B/W November: Psycho
Mari.
10:48
(1960, Alfred Hitchcock)
PIOVONO SU DI NOI SPOILER A CASCATA CHE PARE DI ESSERE A VEDERE LE NIAGARA FALLS
So che siete svegli e con ogni probabilità ci avrete fatto caso: amo i colori.
Mi piacciono la luminosità, gli abbinamenti improbabili e il rosso.
Ma, se ve lo state chiedendo, sì, sono una di quelle che si veste sempre di nero.
Da queste parti, quindi, ho sempre parlato di film a colori, con rariiiiiiiiiissime eccezioni, tipo questa.
Allora, mi sono detta che era giunto il momento di colmare una delle mie innumerevoli lacune.
Quindi, per un mese, solo film in bianco e nero.
E sì, proprio il mese in cui il mondo comincia a vestirsi di lucine colorate e ammmore natalizio.
Potevo iniziare da uno dei millemila capolavori in b/w esistenti, ma perché privarmi della gioia di mettermi alla presa con la recensione impossibile?
Siccome di fare una recensione vera e propria (come se poi io ne facessi) non se ne parla nemmeno perchè va bene essere incoscienti ma proprio stupidi no, per Psycho ho pensato una cosa diversa.
Quando si parla di film molto molto noti, si dà per scontato che tutti l'abbiano visto.
E invece.
Ho parlato con qualche persona di questo film, ed è un esperimento che vi invito a fare.
In pratica, parlando ho rivelato qualche dettaglio, e vi riporto le reazioni.
L'esperimento serve a dimostrare che ciò che spesso diamo per scontato non lo è. Che il cinema ancora non viene considerato 'arte' a tutti gli effetti.
Nomina a qualcuno i girasoli di Van Gogh e a tutti compare in mente il quadro.
Ma quanti hanno visto i capisaldi?
Dunque, ho aperto la conversazione con un banale 'Oggi ho riguardato Psycho, sai, il film. L'hai visto?'
Buona parte ha esordito con un 'Quale, quello di Hitchcock?'
Eh, quello li, sì.
Perchè se non tutti conoscono l'originale, figuriamoci quanti conoscono i sequel o addirittura il remake di Van Sant.
Però almeno conoscevano il regista, cosa che voi che leggete qui darete per scontata ma credetemi, non è così.
Altri, credo la maggior parte, hanno posto la domanda delle domande: Quello della doccia?
Eh si, sempre lui.
Onestamente?
La scena della doccia è geniale da tanti punti di vista che non è necessario stia qui a spiegare io.
Però, nel suo diventare così di culto, così celebre, ha oscurato tutto il resto del film.
E la gente, CREDETEMI che se ve lo dico un motivo c'è, crede di avere visto il film solo perché ha visto la scena della doccia. Che viene ormai utilizzata nei programmi, nei telefilm, nei film.
Docce ovunque. Docce per sempre.
[A proposito delle docce, vi invito a cercare il film su CB01, fonte di saggezza e gioia. Uno dei commentatori dice: 'Si ma si vede che non la pugnala per davvero, almeno prendi la mira'. Non aggiungerò commenti personali, perché rischierei la scomunica, lascio a voi il giudizio]
E niente, l'inizio è andato come immaginavo.
Chiaramente qualcuno l'ha anche visto il film, non annulliamo del tutto la fiducia nell'umanità.
Andando avanti ho raccontato un po' a mozziconi la trama, e nessuno ha sbarrato gli occhi per lo stupore.
Prevedibile anche questo, in fondo non parliamo della più innovativa e sconvolgente delle storie.
Per caso, poi, assolutamente involontariamente, mi sono lasciata sfuggire che la protagonista, o la presupposta tale, muore prima della metà del film.
'Cat, e come va avanti poi?'
Eh, indagano.
'E basta?'
E basta, sì.
'Ma che palle.'
Ma come che palle?
'Che palle.'
'Allora non è un horror, è un giallo.'
'E almeno lo scoprono l'assassino?'
Sì sì, lo sgamano abbastanza alla svelta.
'Allora è un cretino'
Ma no, non è un cretino, è una persona con problemi psichiatrici, volete che vi racconti la fine o no?
Niente, la maggior parte non ha colto che uccidere la nostra Marion a metà film sia stata una chicca geniale, non ce la fanno proprio. Lo vedono come uno spreco. Se il protagonista muore, poi cosa si fa?
Le ho sentite parlare così, alcune persone, anche quando è morta Peppa de 'Il Segreto'.
(No, non guardo Il Segreto, lo guardano nella casa di riposo dove lavoro.)
Ma arriviamo al finale.
M: 'Poi alla fine si scopre che l'assassino non era la mamma, perchè la mamma era morta da tempo uccisa proprio da Norman. L'assassino è lui che soffre di disturbo di personalità multipla, e ha preso la personalità della mamma con cui aveva un rapporto ossessivo, capito? Quindi Norman è Norman ma in realtà nella sua mente lui è la mamma!'
......
'Ma che casino.'
Mi hanno risposto così per davvero, eh.
E pensare che io, cagasotto come sono, ogni tanto quando vado a letto penso agli occhi di NOrman e me la faccio sotto, pensa che scema.
'Sempre con sta cosa delle personalità oh, non è il massimo, ne ho già visti che finiscono così'
Si ma questo ha cinquant'anni.
Voglio precisare, non parlo con degli sprovveduti, o almeno non solo. Ho parlato con persone che di cinema se ne interessano poco o niente, volutamente, per conoscere il vero effetto-Psycho su chi di Hitchcock se ne frega completamente.
