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giovedì 28 marzo 2024

2024 in trimestri: episodio 1

15:39
Non mi ripeterò con la consueta intro in cui dico che questo è il periodo più difficile della mia vita, ma vi rassicuro: continua ad essere così. Però sto imparando quanto velocemente il corpo umano e la mente si adattano a equilibri nuovi e mentre il mondo inizia a ballare io ballo con lui.
Questi primi tre mesi dell'anno nuovo si sono aperti però con poco tempo a disposizione, ed è finita che ho letto, guardato e ascoltato molto poco. In questo poco, però, ci sono state storie di grande valore e vale la pena raccontarvele.





Letture del trimestre

Poiché vi ho già parlato di Canne al vento di Grazia Deledda - indiscutibilmente la lettura migliore del trimestre, ve ne propongo altre tre, che ho trovato molto interessanti.
Il primo è così celebre che non devo certo presentarlo io. Si tratta infatti de Il grande mare dei Sargassi, che in poche pagine ci racconta la storia della moglie pazza nell'attico di Jane Eyre. È una lettura così breve che la berrete nel tempo di un aperitivo, ma così significativa da non lasciarvi più. È il racconto anticolonialista di una bambina strappata al mondo che conosceva e lanciata in quello viziato e borghese in cui si sono mossi gli uomini della sua vita: il marito della madre prima e il suo poi. Non solo riscrive la sorte di un personaggio ridisegnandone completamente l'aspetto e il trascorso, ma rimette in discussione tutte le donne che, come Antoinette, sono state nascoste, umiliate, cancellate. Magnifico, col profumo esotico della Giamaica che si trasforma in quello polveroso e umido di una casa data alle fiamme. Un racconto magnifico.
Ho poi ascoltato in audiolibro Yellowface, di RF Kuang. È la storia di una giovane e brillante autrice cinese americana che muore per un banale incidente a casa di una conoscente, scrittrice a sua volta, che pensa di farla franca rubando un manoscritto della defunta e spacciandolo come proprio. In un momento come il nostro in cui il dark academia è così di moda da diventare più un'estetica da sfoggiare sui social che non un genere letterario, Yellowface prende tutta l'academia per prendersene violentemente gioco. È un romanzo in cui il mondo dell'editoria ne esce infangato e ritratto come privo di morale e autenticità, in cui i social e il loro desiderio di verità sono il punto di svolta, in positivo o in negativo, di carriere intere. Il più pulito, qui dentro, ha la rogna, e il punto intero del romanzo è di raro cinismo: non c'è vendetta, non c'è giustizia, non c'è lealtà: il mondo fa schifo e il solo modo di sopravvivere è adattarsi a meccaniche che qualcuno ha imposto per noi. Oppure no, questa è la scusa che ci diciamo per giustificare la nostra mancanza di morale? Il romanzo ha una protagonista ripugnante che si muove in un mondo alla sua altezza e l'autrice ha, secondo me, giocato molto bene con queste acque sporche.
Il terzo, infine, è Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe, l'ennesimo romanzo di Grady Hendrix che passa da queste parti e che, tanto quanto gli altri, mi ha rubato il cuore. Come di consueto il suo autore ama parlare dei vari modi in cui l'umanità è prigioniera e questa, di umanità, è imprigionata in ruoli di genere duri a morire. Le casalinghe del titolo sono un gruppo di donne che si diletta a leggere libri sul true crime e che si troverà a doverne affrontare uno proprio nel perfetto e pulito quartiere in cui abitano con le loro famiglie perfette e pulite. Ha una deliziosa ambientazione anni '90, delle protagoniste simpatiche che si vogliono un gran bene anche se sono molto diverse e un gran desiderio di liberarle da questa vita in cui si sono trovate incastrate. Mi ha commosso molto.

Cinema

Ho guardato cos' poco horror in questo trimestre che mi sento distaccata da me stessa. Questo, però, non significa che non abbia visto delle belle cose di cui vale la pena parlare. Per esempio, il film del trimestre è indiscutibilmente La società della neve, così potente e appassionato e struggente. Che peccato averlo avuto solo su Netflix e non in sala, alcune sequenze meritavano una visione come si deve. Questo però non ha tolto intensità alla visione e mesi dopo la sua uscita, dopo che ne ho parlato in lungo e in largo su ogni social che abbia la mia faccia, ci penso ancora, a quei poveri sventurati, giovani e coraggiosi e forti come dei supereroi. Che visione magnifica. 
Per quanto banale, poi, è ovvio che i due film del trimestre siano Dune parte 2 e Povere creature!.
Non mi dilungherò su nessuno dei due: il film di Lanthimos ha un post dedicato mentre quello di Villeneuve è stato esattamente quello che desideravamo fosse: immenso. Così immenso che mi ha fatto venire voglia di riprendere in mano la saga o almeno il secondo volume. È proprio cinema della meraviglia, dello sbalordimento, delle mani davanti alla bocca, della magia. Quello che nonostante la mia età e la mia pigrizia mi porta ancora in sala a stupirmi dell'incanto della settima arte.
Dei pochissimi horror dell'anno che ho visto finora, però, il più adorabile è stato senza dubbio quella caramellina di Lisa Frankenstein: lezioso, divertente, sfacciato, barocco. Una comedy di quelle che il grande pubblico rivaluterà tra qualche anno ma che qui, nel frattempo, rivedremo in ogni serata grigia per riportare contentezza. Una storia gotica scanzonata e accattivante, con due protagonisti in forma smagliante e uno splendido esordio per Zelda Williams.

Podcast

In questi mesi ho ascoltato i miei appuntamenti consueti con il mondo del podcast e ho avuto un solo nuovo ingresso: Metanolo, consigliatomi da un'amica. È la ricostruzione della strage del vino al metanolo che ha colpito l'Italia negli anni '80, raccontata con un tono che si mantiene in linea di massima giornalistico con qualche picco melò che abitualmente non amo ma che qui non stona data la gravità della vicenda narrata. Cautela: ci si arrabbia parecchio. Ma parecchio.

