martedì 9 ottobre 2012

Rosemary's Baby (Nastro rosso a New York), Roman Polanski


Titolo originale: Rosemary's baby

Anno: 1968

Durata: 136 min.

Caro Roman, m'hai messa in difficoltà.

Partiamo dalla trama, celeberrima. Rosemary (Mia Farrow) e suo marito Guy Woodhouse (John Cassavetes) comprano casa a New York. Questa abitazione ha ospitato inquilini tristemente noti per aver commesso crimini indicibili, ma che importa, compriamola. I vicini di casa sono il signor e la signora Castevet, una coppia di nonnini che più adorabili non si può. Questi si affezionano da subito e in modo piuttosto insistente ai Woodhouse. (Ai giorni nostri si viene arrestati per questo e si chiama stalking.)
 
 

Qualche tempo dopo il trasferimento Rosemary rimane incinta. Tutti vivono con gioia questo momento, anche se la gravidanza presenterà qualche problema. La futura madre sospetta che questi malesseri siano causati dai Castevet e dal medico che sempre loro le hanno consigliato, il dottor Sapirsten.
 
 
 

Ecco, la mia opinione è che non ho un'opinione. 'Rcamiseria.

Ho visto questo film qualche giorno fa, e ci ho pensato parecchio. Di sicuro non mi ha lasciata indifferente, ecco, ma da qui a dire che mi è piaciuto..

Quindi mi è piaciuto, ma non mi è piaciuto. Che mal di testa.

Splendida Mia Farrow. E ancora più splendida per essere riuscita a sciogliersi il cappio al collo di un ruolo così celebre e invadente. Si vede proprio la sofferenza scritta sul viso. Bravissima.

Oscar '69 per l'attrice non protagonista a Ruth Gordon per il ruolo di Minnie Castevet. E Golden Globe nello stesso anno per lo stesso ruolo. Devo dirlo anche io che è stata brava? Mai nessuno ha portato così bene le bandane alla Nina Zilli.
 
 
 
 

Per tutte le due ore e rotti sai esattamente cosa sta succedendo, ma vedi che le cose non vanno come dovrebbero, e ti girano le scatole. Suspence hitchcockiana fino al midollo, tu sai cosa succede, ma la protagonista no, e vorresti urlarglielo contro lo schermo. Povero il mio pc.

Il tema è interessante. Cosa si può sacrificare pur di ottenere la notorietà e il successo? Ma per approfondire bisognerebbe aprire un dibattito etico-morale che non è il mio mestiere. Per quanto riguarda il cinema però, posso dire che i film horror che hanno un tema così serio di fondo a me garbano assai. Però questo non mi ha conquistata completamente, e mi sento un po' un bastian contrario, dato che tutti amano follemente Rosemary's baby. Io no.

È un bel film, storicissimo, inquietante a tratti, con bravi attori e bella colonna sonora. Sicuramente ha fatto la storia, e sicuramente è stato fonte di ispirazione per anni, e lo è ancora. Però non mi ha convinta completamente.

Poi arriviamo ad un finale che per me vale completamente il film. Sopporti volentieri 2 ore e 11 di film per un finale del genere. Senza fare anticipazioni, è psicologicamente disturbante. Dà proprio fastidio alla vista, fa arrabbiare. Ed è indiscutibilmente GIUSTO. Non poteva andare diversamente. Quindi perchè abbiano deciso di farne dei sequel per me è un mistero. È bello così, che finisce ma non finisce, che non ti dice come andranno le cose ma lo sai comunque.

Ah, nella scena finale del film c'è un cinese che fa le foto. Il film è estremamente realista.

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