venerdì 10 settembre 2021

Le ultime due live e buoni propositi settembrini

13:57

Sono tornata dalle ferie. 

Mi prendo un attimo per assimilare questa triste consapevolezza. 


Non solo sono tornata dalle ferie, è anche settembre, la qual cosa mi distrugge perché prima di tutto rappresenta la fine della sola stagione che valga la pena di essere vissuta, ovvero l'💚estate💚, e poi anche perché di solito settembre è il mese in cui si cade nella trappola dei buoni propositi. I miei sono uguali più o meno da quindici anni: risparmiare, perdere peso, prendermi cura di me stessa, essere più gentile con le persone, essere più produttiva...


Quest anno cercherò di essere un pochino più gentile almeno con me stessa per evitare di soffocare nelle mie stesse aspettative come faccio sempre, ma almeno per la Redrumia e tutto il RedrumiaVerse ho dei progetti. 

Prima di tutto entro fine settembre devo finire il libro numero 4. L'ho trascurato tanto, è ora di spolverarlo e gettarlo tra le infernali fiamme che rispondono al nome di Jeff Bezos. Dopo di lui mi prenderò una pausa dalla scrittura, perché scrivo solo quando mi arriva un'idea, e non me ne arriva una da mesi. Aspetterò la prossima senza forzarla, e nel frattempo mi dedico ad altro.

"Altro" significa un progetto in partenza ad ottobre. Ci aggiorniamo presto su questo, non vedo l'ora. E sì, il motivo per cui non me la sto facendo sotto è che non sarà un progetto per me sola e quindi sono tranquilla, siamo in buone mani.

In più prosegue il progetto delle live di Twitch. In fondo al post poi troverete le ultime due, che secondo me dovreste davvero guardare perché sono state divertentissime. Mi sta piacendo tanto, sogno di vederlo crescere perché mi diverte e trovo il confronto il modo migliore per parlare di cinema. Qui di fianco ci sono i link se voleste iscrivervi, per farmi realizzare finalmente il mio sogno di licenziarmi. Scherzo, mi limiterò a bere un prosecco per ogni nuovo iscritto dopo questo post. Volete regalare un'ubriacatura alla Redrumia? Iscrivetevi numerosi! (Scherzo ancora, basterebbero 3 iscritti, 4 per un'ubriacatura proprio intensa, non reggo più niente.)

Per quanto riguarda il blog: devo tornare a scrivere più spesso. La promessa che faccio a me stessa e al mio bloggettino è di provare a tornare con un post a settimana. Torneranno gli Horrornomicon, soprattutto, perché di film singoli ultimamente mi piace parlare su Instagram, nelle IGTV. Le guardate? Sono quei video in cui con la mia bella divisa del supermercato guido parlandovi di film. Mi aiuta molto perché se sto registrando non posso insultare gli altri automobilisti. 


Vediamo se a trattare me stessa con gentilezza riesco davvero, qualche proposito, a portarmelo a casa. Nel dubbio, continuo a comprare cancelleria e agende e post it per sembrare la persona organizzatissima che proprio non sono. 


Ma passiamo alle cose serie davvero: le ultime due live!


Promising Young Woman



Nocturne




mercoledì 25 agosto 2021

RedrumiaTwitch: Il Signore del Male

11:22
Giuro che poi arrivano anche i post normali, eh, sto solo imparando come gestire le cose in modo organizzato da brava personcina matura che aggiorna sempre l'agenda e le to do list come su Pinterest. 
Oggi, però, dobbiamo parlare del fatto che in soli due mesi di live sono riuscita a completare ("sono riuscita" come se avessi io un qualche merito a riguardo) la Trilogia dell'Apocalisse. Una soddisfazione e un senso di completezza degno della personcina matura che aggiorna l'agenda di cui sopra. 

Ormai pare evidente che siamo tutti uniti da un solo credo, una sola religione, un solo padreterno: John Carpenter, classe 1948, capello imponente, un certo discreto gusto musicale e una strafottenza ad oggi insuperata.

Insieme a Obsidian abbiamo parlato di come Egli sia riuscito a farci paura vera parlando di un satanasso chiuso in un cilindro di vetro (ma chiuso dall'interno) con le sembianze dello slime verde che i vostri bambini oggi replicano a casa seguendo i tutorial dei Me Contro Te. 