Videogiochi

Dall'inizio dell'anno in live ho giocato a 4 videogiochi e devo ammettere che non è stato il periodo più felice in quanto a scelte videoludiche: Little Hope e The suicide of Rachel Foster hanno due caratteristiche in comune che me li hanno resi un po' indigesti. Entrambi, infatti, hanno avuto qualche piccolo problema di scrittura, o di "disordine" narrativo o di mancato approfondimento. Alcune rivelazioni, infatti, mi sono state fatte prima che il mio personaggio ci arrivasse giocando, altre ancora non sono mai arrivate. In Rachel Foster si sarebbero potute approfondire innumerevoli questioni che avrebbero reso l'avventura ancora più interessante e spaventosa, in Little Hope l'ordine di comparsa dei flashback è, come dire, "creativo". Entrambi, poi, hanno avuto una durata imperdonabile per il costo sostenuto.
Il problema contrario è di The Cosmic Wheel Sisterhood, che sebbene abbia un'estetica magnifica (in particolare il design dei personaggi è unico, bellissimo) si dilunga eccessivamente e ha una dinamica che alla lunga diventa un po' meccanica. Sarebbe interessante però vederlo giocare da qualcuno esperto di tarocchi per capire quanto sia fedele alla pratica. 
Il miglior gioco dall'inizio dell'anno è stato Pentiment, che è anche il solo non horror. È una splendida storia di redenzione e accettazione, di perdono e di scoperta di sé attraverso i propri errori. Si interpreta un miniaturista che in un villaggio medievale assiste ad alcuni omicidi e aiuta a risolverli. Nello stesso tempo, costruisce il suo percorso come uomo e come membro della comunità . Ha immagini incantevoli, riflessioni importanti che mettono il giocatore stesso di fronte alla propria fallibilità e un personaggio femminile strepitoso che prende il timone nel terzo atto. Un gioco intenso, emozionante, unico. Mi ha rapita.                                              

Della vita reale, per questa volta, non parliamo. Lascio che siano le storie a parlare per me: loro hanno sempre le parole migliori per dire quello che io non so comunicare.

martedì 19 settembre 2023

Redrumia Summer Compilation 2023

10:57
 Non c'è niente che mi metta più amarezza della fine dell'estate, di solito. Non voglio sentire discorsi sul caldo e il sudore: noi rettili stiamo bene così, grazie tante. 
Questa, però, è stata senza dubbio alcuno l'estate peggiore della mia vita e sebbene i prossimi mesi non si prospettino migliori sono contenta di essermela messa alle spalle. Poiché la Vita Vera ha preteso che io le dessi tempo e attenzioni, in questi mesi sono riuscita a leggere e guardare pochissimo. La verità è che quando le cose vanno malemale non è solo il tempo a mancare, ma anche e soprattutto la testa. Il tempo libero che ho avuto l'ho sprecato scrollando i social senza sosta perché lo scorrimento di video veloci e leggeri mi ha distratto più di quanto facessero in quel momento i film e i libri. Questa fruizione rapida e che non richiede niente è stata un rifugio, ma non le permetterò più di prendersi così tanto tempo perché, come penso possiate ben immaginare, è solo un modo di scappare, ed è una cosa che non voglio più concedermi, non così.
Nonostante questo, qualcosa sono riuscita a godermi, e ve ne parlo un po'.
Sarà lunga, mettete su il caffè.

Foto di Dakota Roos su Unsplash



CINEMA

Questo è l'argomento che mi dà più dispiacere e quindi ce lo leviamo subito. Ho guardato così pochi film che mi sono sentita svuotata di ogni motivazione. Sono a mia discolpa uscite molte poche cose che mi interessassero davvero, e quelle poche che ho visto non mi hanno fatto strappare i capelli dalla gioia. Non ho neppure partecipato al fenomeno Barbenheimer, nel senso che non ho ancora visto nessuno dei due e sono interessata a recuperare solo Barbie a giorni.
Mi sono principalmente dedicata a riguardare pellicole già viste per un progetto di cui non comincio a parlare ora solo perché nei prossimi mesi vi ammorberò, ma mi ha fatto piacere perché riguardare cose già note è spesso di comfort e un bell'esercizio di analisi. Devo farlo più spesso, la fomo mi spinge sempre verso la ricerca di cose nuove quando invece anche prendersi del tempo per riguardare cose già note è molto gratificante.
Tra le pochissime prime visioni vi cito solo L'esorcista del papa - così odiato dal web ma così squisitamente autoironico che io mi sono divertita come una pazza - ma anche The Blackening, una horror comedy che parla di poc, molto meta e scanzonata ma che secondo me manca del mordente che avrei voluto avesse, e infine The Borderlands, un found footage inglese del 2013, così spaventoso e curato che mi ha confermato per l'ennesima volta che i ff sono proprio i film della vita mia. È ambientato in una piccola comunità, in cui due sacerdoti sono invitati dal Vaticano ad investigare perché all'interno della chiesa si sono verificate delle attività sospette. Quindi, ricapitolando: piccola comunità, film minimal con pochissimi ambienti e altrettanti personaggi, ambientazione religiosa. Ha tutti gli ingredienti necessari per diventare uno dei film del cuore della Redrumia e infatti sono certa che sarà uno di quelli che tornerò spesso a vedere.

E, con mio sommo sgomento, mi tocca riconoscere che per il cinema è tutto qui.