Non voglio perdere completamente la fiducia nell'umanità, non ancora.
PIOVONO SU DI NOI SPOILER A CASCATA CHE PARE DI ESSERE A VEDERE LE NIAGARA FALLS
So che siete svegli e con ogni probabilità ci avrete fatto caso: amo i colori.
Mi piacciono la luminosità, gli abbinamenti improbabili e il rosso.
Ma, se ve lo state chiedendo, sì, sono una di quelle che si veste sempre di nero.
Da queste parti, quindi, ho sempre parlato di film a colori, con rariiiiiiiiiissime eccezioni, tipo questa.
Allora, mi sono detta che era giunto il momento di colmare una delle mie innumerevoli lacune.
Quindi, per un mese, solo film in bianco e nero.
E sì, proprio il mese in cui il mondo comincia a vestirsi di lucine colorate e ammmore natalizio.
Potevo iniziare da uno dei millemila capolavori in b/w esistenti, ma perché privarmi della gioia di mettermi alla presa con la recensione impossibile?
Siccome di fare una recensione vera e propria (come se poi io ne facessi) non se ne parla nemmeno perchè va bene essere incoscienti ma proprio stupidi no, per Psycho ho pensato una cosa diversa.
Quando si parla di film molto molto noti, si dà per scontato che tutti l'abbiano visto.
E invece.
Ho parlato con qualche persona di questo film, ed è un esperimento che vi invito a fare.
In pratica, parlando ho rivelato qualche dettaglio, e vi riporto le reazioni.
L'esperimento serve a dimostrare che ciò che spesso diamo per scontato non lo è. Che il cinema ancora non viene considerato 'arte' a tutti gli effetti.
Nomina a qualcuno i girasoli di Van Gogh e a tutti compare in mente il quadro.
Ma quanti hanno visto i capisaldi?
Dunque, ho aperto la conversazione con un banale 'Oggi ho riguardato Psycho, sai, il film. L'hai visto?'
Buona parte ha esordito con un 'Quale, quello di Hitchcock?'
Eh, quello li, sì.
Perchè se non tutti conoscono l'originale, figuriamoci quanti conoscono i sequel o addirittura il remake di Van Sant.
Però almeno conoscevano il regista, cosa che voi che leggete qui darete per scontata ma credetemi, non è così.
Altri, credo la maggior parte, hanno posto la domanda delle domande: Quello della doccia?
Eh si, sempre lui.
Onestamente?
La scena della doccia è geniale da tanti punti di vista che non è necessario stia qui a spiegare io.
Però, nel suo diventare così di culto, così celebre, ha oscurato tutto il resto del film.
E la gente, CREDETEMI che se ve lo dico un motivo c'è, crede di avere visto il film solo perché ha visto la scena della doccia. Che viene ormai utilizzata nei programmi, nei telefilm, nei film.
Docce ovunque. Docce per sempre.
[A proposito delle docce, vi invito a cercare il film su CB01, fonte di saggezza e gioia. Uno dei commentatori dice: 'Si ma si vede che non la pugnala per davvero, almeno prendi la mira'. Non aggiungerò commenti personali, perché rischierei la scomunica, lascio a voi il giudizio]
E niente, l'inizio è andato come immaginavo.
Chiaramente qualcuno l'ha anche visto il film, non annulliamo del tutto la fiducia nell'umanità.
Andando avanti ho raccontato un po' a mozziconi la trama, e nessuno ha sbarrato gli occhi per lo stupore.
Prevedibile anche questo, in fondo non parliamo della più innovativa e sconvolgente delle storie.
Per caso, poi, assolutamente involontariamente, mi sono lasciata sfuggire che la protagonista, o la presupposta tale, muore prima della metà del film.
'Cat, e come va avanti poi?'
Eh, indagano.
'E basta?'
E basta, sì.
'Ma che palle.'
Ma come che palle?
'Che palle.'
'Allora non è un horror, è un giallo.'
'E almeno lo scoprono l'assassino?'
Sì sì, lo sgamano abbastanza alla svelta.
'Allora è un cretino'
Ma no, non è un cretino, è una persona con problemi psichiatrici, volete che vi racconti la fine o no?
Niente, la maggior parte non ha colto che uccidere la nostra Marion a metà film sia stata una chicca geniale, non ce la fanno proprio. Lo vedono come uno spreco. Se il protagonista muore, poi cosa si fa?
Le ho sentite parlare così, alcune persone, anche quando è morta Peppa de 'Il Segreto'.
(No, non guardo Il Segreto, lo guardano nella casa di riposo dove lavoro.)
Ma arriviamo al finale.
M: 'Poi alla fine si scopre che l'assassino non era la mamma, perchè la mamma era morta da tempo uccisa proprio da Norman. L'assassino è lui che soffre di disturbo di personalità multipla, e ha preso la personalità della mamma con cui aveva un rapporto ossessivo, capito? Quindi Norman è Norman ma in realtà nella sua mente lui è la mamma!'
......
'Ma che casino.'
Mi hanno risposto così per davvero, eh.
E pensare che io, cagasotto come sono, ogni tanto quando vado a letto penso agli occhi di NOrman e me la faccio sotto, pensa che scema.
'Sempre con sta cosa delle personalità oh, non è il massimo, ne ho già visti che finiscono così'
Si ma questo ha cinquant'anni.
Voglio precisare, non parlo con degli sprovveduti, o almeno non solo. Ho parlato con persone che di cinema se ne interessano poco o niente, volutamente, per conoscere il vero effetto-Psycho su chi di Hitchcock se ne frega completamente.
Non voglio perdere completamente la fiducia nell'umanità, non ancora.