si sono tirati in macchina. Qui facciamo la lieta conoscenza di una famiglia di folli: mamma che pare uscita da True Blood, fratello (immagino, qui non sono chiari i rapporti che legano le persone) uno bruciacchiato, uno sosia ancora più cattivo di Lucius e una va beh è la squiibrata autostoppista di cui sopra.
E' interessante ci sia fatta fare la conoscenza di ogni singolo elemento della famiglia prima dell'inizio della carneficina, almeno sappiamo con chi abbiamo a che fare.


E sapete con chi abbiamo a che fare?
Con una banda completamente fuori di testa di cazzoni simpaticissimi.
Mi dispiace, io stavolta tenevo per loro.
Ne ho visti di villain che mi sono piaciuti, ma questi, signori, vincono il premio Tamarreide on screen.
Ritira il premio: Sheri Moon.
Io ho iniziato più o meno a metà film a sospettare che la signora Zombie qualche problemino di equilibrio mentale ce lo avesse davvero. E' sorprendente. Assolutamente detestabile, da prendere a sganassoni in faccia dall'inizio alla fine, ma quanto è stata brava! Credo che cercherò il film anche in lingua, per vedere se la sua voce è irritante quanto quella della doppiatrice italiana.
Bellissimi personaggi anche gli altri appartenenti alla famiglia Firefly.
La mamma, precursore della moda delle milf, fa la panterona e il risultato è quanto di più goffo e assurdo mai visto.
Lucius, (che non si chiama così ma tanto qui non stiamo a notare le sottigliezze) crudelissimo e malatissimo fratellone che trasforma le sue vittime in corpi ibridi tipo l'uomo pesce, un sirenetto meno mainstream e più inquietante, con sta chioma che ha chiaramente trovato il segreto del perfetto swissh.
Da non dimenticare poi il fratello quello ustionato, che la mamma descrive come perfetto playboy suscitando la mia convulsa ilarità e che si rivela poi un tenerone (o un pirlone?) che lascia scappare la sua vittima.
Ma più di tutti, il mio cuore è stato catturato da quel personaggio deficiente di Capitan Spaulding, con tanti cari saluti ad American Horror Story e al maggiordomo.
Guardate che è un figo da non sottovalutare, eh. Temo sia quello che più di tutti ha risentito di un doppiaggio impietoso che lo ha reso quasi una macchietta da cartone animato, ma in fondo è questo suo aspetto così forzato ad essermi piaciuto tanto.

Certo, con dei cattivi così interessanti e carismatici nel loro essere dei folli sconsiderati e marcissimi, le quattro vittime ne risentono molto dal punto di vista dell'approfondimento, cosa che comunque si rivela un problema minore dal momento che è ovvio dal primo istante la fine che faranno.
Se poi proprio vogliamo elencare altri difetti, direi che La casa dei 1000 corpi è un Crispy McBacon con i clichè al posto della pancetta.
Quattro ragazzotti in viaggio, raccolgono un autostoppista, poi restano a piedi, poi addio e tanti saluti al creatore.

Ma sono forse difetti rilevanti a fronte di un divertimento così sguaiato?
Di fronte a un ragazzo che viene trasformato in sirenetta?
Di fronte a una caverna con le pareti di ossa?
Di fronte a un benzinaio truccato da CLOWN?

                                             

E in fondo Zombie non è affatto uno sprovveduto, come ha dimostrato nella scelta di musica eccezionale davvero (sì, sto facendo l'occhiolino alla scena dei poliziotti che trovano il luogo in cui stanno i cadaveri) e nel proporci salti temporali occasionali, in cui sfoggia tutta la sua conoscenza dei filtri di Instagram.

E va bene, Morto Vivente, ti sei guadagnato la terza possibilità, e a giudicare da quello che leggo in giro so già che ti guadagnerai la quarta, la quinta e così via.
Mi pare che tu e la Sheri siate una bella coppia.
Due squilibrati.



lunedì 21 ottobre 2013

5+1 buoni motivi per cui tutti quanti dovete scaricare Muze

12:42



1. La versione base è gratis. Ragazzi, c'è crisi. Poi, chiaramente, una volta che l'avrete scaricata avrete voglia di scaricare subito anche la versione Premium, ma questo è irrilevante.