LIBRI

Un pochino meglio è andata per quanto riguarda le letture. Involontario fil rouge è stato il lutto, e anche se ammetto che non è il periodo giusto per me per letture di questo tipo, ho trovato in questi mesi dei romanzi davvero eccezionali.
Il primo è  Appunti sulla tua scomparsa improvvisa, di Alison Espach. È il racconto, in prima persona, di una sorella minore che sopravvive alla morte della maggiore. Non è solo una narrazione molto intensa sul lutto e su come si è costretti a sopravvivere, ma anche un racconto così lucido dell'infanzia che è per me stato sconvolgente scoprire che non si trattasse di un'autobiografia. Il modo in cui la protagonista, Sally, racconta alla memoria della sorella Kathy che cosa sia accaduto dopo la sua morte in un incidente stradale, non è pornografia del dolore. È un dolcissimo modo di raccontare come si rimane, come il mondo prosegue anche se una sua piccola parte si è cristallizzata nel tempo. Un romanzo molto doloroso ma onesto con il lettore, che non sfrutta facilonerie letterarie per infliggere sofferenza non necessaria. Mi è piaciuto tanto.
Sempre di lutto parla How to sell a haunted house, l'ultimo romanzo di Grady Hendrix, in cui due fratelli che si sono allontanati col tempo devono ritrovarsi dopo la morte accidentale di entrambi i genitori per gestire le questioni burocratiche e in particolare la vendita della loro casa. Parla di sorelle maggiori che per tutta la vita si sono sobbarcare il peso del loro ruolo e di come crescendo devono scontrarsi con chi la difficoltà del ruolo in questione non la comprenda. Hendrix parla sempre in qualche modo di prigionia, e anche questo non è da meno: la prigione familiare è quella da cui non ci si scrosta mai, e che lascia segni e cicatrici che durano per sempre. Qui, a restare indietro, non sono solo i segni, ma anche delle inquietantissime bambole di pezza da ventriloquo, che la mamma dei due fratelli ha cucito con passione per tutta la vita e che hanno uno spietato attaccamento alla vita.
Cito in velocità Maeve, il libro di Germano che sicuramente conoscete già e che io mi sono comprata a Vinci alla Festa dell'Unicorno. Si tratta di uno spin off di Girlfriend from Hell, il suo primo romanzo sulla Pandemia Gialla, e mi è piaciuto tanto quanto. Sono libri pieni di una disperazione cruda, che anche in questo caso non ha tempo di piangersi addosso: sono degli apocalittici privi di speranza ma non per questo privi di umanità. Le persone sono autentiche, l'empatia totale. 
Forse il libro dell'estate però è stato per me Sirene, di Laura Pugno, che mi ha consigliato la mia amica Silvia (grazie!). È un testo breve ma spietato, completamente diverso da qualsiasi cosa io mi aspettassi. Siamo in un mondo in cui l'umanità è annientata da un cancro causato dal sole, e i pochi sopravvissuti ora allevano sirene, la cui prelibata carne viene sfruttata in ogni modo possibile. Pugno non ha paura di essere estrema: sesso e cibo si fondono in un ibrido in cui tutti i desideri della carne vengono soddisfatti da creature il cui livello di autocoscienza non è chiaro. In un mondo finito sono comunque gli uomini a farla da padroni, piegando la natura a proprio piacimento, plasmando la realtà in modo da trarne in ogni caso il maggior profitto possibile. La criminalità organizzata comanda quello che resta della società, il potere è corrotto, le donne sono merce di scambio e le sirene tutto quello di cui un uomo ha bisogno per sopravvivere. Un grande lavoro che, tra le altre cose, è profondamente antispecista. Sirene è un testo spietato, esplicito, crudissimo: per me un lavoro eccellente davvero. 
Infine, un consiglio piccino piccino che arriva sempre da una mia amica. Martina, infatti, mi ha prestato Quel che resta delle case, un racconto di Emanuela Canepa uscito con la nuova casa editrice Tetra, che pubblica ogni mese quattro racconti in un formato piccino picciò, quadrati e a soli quattro euro. Questo parla di folklore, stregoneria, legami familiari, eredità, assenze, case affamate. Lo fa senza mai esplicitare nulla, solo il dispiacere della mancanza e la paura del nuovo. L'ho trovato molto affascinante e ne avrei voluto molto di più. Esplorerò meglio Canepa, nella speranza che decida di farlo diventare un romanzo intero.

MIX

Soli due podcast hanno caratterizzato la mia estate: Tredici, il racconto curato da Il Post sulle rivolte nelle carceri di marzo e aprile 2020 e Dove nessuno guarda, il lavoro di Pablo Trincia sulla vicenda di Elisa Claps. Sono entrambi lavori professionali la cui qualità non è in discussione, ma diciamo che tendo a preferire il tono più giornalistico e analitico del Post a quello di Trincia che a volte trovo un po' melò, soprattutto quando si parla di true crime. I due casi, però, sono ovviamente frustranti e dolorosi, e hanno in comune la totale assenza di empatia, il disinteresse per l'altro, la mancanza di cura e premura per gli esseri umani. E poichè siamo in un periodo storico in cui questa mancanza di premura ci pare legittimata da chi invece le persone dovrebbe proteggerle, ecco che ascolti del genere diventano più importanti che mai. 
Quest'estate, poi, ci ha lasciato Michela Murgia. Poiché il suo uso delle parole mancherà molto, sto recuperando tutti gli episodi di Buon vicinato, la piccola rubrica che durante la pandemia ha tenuto sul suo canale Youtube insieme a Chiara Valerio. Valerio è la mia girl crush del momento, una mente che trovo strabiliante. Vederle fare, insieme, questo esercizio di argomentazione e pensiero è incredibilmente stimolante. Due menti brillanti che giocano con pensiero e parola, per me bellissimo e arricchente.
Infine, il recente viaggio in Irlanda. Ci siamo concessi di partire, io e Riccardo, nonostante il periodo non fosse ideale per allontanarsi da casa, perché dopo i due mesi precedenti io ero a tanto così da un esaurimento nervoso. Avevo bisogno di andare via, e questo viaggio, che in teoria è stato il nostro viaggio di nozze, era già stato rimandato dopo l'evento molto spiacevole di questa primavera. Ci siamo regalati due settimane in cui dedicarci solo a cercare di riempirci gli occhi di bellezza e leggerezza, ed è stato fondamentale. L'Irlanda si presta molto a viaggi anche piuttosto introspettivi, di quelli che si fanno quando c'è bisogno di prendere davvero contatto con quello che si affronterà una volta tornati a casa, e per me è stato davvero così. Abbiamo passeggiato tra abbazie abbandonate e immensi prati verdi, toccato l'oceano e rallentato i ritmi di una vita che non concede tregue. È stato salvifico, e l'Irlanda è così bella che si è presa un pezzetto del cuore. 

