GenNoir: Detour
Per una volta nella mia vita sono stata previdente, e sono così orgogliosa di questo piccolo successo che devo condividerlo.
Di tutti i noir previsti nella mia preparazione per Nightmare Alley ce n'era uno più breve degli altri, quello di cui parliamo oggi. Me lo ero tenuto nel caso avessi avuto una giornata con dei contrattempi, e siccome alla fine quella giornata è arrivata ed è oggi, sono così contenta di essermi tenuta il film che anche se si tratta di una cazzatina volevo condividerla con voi.
Oggi, quindi, nel poco tempo che ho, parliamo di Detour.
Il film
Diretto da Edgar G. Ulmer nel 1945, il film si è fatto una gran fama per la sua natura da b movie: girato in meno di una settimana e con un budget ridotto, soprattutto in relazione al suo buon successo di botteghino.
Parla di un pianista, Al, la cui fidanzata cantante lo ha lasciato per andare a Los Angeles in cerca di fama. Non ha una lira, il nostro, quindi per raggiungerla deve affidarsi all'incerto e pericoloso uso dell'autostop. Come prevedibile, finisce in un mare di casini. Gli offre un passaggio Charles, che però muore in auto per quello che sembra un infarto, lasciando il nostro Al con una scelta da fare: rivolgersi alla polizia, rischiando di essere accusato di omicidio oppure tenersi auto e identità del defunto e raggiungere l'amata? Al sceglie la seconda ipotesi, ma l'incontro con Vera, altra autostoppista, complicherà i suoi piani.
Al momento in cui scrivo si trova gratuitamente su Youtube, anche in italiano, a questo link.
Cosa ne ha detto del Toro
"Edgar G. Ulmer was basically a really speedy, economical B-picture type of director. There is a scene with Tom Neal where he unwittingly uses a phone cord as a manslaughter weapon. That is echoed in a scene with Lilith and Stan [in Nightmare Alley]; it's a small quote. The main thing about it is how unsparing it is.
Traduzione farlocca di medesima:
Edgar G. Ulmer era sostanzialmente un tipo di regista veloce, economico, da B movies. C'è una scena in cui Tom Neal (Al) usa senza volere il cavo del telefono come arma per un omicidio. Rimando a questo in una scena in Nightmare Alley con Lilith e Stan, è una piccola citazione. La cosa più importante del film è quanto non si risparmi.
I miei due spicci
I due personaggi principali di questo film, Al e Vera, sono la cosa che lo rende indimenticabile. Un fallito e rassegnato uomo che crede che tutte le sfortune della sua vita siano da attribuirsi ad un fato avverso e mai alle sue decisioni sbagliate, lasciato da una donna che per una volta pensa a se stessa e alla propria carriera e non al desiderio di matrimonio del proprio fidanzato, che combina un disastro dopo l'altro e passa tutta la breve durata del film (pochi minuti sopra l'ora) a lamentarsi di quanto il mondo sia ingiusto e il suo destino proprio triste.
L'altra è una donna di polso e violenza, che usa le unghie come armi per difendersi da uomini poco raccomandabili e che ha la lucidità di saper sfruttare a suo vantaggio non solo una situazione complessa ma anche un uomo complessato. Tutto il film è un confronto costante tra la testa di lui, troppo presa a farsi problemi inesistenti per essere in grado di occuparsi di quelli reali, e quella di lei, impegnata a prendere la situazione di lui e rigirarla come un calzino per il proprio profitto.
Posso ammettere? Capisco che sia un crime, che continua a parlare di persone in difficoltà, della ricerca di una vita migliore, di crimini, omicidi e furti di identità, che come ci insegna il maestro Dwight Schrute non è uno scherzo, ma questo film è divertentissimo.
Al è davvero un meme vivente. Incazzato, deluso, col cuore infranto, prende una decisione sbagliata dopo l'altra con una frequenza che davvero è un po' preoccupante, e da guardare è un gioiello. Poi arriva lei, Vera, e ormai il film è iniziato da mezz'oretta e ci avviciniamo alla fine, e per i successivi 30 minuti lo riempie di schiaffetti morali, umiliazioni, inganni.
Non finirà bene, perché pur sempre di cinema noir parliamo e ormai sappiamo che le facilonerie per fare soldi non finiscono bene, ma quanto è godurioso?
Senza alcun dubbio quello che riguarderei più volentieri della carrellata.