Buona visione!




lunedì 23 agosto 2021

RedrumiaTwitch: La Cosa

16:10

Con un ritardo che farebbe ridere se non facesse piangere, mi sono ricordata della promessa che avevo fatto a me stessa: condividere anche qui le live ogni volta che escono su Youtube!

Ci ho messo 10 giorni per tenerlo a mente, ma ci siamo. Qui sotto trovate la live di giovedì 12 luglio, insieme a Cassidy de La Bara Volante per parlare del film quello lì grosso gigante immenso di Carpenter.


Buona visione!




giovedì 12 agosto 2021

Il post in cui trovate tutte le live pubblicate finora!

09:00

 Non sono molto brava a vendermi, questo ormai era chiaro. 

Una cosa che non avevo mai pensato di fare, però, e che invece da oggi farò tutte le settimane religiosamente, è condividere anche sul bloggettino mio adorato le live che, in base al volere dell'ospite, saranno pubblicate su Youtube.


Quindi, qui di seguito, le chiacchierate che ci sono state finora. Grazie ancora a tutte le persone che hanno accettato di partecipare!



IT CAP. 1 E CAP. 2 CON MARTINA


IL SEME DELLA FOLLIA CON MICHELE


HEREDITARY CON INSIDE JOKE PODCAST


IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI CON SAURO


SUSPIRIA CON ALFONSO


A CLASSIC HORROR STORY CON LUCA


MIDSOMMAR CON KARA




Spero piaceranno a voi anche solo la metà di quanto è piaciuto a me farle. Giuro che da questa settimana sarò più regolare nel condividerle anche qua. Come ogni volta che parlo del canale Twitch, ricordo a chiunque legga che ogni ospite è benvenuto, e che se vi facesse piacere partecipare a queste chiacchiere informalissime e un po' caciarone come la streamer io non solo ne sarei felice, ma anche molto onorata! 

Stasera parliamo de La Cosa, non so se mi spiego. Il link è qui di fianco!

martedì 10 agosto 2021

Notte Horror 2021: Re-Animator

23:00

 Passano gli anni nella blogosfera, qualcuno smette, qualcuno si prende una pausa, qualcuno passa ad altre piattaforme, qualcuno rimane. Una cosa, però, è incrollabile, una certezza granitica che ci ricorda che una sola cosa unisce e unirà per sempre gli animi dei cavalieri jedi che popolano l'internet: la Notte Horror. 

È arrivato il mio turno anche quest'anno, e come al solito in fondo al post troverete il bannerone con le altre partecipazioni. Io quest'anno mi sono buttata su Stuart Gordon, personaggio che su questo blog abbiamo sempre trattato troppo poco, ma che mi sembrava giusto omaggiare dato che lo scorso anno ci ha salutati.




Quest'anno più Lovecraftiana del solito, pare, perché la storia del film è tratta dal racconto del Nostro. Herbert West è un talentuoso studente di medicina che sta lavorando su modi per riportare in vita i defunti. Quando arriva alla Miskatonic University prende una stanza nella casa di un collega del college, Dan. Quando Dan e Megan, la sua fidanzata, scoprono di cosa si occupa Herbert, le cose non si mettono bene.


Quest'anno mi sono sottoposta a visioni (non fraintendetemi, amatissime) seriose, impegnative, piene di messaggi sociali, lente. Ormai è chiaro che quello è il cinema che preferisco. Però uno Stuart Gordon me lo meritavo. Re-Animator è un film che rientra con tutte le scarpe nel luogo comune (felicissimo) sul cinema degli anni '80. Sporco, pieno di frattaglie, scene ripugnanti, occhi spappolati, viscere mangiucchiate, morti viventi, donne nude. 