Ora si riparte con una delle parti belle della vita, quella in cui parlo di cinema dell'orrore su internet con degli sconosciuti. Sono tornata su Instragram, su TikTok, su Twitch. A breve tornerà anche Nuovi Incubi, e chissà che in questa stagione io non riesca ad essere più costante anche con il mio amato vecchio blog. Il resto, piano piano, si sistemerà.


venerdì 30 dicembre 2022

Carla, una ragazza del novecento: il podcast

15:32

 



In tanti anni di blog non credo mi fosse mai capitato di dedicare un post intero ad un podcast, ma sono reduce dall'ascolto dell'ultimo episodio di Carla, una ragazza del '900, il prodotto di Sara Poma, e ho tanta voglia di parlarne. 
Che questo mi sia di lezione, tra l'altro, perché ho giusto appena pubblicato il post sui preferiti dell'anno e subito dopo scoperto il miglior prodotto audio del periodo.

Carla, composto da - soli, sigh, 8 episodi, è il racconto di una vita. Carla è la nonna materna di Sara, la creatrice del podcast. Nel 1992 ha deciso di raccontare la sua vita in un testo, scritto a mano e corredato di fotografie. Anni dopo la nipote ha deciso di raccontare la storia che ha trovato nel quaderno, che è una storia ordinaria e, proprio per questo, straordinaria.
Viene da riflettere, ascoltando questo lavoro magnifico, che ruolo abbiamo nel mondo. In un pianeta abitato da miliardi di persone, in cui io spesso mi sento il carico dell'enormità dell'umanità, di fronte al quale mi sento piccola e invisibile, viene da riflettere sulla nostra presenza, sul nostro - eventuale - impatto, su cosa conta essere così piccoli in un mondo così grande. La storia di Carla è la storia di una donna qualunque, ammesso che tale concetto esista davvero, che esistano persone qualunque. 
Eppure ci arriva da qualcuno che Carla l'ha molto amata e di conseguenza la rende la sola storia degna di essere raccontata. Allora, forse, tenendo presente tutto questo amore, tutto assume un significato differente. I piccoli membri delle storie ordinarie diventano una rete intera, composta di esistenze congiunte che, insieme, formano l'umanità intera. E quindi, di qualunque, non c'è proprio nessuno.

Nel racconto di Carla incontriamo anche altre vite: quella del marito Felice e del fidanzato Beppe, della figlia Marisa, del genero, del padre, delle nipoti. Insieme, una piccola società, di quelle che, messe tutte insieme, sorreggono sulle spalle il peso del mondo. I due racconti, il manoscritto e il podcast, sono tutti basati sull'immenso amore che ha legato le persone coinvolte. Anzi, non sull'amore, sul bene. Carla, parlando degli uomini che hanno segnato la sua vita, non parla mai di innamoramento, se non in un breve passaggio sul marito che l'ha lasciata vedova troppo presto. Usa spessissimo l'espressione voler bene. Forse è una scelta dettata da differenze di espressione, ma in un momento storico (il mio da ascoltatrice) in cui siamo soliti gridare all'amore furioso, sguaiato, folle, questo modo più umile se vogliamo di riferirsi al sentimento che sorregge le sorti del mondo mi ha scaldato il cuore. In un momento in cui l'amore era un privilegio (per capire cosa intendo, Jennifer Guerra nel suo Il capitale amoroso ne parla approfonditamente), sapersi voler bene era un grande dono. E Carla, di bene, ne ha voluto tanto. Nel suo manoscritto non parla di vicende romanzesche, di amori selvaggi e tormentati, ma racconta la magnificenza dell'ordinarietà. Racconta di relazioni iniziate al bar di paese, di un marito conosciuto tramite amici comuni, di incontri casuali. Parla di relazioni in cui non ci si gridava parole di passione, ma in cui si vivevano situazioni comuni, quotidiane, spesso tribolate. 
Anche nel parlare della figlia, quello che emerge non è una narrazione moderna della maternità, ma piuttosto una definizione concreta e dolorosa di cosa significhi volere il bene dell'altro. La sua Marisa è cresciuta con i nonni, perché il lavoro la teneva lontana da casa. Si sono tanto amate (volute bene) ma si sono vissute poco. E persino riferendosi ai suoi genitori, quello che emerge è senso di colpa, eterna riconoscenza, bene. 

Questo perché Carla ha vissuto in un momento in cui quelle come lei, cresciute e vissute senza una lira, non avevano il privilegio della scelta. Ha preso il primo lavoro disponibile, che nonostante condizioni che oggi riconosciamo essere di grave sfruttamento le piaceva molto, ma ha vissuto lontana dalla sua famiglia tutta la vita. È stata sottoposta a umiliazioni, orari indecenti, richieste scandalose da vicini di casa molesti. È stata una donna in un momento in cui esserlo era ancora di più difficile di quanto non lo sia oggi. Mai una volta, però, nel suo racconto, si respira un momento in cui si concede di lamentarsi. Riconosce grandi momenti di sconforto, racconta la difficoltà e i momenti complessi, con lo stesso tono molto consapevole di quando racconta che col coltello tra i denti li ha superati tutti quanti.
Nelle ultime righe, quando il suo racconto volge alla conclusione, Carla si fa quasi un plauso. È stato difficile, ma ha vinto tutto. È riuscita a condurre una vita dignitosa, ad essere persino, in qualche momento, felice. Ma soprattutto è fiera di sé, di essere, prima di tutto, una persona buona, capace di farsi rispettare quando necessario ma col cuore sempre aperto per gli altri, per la sua grande capacità di volere bene. 