2. Vi siete mai trovati in un triste e angoscioso pomeriggio di pioggia? Come si prospetta quello di oggi, per dire. Pensate: 'Oh, io mi guarderei un bel film.' Eh. Ma quale? Personalmente, ho una lista di 270 film, pellicola più pellicola meno. La probabilità di sceglierne uno che non mi piaccia è altissima, statisticamente. E quando vedo un film che non mi piace, ormai lo sapete bene, mi arrabbio TANTO. E allora, TAC, Muze mi indirizza verso la retta via. Perchè, per chi non lo sapesse ancora, Muze sceglie i film in base alle TUE valutazioni, ai tuoi gusti. Una bravissima amica che ti dice 'Dai, guarda che The Apparition ti farà schifo, non guardarlo. Guarda piuttosto The Descent che secondo me è più nel tuo stile.' Se poi non la ascolti sono cavoli tuoi, ma lei ti avvisa, capito? Trattasi si un'app dall'utilità disarmante.

3. Altra situazione: sabato sera, siete con la vostra solita combriccola nel vostro solito bar.
La conversazione scema un po', e vi ritrovate a scambiarvi sguardi imbarazzati. Muze è anche risolvi serata. Aprite l'app e lanciate la gara dei film. Leggete i titoli a voce alta, tenete i punti e chi conosce meno film paga da bere, tiè.

4. Muze c'ha la cultura. Capace che vi sfodera certi titoli da impallidire, eh. Credete di conoscere tutti i film a ritroso nel tempo fino al 1272? Niente, lei ne sa sempre uno più di voi, abbassate la cresta.

5. Muze rende comiche le litigate cinematografiche. Esempio: '5 stelle a Star Wars? Ma ti sei fumato il tè verde?' 'Come OSI dare solo mezza stella a Shining, avanzo di pirla che non sei altro?'. Non sembra ma in fondo è molto, molto divertente.

Punto extra. Il creatore è una persona molto gentile. E le persone gentili vanno sostenute nei loro progetti. Se fosse stato un cafone l'app l'avrei cancellata. E invece no.

Vi ho convinto? Muze la trovate QUI. Di corsa, scaricate come se non ci fosse un domani.

domenica 28 luglio 2013

Maripensiero: Come ci si diverte da queste parti

11:00
Mi sono resa conto che in una sessantina di post vi ho parlato di cosa mi fa paura, di cosa mi angoscia, di cosa non mi piace, ma mai di cosa mi fa ridere di gusto. Intendo quelle risate per cui ti devi tenere la pancia perché se no ti fa male lo stomaco. Quindi, ecco una carrellata delle scene che mi hanno mozzato il fiato, ma stavolta dal ridere e non dallo spavento.

Sicuramente, non ci saranno tutte, perché più pensi ad una cosa meno ti viene in mente.
Noterete che mi divertono le parolacce e le botte da orbi.
Sono curiosa di sentire le vostre scene cult!

Buon divertimento!

 (The Avengers, 2012)



(Il compagno Don Camillo, 1965)


(Blues Brothers, 1980. Qui potrei linkarvi direttamente tutto il film, perché niente al mondo mi ha mai fatto ridere tanto!)





(Benvenuti a Zombieland, 2009)



(Frankenstein Junior, 1974. Stesso discorso dei Blues Brothers.)



(Le Comiche, 1990)



(Tre uomini e una gamba, 1997)



(Una notte da leoni, 2009)



(Signori, il delitto è servito, 1985)



Grande assente L'armata delle tenebre, che dovrei prima riguardare.
Adesso voglio sapere cosa fa ridere voi!

Con questo post, MRR va in ferie, ci risentiamo tra una decina di giorni!
 
 
 
 
 
 
 

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