Il film si apre con un primo tentativo di Herbert di far fruttare le sue ricerche: il suo primo professore è mancato e lui può riportarlo in vita. Non funziona benissimo, per usare un eufemismo, e il nostro viene spedito nella mitologica università creata da HP. Ci mettiamo molto poco ad inquadrare che tipo sia West, splendidamente interpretato da Jeffrey Combs: una persona sicuramente brillante, ma altrettanto arrogante, così sicuro di sé da rendersi insostenibile. Ignora qualsiasi norma base di comportamento civile, si pone così al di sopra di chiunque altro da essere persino poco furbo e finisce per inimicarsi quello che sarà il suo professore. Si prende spazi nel mondo che non sono ancora suoi, impone la sua presenza anche laddove non è desiderata, si arroga il diritto di comprare le persone con il denaro per avere quello che gli serve. Di lui non sappiamo altro: non ha una vita al di fuori di quella da ricercatore, non ha amici, non ha relazioni: la sua vita è completamente spesa per il suo obiettivo. 

Tale e tanta è la sua motivazione da riuscire a coinvolgere anche Dan, il suo nuovo coinquilino. Dan, al contrario, è una persona molto equilibrata: studente brillante, con relazioni sane, una vita che vada oltre la scuola ma che ha comunque chiari i suoi obiettivi. Ed è proprio sul suo essere, in effetti, un ottimo studente che fa leva Herbert per attirare il suo interesse. Dan non è uno scienziato pazzo, ma l'enormità delle scoperte del suo nuovo collega non può che intrigarlo. E così la scienza finisce per divorare anche lui e la sua lucidità. Per tutto il film Barbara Crampton (la regina delle scream queens? la regina.), che interpreta Megan, sta col ditino alzato cercando di mettere in evidenza giusto quelle due problematicità che si sollevano quando le persone non hanno guardato né letto Pet Sematary, ma loro niente, inesorabili. Il film almeno la Crampton l'ha lanciata nell'unico olimpo che conta, quello dell'orrore, però in questo film la sua Megan è sottoposta ad ogni genere di cattiveria: non viene presa sul serio, viene sottovalutata, è oggetto di attenzioni indesiderate, viene violentata, muore piuttosto male. Niente di nuovo all'orizzonte, insomma. Ma se non altro lei è l'unica che ha sentito la puzza di qualcosa di marcio provenire da Herbert immediatamente.


Poi, insomma, accade l'inevitabile: la situazione sfugge di mano. Se già con la rianimazione del gatto un po' di sangue lo avevamo visto, il film scivola verso l'atteso finale: il mare di sangue. Ci si arriva con un ritmo perfetto, in un film rapido ed entusiasmante, che sa non scivolare nell'eccesso e che sapeva esattamente che cosa il suo pubblico voleva. E che è stato così gentile da servirglielo su un piatto d'argento. 


Più di 35 anni dopo, Re-Animator si fa ancora volere così bene. Gordon ha preso del materiale di partenza che sta nella storia, per poi farci tutto quello che gli pareva. Siamo lontani dal modo in cui Carpenter ha omaggiato il Maestro una decina di anni dopo, per intenti e modalità, e va bene così. La serie B ce la meritiamo. 




mercoledì 4 agosto 2021

Quattro horror al femminile

11:08
Luglio mese bello intenso per le visioni. Non solo le cose che ho riguardato con piacere per le live di Twitch (grazie ad ospiti che hanno scelto titoloni), ma anche le nuove uscite Netflix, e infine le cose che mi sono scelta da sola. 
Siccome sono stata molto poco brava con la Redrumia in questi mesi, è ora di riprendere a scriverci su in un modo sensato, più spesso, trattandola come merita. 
Oggi, quindi, parliamo di quattro Signori Film tutti al femminile.



Ho guardato Revenge dopo avere visto A classic horror story, per Matilda Lutz. Direi che ormai possiamo ufficializzarlo: è la scream queen nostrana. Questo è un rape revenge piuttosto classico nella struttura (donna violentata che gli stupratori credono morta ma che invece non solo non lo è ma è pure incazzata nera) ma con tanti elementi di grande interesse. 
Per cominciare la protagonista ci è ritratta in modo molto frivolo: è l'amante di un milionario, i suoi outfit e le sue scelte in quanto ad accessori sono molto pop e ingombranti, è una donna che ama divertirsi e sedurre. Di lei non sappiamo nulla di altro, perché il film è molto silenzioso, non perde tempo nel raccontarci background tutto sommato molto poco utili alla vicenda. Quando le succede qualcosa di tremendo, però, tira fuori tutta una serie di grandi risorse, ed è perfettamente in grado di vendicarsi da sola. L'altro elemento interessante sta qua: Jen non si vendica solo perché ha subito una violenza e un tentato omicidio. Questo è un film di caccia, perché gli uomini sono intenzionati a farla fuori sul serio, per risparmiarsi anni di galera, e lei di morire non ne ha proprio voglia, quindi ammazza principalmente per sopravvivere. Un bel film di avventura, in mezzo ad un ambiente ostile, con il peyote, i fucili, un look alla Lara Croft che stava nascosto sotto il crop top rosa e una goduriosissima vendetta ai danni dei ripugnanti viscidi che si sono sentiti legittimati nella loro violenza solo in virtù della libertà della loro vittima. Bel film.