Gli ultimi momenti dell'ultimo episodio sono condotti solo dalle parole di Sara, che ricorda cosa ne è stato di Carla dopo la stesura del diario, e come sono passati i suoi ultimi anni. Infine, ci lascia con quelli che sono stati gli ultimi momenti con questa nonna bella e buona e il dolcissimo amore con cui la ricorda mi hanno, insindacabilmente, convinta che in quel tipo di bene lì stia tutto il senso della nostra permanenza qui. 

lunedì 31 ottobre 2022

Nuovi Incubi: Speciale Halloween 2022

01:00

 



Questa Spooky Season l'abbiamo celebrata finora con due episodi speciali che ci hanno tanto divertito, ma il meglio ce lo siamo riservate per il finale.
Per festeggiare a modino il fatto che il nostro podcast ha compiuto un anno Lucia mi ha fatto una proposta che meritava una denuncia penale: una classifica. Che già partiamo male. Dagli anni '60 a oggi. Molto male. Un solo film a decennio. Gravissimo.
Io ho accettato perché si dice che se se condividono i problemi è meglio e scegliere un solo film a decennio è un grosso problema. Ci abbiamo provato. Abbiamo fatto rinunce dolorose e scelte con cui dovremo convivere, ma ormai l'episodio è online, ci siamo giocate la possibilità di cambiare, di nuovo, idea.
Potete ascoltarci soffrire qui.

martedì 18 ottobre 2022

Nuovi Incubi: Nope

12:00

 



Per la prima volta in questo primo anno di podcast abbiamo ricevuto una richiesta, e proprio a questa richiesta non avremmo mai potuto dire Nope.
Chiedo scusa a tutti per questa.
Ricominciamo.
Il nuovo film di Peele meritava un episodio non solo per la richiesta (a proposito, grazie!) ma anche perché è uno dei film dell'anno. La azzardo: del decennio? 
È potente e spaventoso e bellissimo, proprio come una creatura che ancora non conosci ma che dal primo incontro ti fa capire ti averti in pugno. 
Allo stesso tempo è importante, perché dice cose giuste nel modo giusto, perché ci mette di fronte a quello che siamo e a quello a cui, volenti o nolenti, contribuiamo. 
Però è pur sempre un film di Jordan Peele e quindi in mezzo a tutto questo fa pure ridere.
Ne parliamo qui.

Se quello che facciamo vi piace potete aiutarci ed essere parte della piccola famiglia felice di Nuovi Incubi, condividendoci, dandoci il vostro parere su Apple Podcast o qualche stellina su Spotify, oppure mandando i nostri episodi alle vostre amiche che non amano ancora il cinema dell'orrore ma solo perché nessuno aveva mai detto loro che era roba da ragazze. 

martedì 5 luglio 2022

Nuovi Incubi: Lasciami entrare e Byzantium

11:00

 



Ci abbiamo messo una stagione a costruire per bene la nostra immagine di donne dure e amanti del sangue e delle frattaglie, e con questa stagione ci siamo immediatamente sbugiardate da sole. La volta scorsa l'amore e la scoperta della sessualità, questa volta l'amore e l'eternità.

Due film sui vampiri ma anche sulle relazioni, sul crescere insieme e sulla maledizione/benedizione del mostruoso femminile. Il primo un gioiello nordico di rara delicatezza, il secondo una storia di autodeterminazione e liberazione, sono due film magnifici che non potevamo lasciare indietro. Amore, sensualità e vampiri sono sempre stati una cosa sola, ma in questi due film gli argomenti vengono declinati in modi tutti nuovi, lasciando spazio a rappresentazioni non convenzionali del volersi bene, dell'accettarsi, dell'abbracciare l'altro nel più genuino e pulito dei modi possibili.


Per l'occasione, abbiamo chiamato la nostra amica Silvia, e se non abbiamo pianto parlandovene è solo perché alla fine ridiamo sempre un sacco insieme.

Il nuovo episodio si trova qui.

martedì 21 giugno 2022

Nuovi Incubi: Cherry Falls e It Follows

15:48

 



In questa stagione sulle adolescenti in cui ci stiamo divertendo come le matte vere abbiamo toccato: i pedofili, i peli, il ciclo, i lupi, la sorellanza, le streghe...

Mancava giusto il sesso, ed eccoci qua.

Nel freschissimo nuovo episodio ci raccontiamo come sia vivere la sessualità da adolescenti del ventunesimo secolo, di quanto sia liberatorio e scanzonato e di quanto invece la società ce lo appioppi addosso con la pesantezza di un saio da frate. Il primo è uno slasher per la tv con una Brittany Murphy che ricordiamo con affetto eterno, e il secondo il capolavoro che avete visto per forza. Sono molto diversi ma questo è scontato, perché trovare qualcosa che somigli ad It follows è impossibile, ma il modo in cui parlano di sesso è simile. Poi prende strade ben differenti ma per sapere in che modo, se non avete visto i film, vi tocca ascoltare l'episodio.

Ci trovate qui.



martedì 7 giugno 2022

Nuovi Incubi: Megas is Missing e Hard Candy

11:00
 Prendete un bel sorso di acqua fresca. Verificate che i battiti siano regolari, che tutto sia in bolla.
Solo se è così decidete se vi va di ascoltare il nuovo episodio di Nuovi Incubi, il podcast delle vostre amiche incazzate.





In una stagione dedicata al teen girl horror sapevamo ci sarebbe toccato il momento Megan is Missing. Lo sapevamo perché nel bene e nel male è un film che continua a far parlare di sé e tocca argomenti che per noi sono troppo importanti perché potessimo fare finta di ignorarlo. Il problema è che li tocca molto male, e quando ci scaldiamo perdiamo ogni possibile freno inibitore.
Ci sono però due lati positivi: il primo è che per struttura della stagione non parliamo di un film solo ma di due, e dopo l'agghiacciante found footage ci siamo divertite parlando di un film ben più intelligente e con un messaggio molto meno fraintendibile: il magnifico Hard Candy.
Il secondo lato positivo è che non siamo state solo io e Lucia a raccontarvi i film in questione, ma ci siamo fatte aiutare da Margherita, Bleedingram su Instagram, che si è rivelata non solo un'ospite deliziosa ma anche il perfetto bilanciamento per la nostra ira funesta.
Nuovi Incubi è su Spotify e su tutte le piattaforme di podcast, e se il link vi fa comodo ve lo lascio qui.

