Anarchia - La notte del giudizio
Mari.
10:46
(2014, James DeMonaco)
Sono stata al mare, amigi.
Tutto bello, il sole, l'acqua, gli amici, il Summer Jamboree di Senigallia, tutto fighissimo.
Ma niente film per una settimana.
Zero, nemmeno uno di quelli scrausissimi che passano in tv, niente.
Tornata a casa, in preda alle convulsioni da crisi d'astinenza, mi sono trascinata in sala, a vedere questo Anarchia.
Non che avessi un hype incredibile su di lui, il suo fratellino maggiore mi aveva intrattenuto piacevolmente senza farmi innamorare, quindi avevo accolto il nuovo bimbo di DeMonaco abbastanza freddina.
Poi oh, la necessità fisica di horror mi ha guidata fino al multisala, questo c'era, e questo ho guardato.
Siamo nel 2023, ed è il giorno che precede la notte dello Sfogo Annuale.
In questa notte, per 12 ore, tutti i crimini sono legali, omicidio compreso, ai fini di 'purificare' la popolazione, che per tutto il resto dell'anno se ne sta buona e cheta.
La premessa è sempre interessante, quanto lo era la prima volta.
L'idea dello Sfogo Annuale è intelligente, intrigante e una buona base per dei bei survival.
Se il primo film però profumava più di home invasion, tutto concentrato su una sola famiglia com'era, stavolta è una pura e semplice lotta per la sopravvivenza, nell'ampiezza delle vie della città.
Stavolta poi non abbiamo nemmeno una sola famiglia come protagonista, ma un gruppo stranamente assortito di persone che si ritrovano, con un particolare ringraziamento alla sfiga, chiuse fuori di casa proprio in questa notte del cavolo. E' un dettaglio interessante, perché se la famiglia è tenuta insieme da legami molto forti per definizione, un gruppo di sconosciuti crea il legame davanti a te, in teoria. (Lato che DeMonaco non approfondisce granchè)
Oltretutto, le azioni compiute da un nucleo famigliare sono molto più scontate, perché la preoccupazione principale è il bene dei propri cari. Con degli estranei è molto meno banale.
Quindi io con tutti questi aspetti positivi ero bella felice e gongolavo sulla seggiola del cinema.
Finchè mi sono resa conto del numero di volte in cui la parola governo veniva pronunciata.
Governo, Padri Fondatori, il Potere.
Ehnno.
La politica no.
O meglio, piano.
La politica sì, ma in un certo modo.
Mi è piaciuto il fatto che ci fosse la fazione di Anarchici in disaccordo con la questione dello Sfogo Annuale, dà un twist diverso alla storia rispetto al primo capitolo, e fin qui ci siamo. Poi a me i rivoluzionari piacciono sempre, a pelle proprio. Se poi si chiamano CARMELO e sono di colore CIAO.
Ma non esageriamo raga, che io sono qui per le sparatorie, le mazzate in fronte e le botte da orbi. Ok metterci un po' di critichina sociale sui ricconi che vogliono tutto loro e buttano giù a colpi di mitra le case popolari, ma qua state correndo per le strade per scappare da uno che vi spara dal sedere di un camion!
DAI!
(Tra l'altro, cheffigo di un villain santo cielo. Personaggione, e compare per quanto, 10 minuti?)
Menzione di riguardo per la scena dell'asta.
Guardandola pensavo che sarebbe esattamente così.
I ricconi per non sporcarsi le mani (o meglio, per non rischiare) fanno ciò che gli riesce meglio.
Comprano.
E usano dei ragazzotti mascherati per fare il lavoro sporco.
Peccato che i ragazzotti mascherati si siano rivelati così poco importanti, io ho un debole per i personaggi che camminano al rallenty.
Però, insomma, guardatelo.
Perchè, voglio dire, c'è un signore in grembiule che spara dal cassone di un camion dalle luci blu con un mitra.
What else?
Sono stata al mare, amigi.
Tutto bello, il sole, l'acqua, gli amici, il Summer Jamboree di Senigallia, tutto fighissimo.
Ma niente film per una settimana.
Zero, nemmeno uno di quelli scrausissimi che passano in tv, niente.
Tornata a casa, in preda alle convulsioni da crisi d'astinenza, mi sono trascinata in sala, a vedere questo Anarchia.
Non che avessi un hype incredibile su di lui, il suo fratellino maggiore mi aveva intrattenuto piacevolmente senza farmi innamorare, quindi avevo accolto il nuovo bimbo di DeMonaco abbastanza freddina.
Poi oh, la necessità fisica di horror mi ha guidata fino al multisala, questo c'era, e questo ho guardato.
Siamo nel 2023, ed è il giorno che precede la notte dello Sfogo Annuale.
In questa notte, per 12 ore, tutti i crimini sono legali, omicidio compreso, ai fini di 'purificare' la popolazione, che per tutto il resto dell'anno se ne sta buona e cheta.
La premessa è sempre interessante, quanto lo era la prima volta.
L'idea dello Sfogo Annuale è intelligente, intrigante e una buona base per dei bei survival.
Se il primo film però profumava più di home invasion, tutto concentrato su una sola famiglia com'era, stavolta è una pura e semplice lotta per la sopravvivenza, nell'ampiezza delle vie della città.
Stavolta poi non abbiamo nemmeno una sola famiglia come protagonista, ma un gruppo stranamente assortito di persone che si ritrovano, con un particolare ringraziamento alla sfiga, chiuse fuori di casa proprio in questa notte del cavolo. E' un dettaglio interessante, perché se la famiglia è tenuta insieme da legami molto forti per definizione, un gruppo di sconosciuti crea il legame davanti a te, in teoria. (Lato che DeMonaco non approfondisce granchè)
Oltretutto, le azioni compiute da un nucleo famigliare sono molto più scontate, perché la preoccupazione principale è il bene dei propri cari. Con degli estranei è molto meno banale.
Quindi io con tutti questi aspetti positivi ero bella felice e gongolavo sulla seggiola del cinema.
Finchè mi sono resa conto del numero di volte in cui la parola governo veniva pronunciata.
Governo, Padri Fondatori, il Potere.
Ehnno.
La politica no.
O meglio, piano.
La politica sì, ma in un certo modo.
Mi è piaciuto il fatto che ci fosse la fazione di Anarchici in disaccordo con la questione dello Sfogo Annuale, dà un twist diverso alla storia rispetto al primo capitolo, e fin qui ci siamo. Poi a me i rivoluzionari piacciono sempre, a pelle proprio. Se poi si chiamano CARMELO e sono di colore CIAO.
Ma non esageriamo raga, che io sono qui per le sparatorie, le mazzate in fronte e le botte da orbi. Ok metterci un po' di critichina sociale sui ricconi che vogliono tutto loro e buttano giù a colpi di mitra le case popolari, ma qua state correndo per le strade per scappare da uno che vi spara dal sedere di un camion!
DAI!
(Tra l'altro, cheffigo di un villain santo cielo. Personaggione, e compare per quanto, 10 minuti?)
Menzione di riguardo per la scena dell'asta.
Guardandola pensavo che sarebbe esattamente così.
I ricconi per non sporcarsi le mani (o meglio, per non rischiare) fanno ciò che gli riesce meglio.
Comprano.
E usano dei ragazzotti mascherati per fare il lavoro sporco.
Peccato che i ragazzotti mascherati si siano rivelati così poco importanti, io ho un debole per i personaggi che camminano al rallenty.
Però, insomma, guardatelo.
Perchè, voglio dire, c'è un signore in grembiule che spara dal cassone di un camion dalle luci blu con un mitra.
What else?