Horror indonesiano di grande impatto sulla vicenda di due amiche che partono verso un piccolo villaggio lontano dalla società per conoscere le origini di una delle due. 
Impetigore mi ha colpito perché è lontano anni luce dalle visioni a cui sono solita, eppure è uno dei film che più di recente mi ha colpito per la grande normalità dei dialoghi. Le due amiche hanno un rapporto molto tenero e sincero, e le loro conversazioni sono incredibilmente lontane dalla forzatura che spesso si trova nella scrittura cinematografica. Sono simpatiche, si divertono, si vogliono genuinamente bene, e sono nella cacca fino al collo, perché Impetigore è tutto sommato il canonico film con i bifolchi, in cui due creature di città si allontanano dal suolo conosciuto e tu spettatore tremi già perché sai quanto male può finire. 
Componente molto interessante è quindi quella del folklore locale, della superstizione, delle leggende, delle maledizioni, che è sempre un tema che mi piace vedere e che anche qui, inserito in un contesto che percepivo come così distante, è la prova che davvero tutto il mondo è paese. Notevolissimo il finale da brividini freddi.




Ancora rape and revenge perché sto preparando un Horrornomicon sul tema, sempre perché non mi voglio poi così bene. American Mary è il debutto delle Soska Sisters, e che debutto. La talentuosa aspirate chirurga Mary viene violentata dai borghesissimi pulitissimi professionalissimi medici che la stanno formando. Peccato che la nostra, ormai vicina ad ambienti apparentemente loschi e poco raccomandabili, abbia già tutti gli strumenti per vendicarsi a dovere. Mary è fredda e lucida come i bisturi che tiene in mano, e ci regala un rape revenge con un twist in più: la violenza che subisce non le fa solo venire voglia di vendicarsi, ma le rivoluziona la vita. Il percorso che si era scelta e per cui si era tanto sacrificata si è rivelato infido e pieno di traditori, e le si apre tutta una nuova strada, fatta di personaggi indimenticabili che sono ritratti sempre senza giudizio. Ci sono donne e uomini del mondo della body modification che sia le registe sia la protagonista incontrano senza che venga posato su loro alcun tipo di sguardo giudicante. In queste persone Mary trova sostegno, aiuto, affetto. La famiglia lontana da casa. Un film notevolissimo, che non eccede mai nell'estremo ma che tiene insieme tutte le sue componenti con grande maestria. Ed è un debutto! Che filmone.




Territorio completamente diverso quello di Saint Maud. La storia, che ormai conoscerete tutti perché di lui si è fatto un gran parlare quest'anno, è quella di una giovane donna che si occupa di assistenza domiciliare e che si trova ad occuparsi di una paziente terminale dalla vita spericolata. Spericolata almeno secondo gli standard di Maud, fervente cattolica che, a differenza di Mary del film di prima, non si fa alcun problema nel giudicare le scelte altrui. Lo fa anzi con una veemenza che fa sospettare che in lei ci sia qualcosa che non va. Il film è di un'eleganza senza pari, sceglie di non dare risposte nette e solo di raccontare la discesa verso la perdita di sé senza chiedersi che cosa la causi. Maud potrebbe avere problemi di salute mentale, potrebbe essere posseduta da un demonio o dal dio che tanto venera, o essere solo esagerata nella sua fede. Di sicuro sembra non avere alcun contatto con la realtà, e la perdita di questo contatto, appunto, ci è mostrata in un film lento ma non per questo meno sinistro, che non usa facilonerie che spaventerebbero di più ma toglierebbero forse fascino. La perdita di aggancio al mondo di Maud sta negli sguardi persi, nelle parole pronunciate troppo lentamente, nei gesti ripetitivi e frettolosi, nel mondo normale che le si muove intorno e che lei non riesce ad artigliare, nella sua vocina acuta e nei suoi abiti frugali, nel suo costante punirsi. Su di me, che sono così inquietata dal cattolicesimo, ha fatto grande presa, ma è a prescindere dalla mia sensibilità, un film notevolissimo. 