martedì 24 maggio 2022

Nuovi Incubi: la trilogia di Ginger Snaps

11:00

 



In una stagione dedicata alle adolescenti non potevamo permetterci di ignorare Ginger e Brigitte e la loro adorabile trilogia.
In un podcast che ormai è senza freno alcuno abbiamo discusso di mestruazioni, depilazione, scoperta della sessualità.
Però lo giuriamo, è ancora un podcast sul cinema dell'orrore. E in effetti parliamo anche di preti molesti e nonne arse vive, ma non è questo il punto principale, non in questo episodio.
È che il film di Fawcett del 2000 parla così sfacciatamente e accuratamente di quello che accade al corpo delle ragazze insieme al menarca che non siamo proprio state in grado di trattenerci: è un episodio spumeggiante. Ma soprattutto, quella di Ginger e Brigitte è una trilogia che vale la pena di essere riscoperta tutta quanta, perché il primo è un fenomeno, ma gli altri due non sono affatto da meno. Aiutateci nella nostra campagna per farli arrivare in Italia, che al momento sono solo su Tubi e questo non è proprio accettabile.

Se vi capita una serata tra amiche, la maratona delle lupe canadesi, secondo me, si presta a meraviglia.

Nuovi Incubi è su Spotify e quasi tutti gli altri posti con i podcast. Condivideteci con l3 vostr3 amic3!
Vi lascio il link qui.

martedì 22 marzo 2022

Nuovi Incubi: Scream 2022

10:01


 


Noi lo avevamo detto che chiudere questa stagione era difficile, e infatti abbiamo aggiunto un episodio ancora. È l'ultimo, davvero.

Ma adesso che Scream 2022 è arrivato in video on demand cosa fai, non glielo dedichi un episodio? Lo avete sentito cosa proviamo per la saga, se avete ascoltato l'episodio che le abbiamo dedicato, non potevamo trattenerci.


Se in quell'episodio avete pensato che fossimo due fangirl inferocite, preparatevi: qui siamo pure peggio.

Ma la colpa non è nostra, è che i Radio Silence hanno fatto un film meraviglioso, un omaggio al contempo commovente ed esilarante alla saga che ha rivoluzionato il genere a cui abbiamo dedicato le nostre vite intere. Era un compito difficilissimo, e invece questi ragazzi ci hanno confermato che abbiamo il privilegio di vivere in un'epoca gloriosa, in cui non solo stiamo assistendo a nuovi nomi che faranno a lungo parlare di sé, ma anche in cui le vecchie glorie vengono rispolverate con (pre)potenza e tanto amore.


Ci aggiorniamo per Scream 6, il primo vero capitolo che si allontanerà definitivamente da quelli vecchi. Ho enorme fiducia.


Dopo questo episodio speciale, Nuovi Incubi va in pausa per qualche settimana. 

Abbiamo bisogno di ricaricare le batterie per arrivare cariche a pallettoni per la seconda stagione, che sarà sul teen girl horror e si presenta spaziale. 


Nell'attesa, potete ascoltare l'episodio nuovo e tutti quelli precedenti qui.


Grazie di averci fatto compagnia in questi mesi francesi, è stata una gioia!

martedì 8 febbraio 2022

Nuovi Incubi - La Horde e The Pack

10:00
Come ci siamo ripetute fino alla nausea, la New French Extremity si conclude in bellezza con Martyrs. E del resto, dopo un lavoro come quello, era difficile immaginare che potesse andare avanti a lungo.

A me e a Lucia, però, piace fare le cose per bene, e siccome il cinema francese ha altre cose di cui per un motivo o per l'altro vale la pena parlare, abbiamo ancora qualche episodio da fare per arrivare alla fine della prima stagione del nostro podcast.
Restateci in campana, però, che la seconda stagione la dovete decidere voi e io ve lo dico, non sarà una scelta semplice. Motivo per cui la deleghiamo ad altri.




Questa settimana, come la foto della nostra sacerdotessa qui sopra può farvi intuire ci siamo dedicate alle prime due volte in cui nel cinema francese di anni 2000 sono arrivati i ritornanti: La Horde e The Pack. Per capire quale tra i due ci sia piaciuto di più bisogna ascoltare l'episodio, che secondo me fa anche molto ridere.

Soprattutto, però, in questo episodio Nuovi Incubi goes National Geographic, e rivela ai suoi ascoltatori la straordinaria scoperta di una nuova specie, assetata di sangue ma in modo nuovincubisticamente adorabile: gli zombie talpa.

Non posso dire di più, ma ascoltateci per altre rivoluzionarie scoperte!

martedì 11 gennaio 2022

Nuovi Incubi: Scream

11:08

 Benvenuti alla Scream Week! 





Ovvero la settimana in cui tutta la community dell'orrore online è in visibilio per l'uscita del film evento dell'anno, il quinto capitolo della saga che ci ha cresciuti tutti.

Noi di Nuovi Incubi non potevamo tirarci indietro, perché quella nei confronti di Scream non è passione, è fede religiosa. Come ogni fede religiosa che si rispetti, quindi, abbiamo fatto una sorta di celebrazione eucaristica, un episodio speciale in cui vomitiamo nell'internet tutto l'amore possibile verso l'ultimo, immenso regalo che Wes Craven ci ha fatto prima di salutarci.


Più di ogni altro, questo ascoltatelo, che ci teniamo tanto, che Wes se lo merita, che vi motiviamo, qualora ne aveste le possibilità, ad andare al cinema, a supportare l'uscita di Scream, a festeggiare insieme quanto è bello il cinema dell'orrore e quanto era bellissimo quello di Wes Craven.

Poi c'è anche un'idea di marketing interessante, nell'episodio, supportateci che vi facciamo le magliette bellissime che coglieranno solo gli appassionati e vi faranno fare bella figura nei circoletti cinefili del vostro centro sociale di fiducia.


Ci potete ascoltare qui.

martedì 28 dicembre 2021

Nuovi Incubi: la top 20 del 2021

15:21

È giunto il momento del primo episodio speciale di Nuovi Incubi, lo annuncio con l'entusiasmo della scolaretta che va al suo primo concerto.




