2021: una specie di bilancio
Se mai nella mia vita ho avuto quello che si è soliti definire "un anno di merda", quello è stato il 2021.
Non starò qui a fare un elenco frignone delle cose orrende che mi sono successe, per non continuare ad autoalimentare questa negatività e questa autocommiserazione che già mi porto a spasso abitualmente, però è stato impegnativo.
Ne sono uscita piena di botte come se avessi perso un incontro di boxe, con le ossa doloranti e un numero preoccupante di emicranie, un po' sperduta emotivamente e con ancora più ansia del solito, ma ne sono uscita.
Oggi va molto meglio, ma per tornare a sentirmi come mi sentivo prima temo servirà un po' di pazienza.
In mezzo al rumoroso caos che mi scorreva intorno, sono rimaste al mio fianco le mie certezze: i film dell'orrore e i libri. Le storie mi aiutano da sempre a gestire la vita, a conoscermi meglio, a farmi coraggio. E questo è stato un signor anno, sia per le letture che per le visioni.
Ho letto meno libri di quanti avrei desiderato, ma ne ho letti di splendidi. Ho recuperato in sessioni da una seduta soltanto quasi tutto quello che mi mancava della mia adorata Elena Ferrante, che è sempre la mia penna italiana preferita insieme a Dino Buzzati.
Tra le letture più significative del 2021, però, metterei Piranesi, l'attesissimo e commovente nuovo libro di Susanna Clarke, che mi ha tirato fuori cose che non sapevo nemmeno di dover rielaborare. In piì, questo è stato l'anno in cui per mesi mi sono trascinata nella lettura de Il secondo sesso, la bibbia del femminismo moderno di Simone de Beauvoir. È stata un'esperienza impegnativa, perché non è solo un saggio sulle donne, è un trattato di filosofia. È magnifico, che ve lo dico a fare, e richiede tutta l'attenzione possibile. Però se la merita tutta.
Più che per la narrativa, però, questo per me è stato l'anno in cui ho finalmente iniziato a studiare il cinema dell'orrore come si deve. Più di tutto, però, è stato l'anno in cui ho dato un indirizzo specifico a quello che sto facendo, con il blog e su internet in generale. Voglio parlare di cinema dell'orrore, sì, ma voglio continuare a farlo in ottica strettamente femminista. È quello che mi appassiona nella vita reale e quello che spero di riuscire con il tempo a portare sempre meglio qui. Di conseguenza, i saggi che ho letto più volentieri durante l'anno si sono concentrati in questa direzione. C'è stato il Re, il caposaldo, Men, women and chaisaws, di Carol J. Clover, c'è stato Women, monstrosity and horror film, di Erin Harrington, il saggio che ha sviluppato il concetto di gynaehorror, c'è stato Rape revenge films: a critical study di Alexandra Heller - Nicholas, per elaborare meglio la mia opinione su un sottogenere che mi mette molto in difficoltà. Ci sono riuscita? Assolutamente no. Ci lavorerò su nel 2022.
Testo interessantissimo è stato anche Women make horror, una raccolta di saggi di varie accademiche curata da Alison Pierce, che ripercorre la storia del genere parlando di tutte le donne che ne hanno fatto parte e che sono finite inevitabilmente dimenticate, perché si sa che la storia non la scriviamo ancora noi. Spesso dimenticate per colpa di quella malefica primadonna che era Roger Corman, va anche detto.
Cinematograficamente mi permetterete di dire che per l'orrore è stato un ottimo anno. Mi permetterete anche di dire che personalmente li trovo ottimi anni praticamente tutti. Se avete ascoltato fino alla fine l'episodio di Nuovi Incubi su Frontiers, però, saprete che per la prossima puntata c'è in serbo una piccola sorpresa, e di cinema dell'orrore ne parleremo in quella sede. Quella sede, per inciso, la potete trovare qui.
Per motivi che capirete ascoltando il prossimo episodio, però, di un horror posso parlare: His house. Un prodotto Netflix che ho guardato giusto il primo giorno dell'anno e che potevo immaginare avrebbe segnato in un modo o nell'altro come sarebbe stato questo anno. His house parla di una famiglia di immigrati che arriva in un'Inghilterra solo all'apparenza accogliente. Il loro arrivo sarà segnato da giudizi, osservazioni, raccomandazioni di "fare i bravi". Un vero, terrificante film dell'orrore, che racconta del trattamento inumano che alcune persone sono costrette a subire e che tutte le altre persone non solo accettano, ma considerano proprio giusto. Viene loro assegnata un'abitazione, che il marito accetta di buon grado e che la moglie invece fatica a riconoscere come casa. Nella suddetta casa sembrano non essere soli.
Una visione dolorosa, intensa, ma soprattutto una delle visioni più spaventose dell'anno intero. Un bellissimo, bellissimo film.
Per quanto riguarda il non orrore, invece, sappiamo bene che quest'anno c'è un solo possibile vincitore, tra le cose che ho visto: Promising young woman.
Un male che non ci si crede, un finale che non dimenticherò mai, una delle migliori interpretazioni dell'anno e senza alcun dubbio una delle migliori rese sulle schermo di sempre di cosa sia la cultura dello stupro. Un film incredibile. Le lacrime più sentite che il cinema mi ha dato di recente.