Che bel mese, questo luglio. Come sempre l'estate e l'horror vanno a braccetto come una coppia di anziani maritati, e infatti io sono innamorata di entrambi, come quando vedo la suddetta coppia di anziani in giro e mi viene da piangere.

venerdì 23 luglio 2021

La trilogia di Fear Street

11:57

 Con il neonato progetto Twitch faccio un pochino di fatica a vedere quanti film vorrei, perché sono solo all'inizio, devo organizzarmi e imparare a gestire le cose nuove. Quindi quando è uscito il primo capitolo di Fear Street, su Netflix, me lo stavo per far scappare. Sia sempre lodato Erre, che invece ha voluto vederlo, perché, e lo dico subito così non siete costretti a leggere tutta la pappardella che temo finirà per essere questo post, quella di Fear Street è la saga migliore degli ultimi anni.


Adesso elaboro con calma.



La saga è composta di tre film, ambientati in tre anni differenti: 1994, 1978, 1666. Ripercorre, partendo dal più recente e andando indietro nel tempo, la storia di Sarah Fier, una donna accusata di stregoneria che dopo la sua morte è entrata nella leggenda, diventando parte del folklore della cittadina di Shadyside. A Shadyside le cose da allora non vanno molto bene: i cittadini hanno vite complesse e piene di problemi, e ogni tanto qualcuno impazzisce e commette delle stragi. Dare la colpa all'influenza di Sarah è fin troppo facile. Deena e i suoi amici sono solo gli ultimi ad essere toccati dalla maledizione della strega, e non hanno nessuna intenzione di lasciarla vincere.


Si parte in questo viaggio a Shadyside nel 1994. Laddove gli anni scorsi sono stati per il mondo dell'intrattenimento un viaggio nella malinconia degli anni '80, ultimamente abbiamo scelto di tornare al decennio successivo, e finalmente l'ondata nostalgica tocca anche me, che nel '90 ci sono nata. Il primo film non è solo una bella passeggiata nel viale dei ricordi, però. Il primo film prende Scream e fa, 30 anni dopo, la stessa cosa: riprende in mano le carte di un genere intero e le rimescola, dà loro nuova luce, partendo proprio dal film che queste stesse carte le aveva rivoluzionate nel '96. Non si tratta solo di un omaggio ad un film tanto amato, ma è anche questo. Di Scream c'è tutta la struttura - persino elementi come la telefonata all'attrice più famosa che muore subito dopo o il personaggio esperto che spiega agli altri come vanno le cose - ma soprattutto c'è la voglia di dare nuova sostanza, di rinvigorire qualcosa che nel mio cuore so non morirà mai, lo slasher. Il primo film attualizza, pur ambientando 30 anni fa, elementi che sono una costante e li approfondisce, li arricchisce di nuovi spunti e li rende fruibilissimi anche a chi di slasher non ne abbia mai visto uno prima. 

C'è sì l'assassino mascherato che uccide i giovani, ma viene arricchito dall'elemento della maledizione, la sua responsabilità viene "sollevata". Chi sta sotto la maschera perde completamente di importanza, il killer non è più al centro dell'attenzione. Allo stesso modo, la final girl è rivoluzionata: non c'è la candida ragazzina virginale che sopravvive tirando fuori doti che non sapeva di avere, ma c'è una giovane donna fortissima e determinata, che la vita ha preparato da sempre a questo momento. Ha genitori assenti e la responsabilità di un fratello minore, vive in grandi ristrettezze e ha il cuore spezzato. Soffre ma non si piange mai addosso, anzi: è incazzata nera. E il suo essere così indomabile la rende la sola persona in grado di esplorare per davvero la storia di Sarah Fier. L'ho già detto nella IgTv dedicata ai film ma lo ripeto qui: che gran nome questa strega.