Nell'anno più complesso per le uscite, in cui abbiamo visto cose addirittura del 2019, cose spostate, rimandate, mal distribuite, noi abbiamo deciso di fare proprio una classifica.


Combattendo con il bene che vogliamo ai film che abbiamo lasciato fuori e spostando posizioni fino al momento in cui abbiamo premuto play, ci siamo lanciate nell'episodio più lungo della breve storia di Nuovi Incubi.

Però è divertente. Lo so che non dovrei dirlo io, ma è divertente davvero. Almeno nella prima metà, perché se ormai un pochino ci conoscete sapete che la top10 è fatta di dolore e atrocità.


L'episodio nuovo sta qui. Vi faccio uno spoiler: Halloween Kills è b e l l i s s i m o. 

Grazie sempre di ascoltarci! 

martedì 14 dicembre 2021

Nuovi Incubi: Frontiers

11:00

 



Ci siamo.

Questa è la volta che ci sbattono in galera.

Questa settimana nel nuovo episodio di Nuovi Incubi io e Lucia parliamo di un film che tira fuori il nostro lato più sereno, che ci permette di parlare di temi leggeri e spensierati: Frontiers, l'esordio alla regia di Xavier Gens.


Ormai siamo agli sgoccioli, la New French Extremity sta toccando i suoi picchi più alti di violenza, critica sociale e rabbia furiosa, i tre elementi che ci fanno dire senza alcun timore che un film è un capolavoro. E infatti non vi dovete fidare delle critiche al film che leggete su Letterboxd, dove è detestatissimo: Frontiers è una visione potentissima. 


Potete ascoltarci mentre lo elogiamo qui.


E come sempre, grazie di ascoltarci e condividerci, siamo un podcast ancora piccolino ma la soddisfazione è immensa. Se ci sbattono al fresco sappiamo di avere qualcuno che ci ascolta e può perorare la nostra causa.

martedì 30 novembre 2021

Nuovi Incubi: Inside

11:10

 



Scalpitavo nell'attesa di parlare di questo film dal momento in cui abbiamo deciso che la prima stagione di Nuovi Incubi sarebbe stata sulla New French Extremity. 

À l'Intérieur è un film potente, e non parlo dei livelli di violenza. In mezzo ad alcune delle scene più forti che vi capiterà di vedere sullo schermo ci sono due straordinarie rappresentazioni femminili. La donna e Sarah sono personaggi di grandissimo impatto, e due splendidi e intimi ritratti della maternità.

Il film è indubbiamente un capolavoro, e noi ce l'abbiamo messa tutta per rendergli giustizia.

Potete ascoltarci qua: https://open.spotify.com/show/4r6iwFgmVkZTrYb83MLUAI

martedì 16 novembre 2021

Nuovi Incubi: Ils

12:00

 Dopo la scorsa puntata, in cui ci siamo rivoltate nel marciume dell'umanità, per questo terzo episodio di Nuovi Incubi abbiamo deciso di andarci leggere.

Siccome però è pur sempre di New French Extremity che parliamo, la leggerezza di questa settimana è gentilmente offerta da Loro sono là fuori, un home invasion franco - belga - romeno che cava letteralmente il fiato, parlando di due adorabili sposini che vengono sorpresi nella notte da qualcuno pronto a prendersi gioco di loro.


Se si va di ascoltarci parlare di francesi colonizzatori, ragazzini nell'età peggiore della vita e di quanto detestiamo il sistema capitalistico, lo potete fare qui.



martedì 2 novembre 2021

Nuovi Incubi ep. 02: Calvaire

12:31

 Noi a questo podcast ci teniamo, siamo già affezionate. 

Quando vuoi bene a qualcuno, quindi, tendi a sacrificarti per lui, per il suo bene. Per Nuovi Incubi ci siamo sacrificate e ci siamo sottoposte di nuovo alla visione di un film che richiede, diciamo, un po' di impegno: Calvaire, del 2004, opera prima di Fabrice du Welz.





Di come e quanto la faccenda ci abbia fatto penare (e penSare) ne abbiamo parlato approfonditamente nell'episodio 2, che potete ascoltare qui o cliccando sulla nostra bellissima manina zombie qui a destra.


Buon ascolto!



martedì 19 ottobre 2021

Nuovi Incubi episodio 01: Alta Tensione

12:08
Allora, ci siamo.
Dopo un primo episodio in cui ci siamo presentate e vi abbiamo fatto conoscere le delicatezze di cui siamo capaci, oggi io e Lucia siamo finalmente dentro le vostre cuffie per parlarvi di un film criticatissimo. 
Alta Tensione, classe 2003, figliolo di Alexandre Aja, non ha solo aperto le porte internazionali alla New French Extremity, ma si è anche fatto una fama di film con il peggior plot twist degli ultimi anni. E in più, poverino, al cospetto dei film giganti che arrivano dopo, oggi passa pure quasi inosservato.







In un'ora e mezza, io e Lucia lo difendiamo come due mamme orse farebbero con i loro cucciolini. Poi va beh, parliamo anche di horror queer, rappresentazione e riappropriazione della mostruosità. 

Potete ascoltarci qui.
















martedì 5 ottobre 2021

Nasce Nuovi Incubi!

15:58

 Quest'anno la Redrumia è un pentolone di novità, me ne rendo conto. 

La mia amica Martina che diventa parte del team (torna, eh, stava scrivendo la tesi perché lei è giovane!), le live su Twitch, i video su instagram...il mio piccolo bloggettino diventa grande e diventa un Redrumiaverse intero. Il lato più bello della faccenda è che sto conoscendo sempre più persone che condividono quella lieve ossessione qua per i cinemacci, e che sto avendo modo, grazie alle live, di parlare finalmente anche a voce con persone che conoscevo già. Se guarderete le vecchie live su Youtube scoprirete perché ci tenevo così tanto a farle con la blogosfera: è fatta di gente così interessante e così diversa che ogni volta è una scoperta (o una conferma). 