Passiamo alle serie tv, che tanto sarò breve: Mike Flanagan ha fatto il suo capolavoro con Midnight Mass e al cospetto della sua immensità tutto il resto appare opaco. C'è un post intero, qui sul blog, su di lei, in cui provo a renderle giustizia. Però nessuna parola vale tanto, perché di Flanagan si può anche parlare, ma il suo segreto sono le emozioni reali che fa provare a chi guarda, e quelle si provano solo accendendo Netflix e andando a finire nella Crock Pot.
Per ragioni di sensibilità, trascorsi e semplicemente affetto il mio amore verso Hill House rimane insuperato, ma questo non toglie assolutamente nulla allo straordinario valore della serie nuova, che è, per fare più alla svelta, un Capolavoro e basta.
Ho ascoltato tanti podcast, guardato reality show di dubbio gusto e mi sono appassionata al mondo drag grazie a quella bomba strepitosa che è Dragula, una sorta di drag race di rupauliana memoria ma a tema horror. Ha tre valori portanti: glamour, horror e filth. Le queen partecipanti sono persone dal talento fuori dalla norma, degne di lavorare nel mondo dell'intrattenimento e del cinema, che creano con le mani delle cose che io manco creo con la mente. Abiti, make up, scenografie, performance, capelli, prop di scena. Io di fronte a certo talento resto senza parole. Guardate Dragula per favore che ne parliamo? Mi mancano già tutt*, è uno show strepitoso.
Infine, le cose che ho creato io, più o meno.
Quest'anno, come sempre mi accade quando sto nella merda, mi sono lanciata in cose che lasciavo sobbollire nella mente da un po', perché tanto sta già andando tutto male, cosa può peggiorare?
E quindi quest'anno ho finalmente aperto il canale twitch. Il blog è la mia casa, il posto del mondo in cui mi sento che sono sempre la Mari autentica che aspiro ad essere nella vita reale, però sentivo il desiderio di provare qualcosa di nuovo. Twitch mi ha dato modo di conoscere in un modo nuovo persone che da tempo seguo e leggo con affetto. Grazie a tutte le persone che accettando di partecipare mi hanno dato modo di lanciarmi in un progetto nuovo, mi hanno dato coraggio, offerto conversazioni sempre diverse e interessanti, fatto riguardare film che amiamo e regalato belle serate. Con alcune di queste persone fare una live insieme è stato un modo per avvicinarci ancora di più, ed essere amici sinceri a distanza. Grazie alle persone che hanno accettato di partecipare alle mie serate ho maturato il coraggio di cominciare a fare live da sola, e sta lentamente diventando appassionante. Mi seguono in tre, ma mi accorgo che continuo comunque, evidentemente mi sta piacendo davvero. Mi mette ansia, ma mi piace davvero.
Nel futuro di Twitch prevedo di proseguire con le live Avvocato d'ufficio, in cui difendiamo i film che la critica bene considera brutti, di proseguire con quella a inizio mese con le uscire dell'orrore e di introdurre, dalla prossima settimana, quella in cui parliamo insieme delle novità. Gli ospiti per ovvie ragioni si diraderanno, ma spero qualcuno abbia ancora voglia di parlare di cinema con me:)
Se foste tra questi, basta scrivermi.
Se invece voleste supportare quello che faccio su Twitch, vi basta iscrivervi al mio canale! Dai che con 50 iscritti divento affiliata e appago il mio piccolo ego!
Non di solo Twitch però si è composta la mia seconda metà dell'anno, però. La spooky season 2021 ha portato un'altra grossa novità: Nuovi Incubi!
Lucia Patrizi ha ideato il nostro piccoletto, un podcast sul cinema dell'orrore degli ultimi 20 anni narrato dal nostro punto di vista, quello femminile. Siamo partite da poco, parliamo di un argomento che interessa a relativamente pochi, ci mettiamo pure il fatto che siamo due persone, come dire, politicamente non timide, facciamo episodi lunghissimi e per ora parliamo pure di cinemelli francesi che abbiamo visto in venti. Eppure le soddisfazioni ci sono, sono più del previsto (almeno da me, che soffro di una viscerale sindrome dell'impostore), ed è una piccola gioia costante.
Sapere che qualcuno ascolta me e la mia amica fare quello che ci piace, ovvero parlare di film dell'orrore, è sinceramente emozionante. Grazie se ci ascoltate, se ci condividete, se ci date feedback, se ci suggerite agli amici. È tutto molto, molto bello.
Soprattutto la sigla dai, l'avete sentita la nostra sigla? Super cool.
Per l'anno nuovo conto di finire le due rubriche mai concluse qui sul blog, l'Hitchbook e I 200 di Rue Morgue, e finite loro di intraprendere un micro percorso su tutta la storia del genere su cui ho immense lacune.
La voglia c'è, l'entusiasmo va su e giù ma in linea di massima sta lì. L'energia, lo stato emotivo, la concentrazione sono molto compromessi, devo ammetterlo. L'anno passato mi ha messo alla prova più di quanto sembrava stesse facendo mentre lo vivevo, e adesso che siamo agli sgoccioli tutto quello che è successo mi è ripiombato sulle spalle e sono esausta.
Ma sono anche una di quelle che crede che il primo dell'anno e il primo settembre abbiano un qualche significato esoterico che farà andare tutto meglio, e confido che anche questa volta sarà così.
Lo auguro a voi che leggete, a voi colleghi blogger, a voi passeggeri dell'internet, che in questo anno scalcagnato mi avete tenuto compagnia.
Che le vostre feste, se le celebrate, siano felici, che scampiate tutti Omicron e le sue infinite varianti, che i vostri pandori siano i più buoni del quartiere e che siate sereni sempre.