Esplorare la storia significa dover andare indietro nel tempo, e infatti il secondo film ci accompagna nel '78, anno in cui si è tenuta un'altra delle tristemente note stragi di Shadyside. Questa volta siamo in Venerdì 13. Siamo nel campo estivo, con animatori adolescenti irresponsabili e un killer che li spaventa. Di nuovo, ci sono tutti gli elementi che conosciamo e amiamo, ma con un twist in più. Questa volta abbiamo un approfondimento dei personaggi notevole, che potevamo scordarci quando il centro della storia erano Jason e il suo fascino. Qui abbiamo relazioni che vengono raccontate, abbiamo personaggi che si prendono il tempo di parlare e confrontarsi, abbiamo il loro passato che incombe su di loro e li rende quello che sono, abbiamo la maledizione della cittadina che ha su ognuno di loro un'influenza diversa. Anche qui il killer è irrilevante, se non nella persona della strega. Chi compia effettivamente i delitti conta poco, se non nell'aspetto della relazione con gli altri personaggi. (Difficile dire qualcosa senza fare spoiler!) 

Anche questa volta vengono scardinati i pilastri della terra scrivendo una final girl tostissima, irrispettosa, dispettosa, vivace, ribelle. Vittima di bullismo furioso ma che non vi soccombe mai, realista, ben piazzata con i piedi al suolo e sempre attenta a quello che la circonda, la meravigliosa Ziggy è un personaggio indimenticabile. La vita l'ha messa alla prova continuamente, ma lei è sempre stata attenta al prossimo (Nurse Lane su tutti, per chi ha visto i film), di cuore genuino ma non ingenuo. Un personaggio che spezza i cuori. 

Ziggy sarà quella che aiuterà Deena a fare un passo in più verso Sarah, in questo percorso tutto al femminile in cui ognuna delle protagoniste è di grande potenza.


Sarah la conosciamo effettivamente solo nel terzo capitolo. Prima è una leggenda, l'uomo nero delle storie dei bambini di Shadyside. Il terzo film fa l'inevitabile: le rende giustizia. Ci allontaniamo dallo slasher per diventare un film storico, in cui i volti delle nostre protagoniste diventano quelli dei personaggi delle leggende che stanno ricostruendo (gran scelta). 

Non farò in alcun modo spoiler sul terzo film perché sarebbero spoiler sulla saga intera, ma la riabilitazione del personaggio di Sarah è non solo perfettamente coerente con tutto quello che è successo prima, ma in modo autonomo anche una grande storia, dolorosa, reale e molto forte.


La degna conclusione di una saga splendida, che chiude tutto quello che era stato aperto in modo esemplare. L'ultimo film è un tassello fondamentale, che mette tutto in una luce nuova. Le storie delle tre donne protagoniste sono forti e di grande impatto, ma non dimenticano mai di essere inserite in teen horror, che le rende quindi anche di grande intrattenimento. L'elemento gore c'è e fa sempre piacere, ci sono gli omicidi creativi, c'è la (presa in giro della) demonizzazione del sesso, c'è l'amicizia, l'amore, l'assenza degli adulti e ovviamente una fortissima componente queer, che non è un elemento narrativo (non ci sono coming out, non se ne dibatte mai se non con un personaggio marginale) se non nell'ultima parte della saga, che diventa un horror ma anche un dramma lesbico in costume. 


Non è facile salutare i personaggi di Fear Street, a cui si vuole così bene. Il teen horror, da qui, ha una faccia nuova e non vedo l'ora di vedere tutti i modi in cui la saga di Leigh Janiak influenzerà quello che deve ancora venire. Sarà un viaggio divertentissimo e sanguinolento.


Disclaimer

La cameretta non rappresenta testata giornalistica in quanto viene aggiornata senza nessuna periodicità. La padrona di casa non è responsabile di quanto pubblicato dai lettori nei commenti ma si impegna a cancellare tutti i commenti che verranno ritenuti offensivi o lesivi dell'immagine di terzi. (spam e commenti di natura razzista o omofoba) Tutte le immagini presenti nel blog provengono dal Web, sono quindi considerate pubblico dominio, ma se una o più delle immagini fossero legate a diritti d'autore, contattatemi e provvederò a rimuoverle, anche se sono molto carine.

Twitter

Facebook