Ora però bisogna fare due considerazioni: siamo in una pandemia e io sono una millennial. Una millennial in pandemia. Basta guardarsi intorno un minimo su internet per rendersi conto che i millennial in pandemia finiscono tutti per fare la stessa cosa: i podcast. 

E quindi, nel pieno di una micidiale FOMO eccomi qua a dare la mia parte: mamma, ho un podcast!





Si chiama Nuovi Incubi e parlerà (con sgomento di chiunque, immagino) di cinema dell'orrore. Nello specifico, siccome gli incubi sono quelli nuovi, di cinema dell'orrore del ventunesimo secolo. Ancora di più nello specifico, di cinema dell'orrore del ventunesimo secolo in un'ottica femminile e femminista. 


Non sarò sola, ovviamente, perché da sola sto in piedi per miracolo. L'idea che ha fatto nascere Nuovi Incubi è da attribuirsi a Lucia Patrizi, creatrice de Ilgiornodeglizombi e Genitore 1 di Paura & Delirio. Io sono quella che si è attaccata all'idea scodinzolando. 


E scodinzolo anche oggi, perché finalmente il primo episodio è online! 

Un primo episodio più breve, per scaldarci e farvi conoscere noi stesse e il progetto. Potete ascoltarlo qui.


Potete trovare Nuovi Incubi in tutti i posti in cui si ascoltano i podcast: Spotify, Castbox, Apple Podcast. Ve lo linko anche qua di fianco. 


Sarà un viaggio divertentissimo e pieno di sangue. 



martedì 4 agosto 2020

Chiacchieratina sul True Crime

10:19
Qualche tempo fa ho letto qualcuno su twitter dire che il true crime è la pornografia delle donne bianche. Non sono certa di poter dissentire.
Quel che è certo è che ultimamente ho fatto incetta di prodotti su questo genere: podcast, serie tv, libri..e ho pensato di metterli tutti insieme per parlarne.
Il trigger warning necessario è che si parla di storie vere. Magari in qualche caso romanzate o adattate al media in cui vengono affrontate, ma sono persone reali, casi giudiziari reali, e capirei se la cosa potesse in qualche modo risultare indigesta. Se si è empatici il minimo sindacale per potersi definire umani spesso è una sofferenza.
Perché farlo, allora, si chiederebbe il saggio.
Eh, quando potrò permettermi di andare in terapia ve lo saprò dire.

Photo by Tingey Injury Law Firm on Unsplash

PODCAST

  • Serial è il papà dei podcast true crime. Ogni stagione affronta un singolo caso in così tanti dettagli che viene voglia di aprire il proprio fascicolo delle indagini. La prima stagione è inarrivabile.
  • Veleno. Di lui ho già parlato, ma due cose veloci le dico comunque. Si tratta del podcast di Pablo Trincia, di recente trasformato anche in un libro che non ho letto, che tratta di uno sconvolgente caso avvenuto dalle parti di Modena. Diversi bambini sono stati allontanati per sempre dalle loro famiglie, accusate di reati allucinanti come satanismo e pedofilia. L'indagine su cosa sia davvero successo è da incubi.
  • Bouquet of Madness. Due amiche youtuber (delle quali una è Federica Frezza - prismatic310 -, ormai onnipresente su questo blog) si raccontano casi irrisolti e misteriosi da tutto il mondo. Adorabili loro e scelte benissimo le storie.
  • My favourite murder è quello che mi piace di meno. Ha una struttura molto simile a BoM ma trovo molto meno piacevoli le host. Ridere di cose tremende è per qualcuno accettabile, ma bisogna saperlo fare e non sono certa sia il loro caso.
  • Demoni urbani è tutto italiano, e racconta vicende di cronaca nostrane più o meno note. Interessante ma trovo un po' noiosa la scrittura, lo ascolto a piccole dosi.
I prossimi che ascolterò: Up and vanished, Missing&murdered: Finding Cleo, Believed, Morbid, The lost kids. Se ne conoscete altri io sono aperta ad ogni consiglio possibile!

TELEVISIONE
  • Unsolved Mysteries è una delle recenti aggiunte di Netflix. Sono pochi episodi e tutti (tranne uno) lasciano il cuore a pezzi. Un prodotto ottimo, ma fruirne con cautela, è devastante. Siccome è una nuova stagione di una serie storica, vi verrà la curiosità di scoprire com'era l'originale: sono quindici stagioni, tutte su youtube. Le trovate qui, buon viaggio.
  • Processi mediatici, sempre di Netflix. Nello specifico questo si concentra su come l'attenzione dei media possa influenzare non solo l'immagine pubblica di un reato, ma anche l'effettivo svolgersi del processo. I primi episodi soprattutto sono una bella batosta.
  • Vale se segnalo che su youtube ci sono anche tutte le vecchie interviste di Franca Leosini?
  • Dear Zachary non è una serie ma un singolo documentario. Quando l'ho visto io, tempo fa, era su netflix, non so se ci sia ancora. Con questo cautela assoluta, perché cadere dalla bicicletta e spaccarsi un braccio fa meno male di lui. Bellissimo ma straziante oltre le parole.
  • La scomparsa di Maddie McCann, sempre Netflix, sempre un caso di scomparsa. Questo poi l'ho guardato semplicemente perché era una storia recente che ricordavo personalmente. Senza infamia e senza lode per realizzazione.
LIBRO (perché è solo uno)
  • L'avversario, di Emmanuel Carrère. La ormai mitologica storia di Jean-Claude Romand e dell'omicidio che ha commesso ai danni della sua famiglia per coprire decenni di gravissime bugie. Primo Carrére che leggo, ha uno stile scorrevolissimo e senza fronzoli, che forse è il solo modo per raccontare una storia come questa. La storia è così incredibile da non poter essere altro che vera e il libro la racconta con la semplicità di un giallo da spiaggia.
Che opinione avete del true crime? Lo vivete come un modo per portare nuova luce su qualcosa che merita di essere rivisto o è davvero una voyeuristica mania di guardare la sofferenza altrui?

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